TERRACINA,
ETERNIT INTERRATO NEL PIAZZALE. LA SCOPERTA DELLA GUARDIA FORESTALE A LA FIORA
NELL’AMBITO DI UN’INDAGINE PER ABUSIVISMO EDILIZIO
di
Pierfederico Pernarella
Abusivismo
edilizio e non solo. Nel piazzale antistante alcune attività commerciali a La
Fiora, oggetto di un’indagine della Forestale di Terracina, sono spuntati fuori
anche rifiuti speciali, in particolare eternit. I sospetti c’erano sin
dall’inizio, ma la conferma ufficiale è arrivata nelle settimane scorse a
seguito dei carotaggi che la Guardia Forestale ha effettuato in collaborazione
con l’ARPA Lazio e i Vigili del Fuoco che hanno messo a disposizione i mezzi per
penetrare il terreno. Ebbene dal terreno sono usciti fuori resti di rifiuti
speciali, materiale di risulta edile e soprattutto eternit. Materiale che, come
noto, vista la sua elevata tossicità, dovrebbe essere smaltito in siti
specializzati e con trattamenti particolari che comportano anche un certo
impegno finanziario. In questo caso invece il proprietario dell’appezzamento di
terreno ha preferito agire per le spicce, senza badare troppo alle leggi e
risparmiando un bel po’ di soldini. Ai rifiuti interrati gli agenti diretti
dall’ispettore capo Giuseppe Pannone ci sono arrivati nell’ambito di un’indagine
per abusivismo edilizio. Nel mirino è finito un capannone e l’annesso piazzale.
Si tratta di un immobile di circa 500 metri quadrati, oggetto a suo tempo di una
sanatoria edilizia, che negli anni ha subito diverse modifiche. In particolare
dopo la ristrutturazione, il capannone è stato frazionato e ha visto l’apertura
di tre attività commerciali: una carrozzeria, una rivendita di ricambi auto e
un’officina. Non solo. Il piazzale antistante e a servizio delle attività è
stato oggetto di diversi interventi: c’è stato un primo intervento che ha
riguardato un’area di circa 300 metri quadrati e poi un secondo per una porzione
di terreno più ampio, circa 1.200 metri quadrati, che era originariamente a
destinazione agricola. È tutto, sia il frazionamento che la realizzazione del
piazzale, è stato fatto nel rispetto della legge? È quello che si è chiesto la
Guardia Forestale, anche alla luce di un certificato di agibilità che è arrivato
solo a fine agosto di quest’anno e che riguarda la situazione antecedente. Cioè
quando il capannone era un unico locale e al posto del piazzale c’era un terreno
agricolo, seppure incolto. La Guardia Forestale ha potuto accertare che tutti
gli ultimi interventi che di fatto hanno poi permesso l’apertura delle attività
commerciali sono avvenuti senza permessi. Era necessario avere dei permessi? Gli
uomini ai comandi dell’ispettore Pannone hanno «fotografato» la situazione
esistente e trasmesso tutto in Procura in una informativa, che ora è stata
integrata con la vicenda dei rifiuti speciali interrati. Per entrambi i casi
sono assolutamente estranei i titolari delle attività commerciali, ma è al
vaglio della magistratura la posizione del proprietario degli immobili (che sono
stati affittati) e dei terreni trasformati in piazzale.
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