L'assassinio politico di Nisman sconvolge l'Argentina. La Kirchner accusa i servizi
L'Argentina per
l'ennesima volta nel caos economico si trova anche alle prese con l'omicidio
politico del magistrato Alberto Nisman, che sconvolge tutta la nazione. Il
procuratore stava indagando sull'insabbiamento da parte del governo argentino
sulle responsabilità' iraniane nell'attentato all'Amia, il centro ebraico di
Buenos Aires, dove morirono un centinaio di persone. Il magistrato avrebbe
dovuto riferire il giorno dopo in Parlamento tirando in ballo la presidentessa
Cristina Fernandez de Kirchner, che a suo avviso, avrebbe taciuto in cambio di
petrolio per l'Argentina in crisi. Subito sì parlo' di suicidio, ma senza alcuna
convinzione. Anche perché sarebbe ben strano spararsi mentre si e' nella vasca
da bagno e sopratutto quando si sta per deporre su una vicenda che vale una
carriera. E poi il colpo di una calibro 22 risulto' sparato da una ventina di
centimetri. La Kirchner se ne e' stata zitta per giorni poi improvvisamente in
un discorso televisivo alla nazione ha accusato i servizi dell'accaduto. Ed ha
chiesto la "riforma dell'intelligence" respingendo ogni accusa nel
coinvolgimento sull'omicidio ed anche quelle su un suo ruolo nell'insabbiamento
dell'attentato. La riforma che sarà ora discussa in Parlamento, prevede che il
nuovo direttore dei servizi ed i suoi vice siano scelti dal governo e approvati
dal Senato. Una rivoluzione resasi necessaria, come spiegato dalla presidente,
per il fatto che "l'Agenzia federale dell'intelligence" ha mantenuto la stessa
struttura che aveva ai tempi di Videla. La Kirchner sostiene anche che siano
stati gli stessi servizi a passare i "falsi documenti", che la tirano in ballo,
al procuratore Nisman. La domanda che pero' tutti si fanno in Argentina e' una
sola: perché i servizi avrebbero dovuto uccidere il procuratore, che riferendo
Parlamento, avrebbe fatto il loro gioco?
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