Inchiesta bus Roma, manager: i soldi erano per la segretaria di Alemanno. Ma il sindaco nega
I soldi della tangente "erano destinati alla segreteria di Alemanno". E' quanto ha detto al gip di Roma Stefano d'Aprile Edoardo D'Incà Levis, imprenditore italiano residente a Praga, arrestato circa un mese fa. Per l'accusa fu lui il mediatore per la tangente da 600 mila euro per una commessa di 45 bus per il Comune di Roma. L'imprenditore nel corso dell'interrogatorio, avvenuto l'8 gennaio, spiega al Gip che Roberto Ceraudo, ad della Breda Menarinibus arrestato martedì scorso, "fece riferimento alla 'segreteria di Alemanno' come destinataria delle risorse finanziarie". Nell'inchiesta sulla presunta maxitangente per la fornitura di bus destinati al Corridoio Laurentina a Roma risulta indagato anche l'ad di Eur Spa, Riccardo Mancini, da ieri dimissionario.
Alemanno: non ho mai interferito negli appalti - "Escludo nella maniera più categorica che membri della mia segreteria possano essere tra i destinatari di somme in denaro per questo o per qualsiasi altro affare", ha detto il sindaco di Roma a proposito delle presunte tangenti legate all'acquisto di 45 bus per il Comune di Roma.
Manager: Ceraudo mi disse che la politica voleva soldi - Parlando al gip Stefano Aprile di una "lobby Rome", D'Incà Levis, secondo quanto emerge dal verbale di interrogatorio, afferma: "Ceraudo mi disse che la politica voleva ancora soldi e che erano destinati alla segreteria di Alemanno. Non precisò né io chiesi se la segreteria di Alemanno fosse destinataria di tutto o di parte delle risorse". Il denaro destinato a Ceraudo per la formazione della tangente - spiega Incà Levis, nel frattempo tornato in libertà, è "stato consegnato allo stesso da una persona che mi è stata indicata da un amico: io materialmente ho dato ordine alla banca di consegnare a quest'uomo la somma di 233.360,00 euro in data 16 marzo 2009 e la somma di 312 mila euro in data 24 settembre 2009, somme che Ceraudo mi ha confermato di avere ricevuto. La terza tranche pari ad euro 204.100,00 è stata da me bonificata in data 17 luglio 2009 su un conto presso Bsi Sa Lugano indicatomi da Ceraudo. In seguito nonostante già la stampa si fosse occupata della questione sotto le pressioni di Ceraudo emisi tramite la società inglese Rail & traction le altre fatture". L'inchiesta giudiziaria, del pm Paolo Ielo, è quella sfociata nei giorni scorsi nell'arresto di Roberto Ceraudo, ex amministratore delegato di Breda Menarini, una delle società, del gruppo Finmeccanica, fornitrici dei 45 bus del comune di Roma. Per la commessa da 20 milioni di euro di bus, mai utilizzati e destinati ad essere utilizzati nel cosiddetto "corridoio della mobilità Laurentina", nel 2009 sarebbe stata pagata una tangente frutto del meccanismo delle sovrafatturazioni. Tra gli indagati anche l'ormai ex ad dell'Ente Eur Spa, Riccardo Mancini, ritenuto dall'accusa destinatario di una parte della tangente.
Alemanno: non potevamo influenzare gara - "L'amministrazione non poteva avere influenza su questa gara, il potere d'influenza da parte nostra era zero". Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso di una conferenza stampa riguardo all'inchiesta sull'appalto di 42 bus per il corridoio della mobilità Laurentina. La gara "é avvenuta nel 2009, tutto era già stato previsto e determinato prima di me", ha aggiunto Alemanno. Parlando dell'imprenditore Edoardo D'Incà Levis, che in un interrogatorio da detto che i soldi della tangente per la commessa dei bus "erano destinati alla segreteria di Alemanno" il sindaco ha detto: "bisogna chiedere a questo signore perché ha citato la mia segreteria, perché dice ora questo". "Perché dice questo e perché vengono fuori queste storie chiedetelo a lui -ha aggiunto il sindaco- prima si è detto che Mancini era stato nominato ad dell'Ente Eur come contropartita per l'intermediazione, poi che aveva preso la tangente, ora si dice che c'entra la mia segreteria e fra un po' verrà fuori che é stata mia madre". "Non permetterò a tutto questo di influenzare la campagna elettorale e i romani non si faranno influenzare. I romani giudicheranno mio operato. Resto in campo e non torno indietro per questo", ha aggiunto Alemanno.
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