Influenza, le regole per avere una protezione totale
di Brigida Stagno
Febbre, tosse, mal di gola, nausea, vomito, dolori alle ossa, stanchezza: sono i sintomi dell'influenza, che con le riaperture di scuole e uffici si diffonderà in modo più massiccio. Il periodo epidemico, iniziato a dicembre, avrà il suo picco tra fine gennaio e inizio febbraio 2015, complice il freddo intenso, e mieterà più vittime. Rispetto alla scorsa stagione il numero di persone “influenzate” per ora è maggiore, probabilmente per l’impatto negativo del “caso Fluad”, che ha spinto molti a non vaccinarsi. A essere colpiti sono stati soprattutto bambini piccoli sotto i 5 anni, adolescenti, anziani sopra i 65,più suscettibili agli effetti delle basse temperature, ma nelle categorie più a rischio rientrano anche le donne in gravidanza e i malati cronici (diabetici, pazienti con asma, malattie polmonari, renali o cardiopatie).
I dati dell'ultimo Report Influnet, la rete di sorveglianza della sindrome influenzale in Italia deimedici di medicina generale e dei pediatri, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), parlano chiaro: durante le feste natalizie l'influenza ha costretto a letto 450.000 italiani, 148.000 solo nell'ultima settimana di dicembre. Alla fine della stagione influenzale gli italiani colpiti potrebbero arrivare a 5 milioni, mentre lo scorso anno erano stati 4,5 milioni. I dati definitivi sulla copertura vaccinale, disponibili a maggio, chiariranno quanto il blocco delle vaccinazioni, successivo alle vicende sulla sicurezza dei vaccini, potrà avere inciso sul numero di contagi. Gli esperti ribadiscono però che i vaccini antinfluenzali sono sicuri, perché sottoposti a rigidi controlli di qualità e sicurezza a livello internazionale e solo raramente si possono verificare reazioni avverse, in genere lievi.
Lo strumento di prevenzione più efficace resta infatti ancora la vaccinazione, efficace all’80 per cento e in grado comunque di ridurre i giorni di malattia. Per vaccinarci siamo ancora in tempo: la profilassi consigliata nei bimbi con cardiopatie, pneumopatie, diabete, fibrosi cistica, nelle persone anziane o affette da malattie croniche. Nella maggior parte dei casi i sintomi più comuni, che si risolvono spontaneamente entro una settimana, sono la febbre (generalmente accompagnata da brividi), la tosse, il mal di gola, la congestione nasale, la congiuntivite, i dolori muscolari e delle articolazioni, la cefalea e il malessere generale, la mancanza di appetito e, soprattutto nei bambini, disturbi gastro-intestinali (nausea, vomito, diarrea).
Sintomi identici dal punto di vista clinico possono presentarsi anche nelle sindromi simil-influenzali, che colpiscono anche chi è stato vaccinato, perchè causate da altri virus parainfluenzali (Adenovirus, Rhinovirus, Coronavirus, virus sinciziale respiratorio): stando ai dati epidemiologici, solo un terzo dei casi finora registrati era vera e propria influenza.
La cura? A chi si ammala viene consigliato di riposarsi e restare a casa per almeno 4 -5 giorni, bere molto per prevenire disidratazione, assumere vitamina C, ricorrere agli antipiretici nel caso di febbre o antiinfiammatori in caso di dolore, per riprendere le normali attività ( anche lo sport) solo quando ci si sente meglio. Gli antibiotici non sono invece efficaci nell'influenza, malattia virale, e vanno presi solo in caso di complicazioni, come bronchiti o polmoniti. Per ridurre il rischio di contrarre l'influenza è utile anche seguire un'alimentazione corretta, ricca di frutta e verdura, ad alto contenuto di vitamine (A, E e C), che potenziano le difese immunitarie, e minerali (zinco, fosforo, calcio rame, ferro, magnesio e selenio), proteine di buona qualità, come carne magra, pesce (contenente acidi grassi omega 3), latte, yogurt, soia, formaggio magro, cereali integrali e legumi (anche sotto forma di zuppe).
Per evitare di contagiarsi, è importante seguire alcune regole igieniche: evitare i luoghi affollati, lavarsi frequentemente le mani (manovra essenziale e tra le più efficaci secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per limitare la diffusione dell’influenza), in particolare dopo avere tossito e starnutito o dopo avere usato mezzi di trasporto pubblici. Importante è anche limitare i contatti stretti con persone influenzate, aerare regolarmente le stanze di soggiorno, ripararsi bene dalle prime temperature basse e assumere spesso bevande calde.
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