Papa Francesco, la sua "rivoluzione" contro la Curia, "sorprendenti" i nuovi cardinali
Papa Francesco, l'ex gesuita, non procede solo a parole ma con i fatti. Sente
tutti, ma poi da buon gesuita decide solo lui. Sta autenticamente "rivoluzionando" una Chiesa da sempre romano centrica, con il potere
in mano della Curia. Gia' lo scorso 22 dicembre fece scalpore il suo durissimo
attacco alla Curia accusata della "gravissima malattia della doppia vita". A
Francesco non piacciono i giochi di potere del Vaticano con una Curia malata
"dell'alzheimer spirituale, la dimenticanza della storia della salvezza". E poi
al Papa non sono andate giù le critiche del settore meno progressista della
Chiesa, in materia di divorziati e gay. Vuole cambiare la Chiesa e sa che per
cambiarla e' necessario anche cambiare gli uomini, abbattere i privilegi e
rompere centenarie consuetudini, per cui c'erano già i cardinali in pectore vale
a dire i presidenti dei Pontifici Consigli ed altri vescovi, con sedi, ritenute
preludio all'investitura. Tutte in Italia e tutte tenute fuori. E' anche la fine
dei privilegi geografici. Così' il Papa ha superato il fatto di sentirsi
vincolato alla tradizione delle sedi cardinalizie. Ha nominato 15 nuovi
Cardinali elettori, di cui uno soltanto proveniente dalla Curia. E tra l'altro
legato a lui. Poi ha sorpreso chiamando "pastori" dalle parti più disparate del
mondo. Dalle isola Tonga alla Nuova Zelanda, dal Myanmar al Vietnam. Vengono da
tutti gli angoli del mondo. E poi ha nominato anche 5 cardinali non elettori,
perché oltre gli 80 anni. Secondo il Papa per la Curia e' tempo più di riforme
che di nomine. Di fatto vuole limitarne il potere. e lo sta facendo con tutti i
mezzi. La "carità pastorale" e' la chiave di tutte le sue nomine. Il Papa guarda
anche il modo cattolico di confine, cerca una Chiesa più amica di tanti popoli,
piccoli o grandi, magari di religioni diverse. Una sorta di grande ecumenismo. E
così' vuole dare forza anche alle periferie cattoliche, facendole avvicinare al
centro. Insomma cerca di cambiare la geografia della Chiesa. E lo aspetta una
lotta dura. Anche perché' sta cercando di cambiare per sempre i rapporti di
forza all'interno di quel Conclave, che un giorno dovrà scegliere il suo
successore. Ora la sfida tra il Papa e la Curia e' entrata nella sua fase più'
critica.
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