Iran sceglie Italia di Renzi come interlocutore in Europa. Domani Rouhani a Roma, vedrà anche il Papa. Per la Siria "Soluzione politica"
"I vostri
leader hanno sempre avuto un atteggiamento moderato nei nostri confronti. Nelle
nuove condizioni, potete essere per noi uno dei partner più importanti.
Consideriamo il vostro paese un amico in Europa. Spero che il mio viaggio apra
una nuova fase nei nostri rapporti". Così il presidente dell'Iran Hassan
Rouhani, moderato eletto nel 2013, presenta in un'intervista al Corriere la sua
visita a Roma. La prima visita all'estero dopo la firma dell'accordo nucleare.
E sul dramma siriano e' in sintonia con Putin e difende Assad: "Ci sarà una
soluzione politica, non militare", ma dopo la sconfitta dell'Isis. L'Italia
aveva buoni rapporticon l'Iran già ai tempi dello Scia', quando Mattei firmo per
l'Eni un importante trattato che lancio' la società italiana nel mondo
internazionale del petrolio delle sette sorelle. Con tanti nemici
nell'occidente. Lo stesso Mattei mori' sul suo aereo in quello che nessuno ha
mai ritenuto essere un incidente. Rohuani, 66 anni, e' esponente dell'ala
moderata del suo partito ed e' riuscito ad arrivare allo storico accordo con
Obama sul nucleare. Spiega: "Entro la fine dell'anno si arriverà all'attuazione
dell'intesa. Guardiamo con speranza all'abolizione delle sanzioni". Se tutto
filera' liscio sarà possibile riaprire le ambasciate, e "buone cose potranno
accadere". Quanto a uno dei punti dolenti per l'Iran, Rohuani afferma: "I
miglioramenti sociali o nel campo dei diritti dei cittadini non possono avvenire
in una notte. Ci vuole tempo". L'incontro principale a Roma sarà quello con
Renzi. Il leader iraniano vedrà anche iil presidente Mattarella e il Papa. .
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