Al Sindaco del Comune di
Terracina
Dott. Nicola Procaccini
All’Assessore alle Finanze
Dott. Paolo Cerilli
All’Assessore all’Ambiente
Dott. Mariano De Gregari
E’
POSSIBILE PARLARE DI APPALTI DELL’IMMONDIZIA NEL NOSTRO COMUNE SENZA FARSI
CORRERE APPRESSO DALLE FORZE DELL’ORDINE ?
Notizie
di stampa ci anticipano che nell’imminenza del passaggio dell’appalto
dell’immondizia tra la espulsa ed arricchita Servizi Industriali e la ditta che
subentrerà, qualcuno sta organizzando il
ricorso alla mobilità e che tale ipotesi ha già messo in subbuglio lavoratori ed
organizzazioni sindacali, come se non bastasse il già proclamato sciopero del
prossimo 31 Gennaio.
Al fine
di dare un contributo atto ad evitare appiattimenti su posizioni dominanti,
tensioni, scioperi, cause, denunce, scioperi spontanei e
così via, ritengo opportuno, scusate la presunzione, darvi qualche
consiglio affinché da parte vostra si sia super partes veramente e tutti i
pericoli sopra citati, nell’interesse della città, dei dipendenti, del futuro
datore di lavoro e del servizio, vengano evitati.
Scusate
ancora, ma posso permettermi di darvi questi pochi consigli dall’alto di una
modesta ultraquarantennale esperienza sindacale, che se volete è a vostra
disposizione sin da subito.
GRATUITAMENTE
a) Perché mai
la servizi Industriali, che si è vista NEGARE dall’INPS di Latina prima e
dall’INPS Nazionale poi, ad avere sgravi contributivi ed il 50% dell’indennità
di mobilità che avrebbero dovuto percepire i dipendenti, dovrebbe fare gratis
questo favore, di far godere all’azienda che gli soffia l’appalto, gli sgravi
contributivi e finanziamenti per la mancata mobilità goduta dai dipendenti, che
a lei sono stati negati?
b) Non si
capisce in forza di quale ragione i DIPENDENTI DOVREBBERO REGALARE QUELLA PARTE
DI SALARIO MATURATA A TITOLO DI SCATTI
D’ANZIANITA’, DOPO DECINE DI ANNI DI LAVORO, ALL’AZIENDA
SUBENTRANTE.
c) La legge
obbliga la
Servizi Industriali ad effettuare il servizio
sino a quando non è pronta l’azienda subentrante, quindi la legge prevede che
neanche per un giorno deve essere lasciata mondezza per strada. Quindi i
lavoratori non possono essere licenziati e lasciati due tre giorni disoccupati
per consentire all’azienda che subentra di poter ricorrere all’istituto della
mobilità. FERMO RESTANDO SEMPRE IL FATTO CHE LA SERVIZI
INDUSTRIALI SIA DISPONIBILE AD APRIRE LA PROCEDURA , perché E’ DA
LEI CHE DEVE PARTIRE LA
PROCEDURA. SE LA SENTE IN TALE CONTESTO
LA SERVIZI
INDUSTRIALI DI RISCHIARE ULTERIORMENTE VISTE LE INDAGINI ANCORA
APERTE SULLA GESTIONE ATTUALE DEL SERVIZIO E DEL CONFERIMENTO, DA PARTE DELLA
GUARDIA DI FINANZA?
d) Ed Il
sindacato? Se il sindacato non è d’accordo, e per quanto mi risulta non è
d’accordo, dovete sapere che la procedura di mobilità per arrivare a conclusione
dal giorno che si apre, con il sindacato contrario, dura non meno di 73 giorni.
Siamo
sicuri che tra 73 giorni avremo ancora necessità di avere un’altra
ditta?
e) Da ultimo,
e non per importanza, la dichiarazione congiunta sottoscritta tra le parti
sociali allegata all’art. 6 del Contratto Nazionale di lavoro stabilisce quanto
segue:
Le parti stipulanti si danno atto che: L’art. 7, comma 4
bis, del D. L. 31.12.2007, n. 248, convertito in legge 28.02.2008 n. 31,
stabilisce la non applicabilità dell’art. 24 della legge n. 223/91 (legge sulla
mobilità) alla fattispecie, regolata dal
presente articolo , relativa all’avvicendamento di imprese nel medesimo appalto
con correlata assunzione da parte dell’impresa subentrante del personale ivi
impiegato.
Quindi le parti sociali hanno stabilito autonomamente, in
virtù di una legge dello stato che nella fattispecie non si applica la
mobilità.
Pertanto, a parere dello scrivente, alla luce di quanto
sopra esposto, si configurerebbe quale reato, e più precisamente truffa
all’INPS, qualsiasi passaggio dei lavoratori tramite le liste di mobilità. Per
cui sono vivamente e caldamente a pregarvi di scongiurare a priori qualsiasi
ipotesi di ragionamento sulla mobilità, che vede il sottoscritto e Sinistra
Ecologia e Libertà nettamente contrari a tale soluzione e pertanto pronta a far
valere la ragione.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
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