LE
GUIDE SPIRITUALI DELL’ISIS: SAS, MI6, BLACKWATER, CIA
di
comidad
Uno
dei miti più sacri del Sacro Occidente riguarda il controllo che l'opinione
pubblica eserciterebbe sui propri governanti. Come spesso capita, la realtà è
l'esatto contrario; perciò tocca assistere a repentini cambi di alleanza e di
nemico in base alle esigenze affaristiche del momento, e la gran parte
dell'opinione pubblica si adatta al ruolo di banderuola. A far da collante nel
caos delle contraddizioni della propaganda occidentale rimane, costante ed
immutabile, il razzismo, la convinzione imperscrutabile, da trasmettere alle
masse, di una missione da compiere per rieducare i barbari del pianeta. Un
educazionismo a base di bombardamenti.
Dal
vertice dei ministri degli Esteri di lunedì scorso, annunciato dal commissario
UE, Federica Mogherini, è uscito il proclama secondo cui l'Islam non sarebbe il
nemico. L'ipocrisia di queste viscide dichiarazioni ufficiali serve a lasciare
il campo aperto ad una propaganda più subdola, che si spacci come "libera
informazione". A presentare l'Islam come il nemico, provvedono infatti gli
allarmismi e le notizie-fiaba dei media. La "notizia" della settimana riguarda
i
tredici ragazzi iracheni uccisi dall'ISIS per aver assistito ad una partita
di calcio. Si tratta dello stesso schema narrativo con cui sono state allestite
le storie degli stupri al Viagra di Gheddafi, o della nazionale di calcio
nord-coreana condannata a morte in blocco, o certi serial del vittimacomunismo a
posteriori, come la storia dei fans dei Beatles perseguitati in Unione
Sovietica.
Per
riuscire ad imporre e far sedimentare una visione del mondo basata su queste
fiabe, non bastano ovviamente gli organi d'informazione, ma risulta fondamentale
sorprendere ed aggirare le eventuali diffidenze del pubblico facendo passare le
false notizie nei programmi di intrattenimento e nei talk-show. Il "dibattito" è
il grande digestivo della propaganda ufficiale, poiché crea un alone
"democratico" che allenta le difese e rende credibile qualsiasi assurdità. Il
"dibattito" si dovrà anche cimentare con la spinosa questione del delicato
equilibrio tra privacy ed esigenze di sicurezza; come se la privacy non fosse
stata inventata come slogan proprio nel momento in cui era stata congedata per
sempre nei fatti.
Sempre
secondo la Mogherini, come misura "concreta" per la lotta al terrorismo, sarebbe
stato escogitato dal vertice dei ministri il sempre attuale espediente dello
"scambio di informazioni". Di informazioni dovrebbero essercene a disposizione
davvero tante, visto che l'assistenza fornita dai sedicenti occidentali all'ISIS
ci era stata riferita, appena due anni fa, con dovizia di particolari.
Il
giornale
britannico "Daily Star" annunciava trionfalmente nel 2012 che le truppe
speciali del SAS e gli agenti segreti del MI6 avevano allestito campi sul
confine siriano per accogliere "ribelli" in fuga dalle grinfie del "dittatore"
Assad. In tal modo la presenza di truppe e servizi segreti NATO sul territorio
siriano, nota da tempo, era ufficialmente riconosciuta, e persino celebrata.
Altro
fatto risaputo è che questi "islamici" ortodossi, integralisti e fanatici
avevano eletto come propria guida spirituale l'agenzia di mercenari statunitense
Blackwater, incaricata dagli USA di addestrare
i ribelli anti-Assad in campi in Turchia. La notizia era stata riportata
dalla stampa turca e rilanciata da alcuni giornali occidentali.
Un
altro dato riferito dalla stampa, ma poi caduto nel dimenticatoio, riguarda i
trasferimenti di armi della CIA ai "ribelli" siriani. L'uccisione
dell'ambasciatore statunitense Stevens a Bendasi avvenne proprio nel
contesto di una di queste operazioni di trasferimento di armi dei "ribelli"
libici ai "ribelli" siriani. La riluttanza delle milizie libiche a cedere una
parte delle proprie armi, causò una serie di scontri culminati con l'attacco al
consolato di Bengasi. L'episodio si inquadrò probabilmente anche in una faida
interna alla stessa CIA.
All'elenco
delle guide spirituali dell'ISIS, pare che non manchi una delle più affidabili,
cioè il Mossad. Forse però il servizio segreto israeliano ha lavorato con più
discrezione degli altri, perché sinora, nonostante voci e sospetti, non vi sono
diretti riscontri a riguardo.
Sino
all'anno scorso anche la Francia sosteneva apertamente con truppe, mezzi ed
addestramento i "ribelli" siriani, cioè i miliziani dell'ISIS. Anzi, la Francia
ha fatto molto di più, poiché è stata il primo Paese a fornire alla
"opposizione" siriana un pieno riconoscimento diplomatico. Adesso invece il
governo francese invia i suoi soldati a sostenere
la guerra contro l'ISIS, mentre il vecchio nemico Assad oggi sembrerebbe se
non un alleato, quantomeno un cobelligerante.
Messa
così, la vicenda dell'ISIS potrebbe prestarsi ad una narrazione del tipo di
quella della Creatura di Frankenstein, sfuggita alle mani del suo creatore. Ma
siamo sicuri che sia davvero così? Dopo gli anni dedicati dal Sacro Occidente ad
attaccare i governi laici in Medio-Oriente, questo riciclaggio del nemico
islamico potrebbe rivelarsi solo un espediente tattico della NATO per piazzare
le proprie truppe sul terreno siriano in funzione anti-Assad. Di qui a poco una
sfilza di notizie-fiaba sui crimini di Assad potrebbe servire a giustificare
qualche altro improvviso cambio di fronte.
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