lunedì 14 gennaio 2013

TERRACINA, ETERNIT INTERRATO NEL PIAZZALE. LA SCOPERTA DELLA GUARDIA FORESTALE A LA FIORA NELL’AMBITO DI UN’INDAGINE PER ABUSIVISMO EDILIZIO


TERRACINA, ETERNIT INTERRATO NEL PIAZZALE. LA SCOPERTA DELLA GUARDIA FORESTALE A LA FIORA NELL’AMBITO DI UN’INDAGINE PER ABUSIVISMO EDILIZIO
di Pierfederico Pernarella
Abusivismo edilizio e non solo. Nel piazzale antistante alcune attività commerciali a La Fiora, oggetto di un’indagine della Forestale di Terracina, sono spuntati fuori anche rifiuti speciali, in particolare eternit. I sospetti c’erano sin dall’inizio, ma la conferma ufficiale è arrivata nelle settimane scorse a seguito dei carotaggi che la Guardia Forestale ha effettuato in collaborazione con l’ARPA Lazio e i Vigili del Fuoco che hanno messo a disposizione i mezzi per penetrare il terreno. Ebbene dal terreno sono usciti fuori resti di rifiuti speciali, materiale di risulta edile e soprattutto eternit. Materiale che, come noto, vista la sua elevata tossicità, dovrebbe essere smaltito in siti specializzati e con trattamenti particolari che comportano anche un certo impegno finanziario. In questo caso invece il proprietario dell’appezzamento di terreno ha preferito agire per le spicce, senza badare troppo alle leggi e risparmiando un bel po’ di soldini. Ai rifiuti interrati gli agenti diretti dall’ispettore capo Giuseppe Pannone ci sono arrivati nell’ambito di un’indagine per abusivismo edilizio. Nel mirino è finito un capannone e l’annesso piazzale. Si tratta di un immobile di circa 500 metri quadrati, oggetto a suo tempo di una sanatoria edilizia, che negli anni ha subito diverse modifiche. In particolare dopo la ristrutturazione, il capannone è stato frazionato e ha visto l’apertura di tre attività commerciali: una carrozzeria, una rivendita di ricambi auto e un’officina. Non solo. Il piazzale antistante e a servizio delle attività è stato oggetto di diversi interventi: c’è stato un primo intervento che ha riguardato un’area di circa 300 metri quadrati e poi un secondo per una porzione di terreno più ampio, circa 1.200 metri quadrati, che era originariamente a destinazione agricola. È tutto, sia il frazionamento che la realizzazione del piazzale, è stato fatto nel rispetto della legge? È quello che si è chiesto la Guardia Forestale, anche alla luce di un certificato di agibilità che è arrivato solo a fine agosto di quest’anno e che riguarda la situazione antecedente. Cioè quando il capannone era un unico locale e al posto del piazzale c’era un terreno agricolo, seppure incolto. La Guardia Forestale ha potuto accertare che tutti gli ultimi interventi che di fatto hanno poi permesso l’apertura delle attività commerciali sono avvenuti senza permessi. Era necessario avere dei permessi? Gli uomini ai comandi dell’ispettore Pannone hanno «fotografato» la situazione esistente e trasmesso tutto in Procura in una informativa, che ora è stata integrata con la vicenda dei rifiuti speciali interrati. Per entrambi i casi sono assolutamente estranei i titolari delle attività commerciali, ma è al vaglio della magistratura la posizione del proprietario degli immobili (che sono stati affittati) e dei terreni trasformati in piazzale.

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