Dopo il 25 aprile, un invito all’amministrazione comunale ed uno alla Sezione locale del Partito Democraticoby supermarco |
Sabato
scorso si sono tenute le iniziative per commemorare i 70 anni dalla Liberazione
dell’Italia dal nazi-fascismo.
Anche
la nostra città è stata teatro di varie iniziative sul tema.
Il
Terracina Social Forum coglie l’occasione per rivolgere due inviti: uno
all’attuale amministrazione comunale, l’altro alla locale Sezione del Partito
Democratico.
All’amministrazione
comunale chiediamo di rimuovere le scritte fasciste presenti su alcuni muri
della nostra città.
Abbiamo
già sollevato mesi fa il problema nell’apposito gruppo Facebook dedicato alle
segnalazioni sul territorio, ma nulla è stato fatto.
Ci
riferiamo, in particolare, alle scritte in via del Piegarello, sul muro dell’ex
Facoltà di Economia Aziendale.
Troviamo
che sia estramemente contraddittorio intitolare piazzale Lido ad un antifascista
come Aldo Moro, e poi consentire che a poche centinaia di metri da tale luogo,
in una strada tra l’altro percorsa da vari turisti, siano lasciate impunemente
in bella vista tali scritte.
Altre
scritte simili si trovano sul muro dell’Istituto Professionale “Filosi” in via
Don Minzoni (quest’ultimo si starà rivoltando nella tomba).
Una
svastica è anche raffigurata sul muro dello stesso istituto scolastico in via
degli Uffici, in un luogo peraltro familiare al nostro attuale sindaco, in
quanto di passaggio quotidiano.
Quelle
scritte vanno rimosse.
Subito.
Abbiamo
poi letto dell’iniziativa organizzata per il 25 aprile dalla Sezione locale del
Partito Democratico (info qui: http://www.terracinalive.it/notizie/70-della-liberazione-l-iniziativa-del-pd/).
A
quest’ultima chiediamo coerenza: non si può scrivere “Mai più guerra”, e poi
avere un segretario nazionale (nonché premier) che parla di barconi da
distruggere, di utilizzo di droni, di interventi militari.
Inoltre,
è giunto il momento di ritirare le truppe dall’Afghanistan. I costi di quella
missione sono un prezzo troppo alto per il Paese: nella fase di crisi attuale,
tali risorse economiche andrebbero utilizzate per la spesa sociale o per la
riduzione del debito pubblico.
Senza
considerare le vere motivazioni di quella guerra: i talebani avevano vietato la
coltivazione dei papaveri da oppio, ma le multinazionali farmaceutiche hanno
bisogno di oppiacei per produrre i medicinali antidolorifici che servono per i
nostri malati di tumore... L’eroina, invece, è il sottoprodotto che, come
all’epoca della guerra del Vietnam, serve alla CIA per finanziare le sue
operazioni coperte, con la complicità dei vari massoni inseriti ai vertici di
importanti istituti bancari internazionali che hanno il compito di “ripulire” il
flusso di denaro sporco.
L’Italia
non può permettersi di acquistare gli aerei cacciabombardieri F-35, quando in
realtà servirebbero come il pane droni per la tutela del territorio da incendi
boschivi, smaltimenti illeciti di rifiuti, inquinamenti vari e prevenzione del
rischio idrogeologico.
Non
solo, l’Italia non può più permettersi di fare parte della NATO, non solo per
ragioni squisitamente politiche (la NATO, organizzazione militare difensiva al
tempo della Guerra Fredda, si è ormai trasformata in uno strumento bellico per
guerre imperialiste d’aggressione mascherate da guerre umanitarie), ma anche per
motivi economici: l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla
Pace, infatti, quantifica in 72 milioni di euro al giorno la spesa derivante
dalla partecipazione dell’Italia alla NATO.
È
la spesa sociale che deve diventare la priorità nel nostro Paese, non la spesa
militare. Anche questo è stato l’insegnamento che ci hanno lasciato in eredità i
nostri partigiani.
Alla
Sezione locale del Partito Democratico chiediamo pertanto COERENZA: mai più
guerre, ma... VERAMENTE.
Non
a parole.
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