MANGIARE
PESCE PROTEGGE IL CERVELLO DAL MERCURIO
di
Marco Mancini
Gli
acidi grassi contenuti nel pesce potrebbero neutralizzare gli effetti nocivi del
mercurio sul cervello nella fase dello sviluppo prenatale. A sostenerlo è uno
studio condotto dallo University of Rochester Medical Center su un campione di
1.500 neomamme e i rispettivi bambini. Tutti i partecipanti allo studio
risiedono alle Seychelles, un arcipelago dell’Oceano Indiano in cui il consumo
di pesce settimanale è 10 volte superiore a quello europeo e americano.
L’analisi
ha rivelato che i bambini nati da mamme che consumavano ben 12 porzioni di pesce
alla settimana non sviluppavano deficit cognitivi né disfunzioni cerebrali
legate a livelli alti di mercurio
nell’organismo. Le linee guida delle autorità sanitarie americane al momento
consigliano alle donne incinte di non consumare più di due o tre porzioni di
pesce alla settimana.
Il
timore degli esperti è che l’accumulo di mercurio, metallo tossico che viene
immagazzinato in percentuali irrisorie dai pesci, possa influire sullo sviluppo
cerebrale del nascituro. Questa correlazione, tuttavia, non è stata accertata e
il mondo scientifico continua a dibattere sull’effettiva efficacia delle
restrizioni al consumo di pesce in gravidanza.
Secondo
i ricercatori alcuni acidi grassi polinsaturi contenuti nel pesce, noti come n3,
possiedono proprietà antinfiammatorie tali da contrastare l’effetto degli N6,
grassi associati a processi infiammatori deleteri per l’organismo. Non a caso i
bambini nati dalle madri con livelli elevati di N6 hanno riportato punteggi più
scarsi nei test sulle abilità motorie.
Uno
dei modi in cui il mercurio danneggia l’organismo è proprio l’infiammazione.
Grazie agli n3 contenuti nel pesce, l’impatto del mercurio sulla salute verrebbe
annullato, evitando l’esposizione delle cellule a processi di ossidazione lesivi
per i tessuti cerebrali.
I
ricercatori hanno rieffettuato i test cognitivi sui bambini coinvolti nello
studio una volta raggiunti i 20 anni, non riscontrando alcun danno neurologico a
livello cerebrale.
Lo
studio, pubblicato sulla rivista specializzata American Journal of Clinical
Nutrition, ha dimostrato che la relazione tra i diversi nutrienti
del pesce e l’esposizione al mercurio è più complessa del previsto e merita
ulteriori approfondimenti per non rischiare di privare inutilmente le future
mamme e i loro nascituri di elementi fondamentali per lo sviluppo
dell’organismo.
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