venerdì 2 gennaio 2015

L'ultimo messaggio di Napolitano: "Sto per lasciare, sento l'affaticamento, ho fatto del mio meglio".

L'ultimo messaggio di Napolitano: "Sto per lasciare, sento l'affaticamento, ho fatto del mio meglio". Poi invita ad aver fiducia: "Con le riforme l'Italia ce la farà"

. Politica
"Sto per lasciare, perchè non posso sottovalutare i segni dell'affaticamento. In questi otto anni ho fatto del mio meglio ma il percorso delle riforme ora è avviato e il Parlamento può affrontare serenamente la nomina del mio successore. E sono convinto che il paese ce la farà a superare la crisi, a patto che ciascuno faccia la sua parte, sviluppando senso di responsabilità e senso della nazione". E anche a patto che venga "bonificato il sottosuolo marcio della società", cioè la piaga della corruzione (con un esplicito riferimento all'inchiesta di Roma su Mafia capitale) che spesso trova "complici in alto". Così Giorgio Napolitano nell'ultimo messaggio di fine anno, il nono da quando è stato eletto al Quirinale, un discorso in cui il capo dello stato si è rivolto familiarmente a tutti gli italiani sintetizzando in una ventina di minuti a reti unificate cosa ha potuto e dovuto fare dal 2006 ad oggi, nel primo settennato e nei due anni del secondo ("Ho fatto del mio meglio") per accompagnare, consigliare e in buona sostanza anche indirizzare e guidare un paese in un periodo difficile non solo per la congiuntura economica internazionale. E cosa, secondo lui, devono fare il Paese e gli italiani tutti, dal primo all'ultimo, per risollevarsi. Un quadro della situazione economica non positivo, soprattutto per la disoccupazione giovanile, ma permeato di una grande fiducia nelle possibilità di ripresa: "Mettiamocela tutta con passione, combattività e spirito di sacrificio. Ciascuno faccia la sua parte al meglio". Napolitano non ha specificato quando lascerà il Colle, cosa che farà a metà mese appena Renzi concluderà il semestre di presidenza italiana della Ue, ma ha invitato gli italiani a non ritenere straordinaria la sua uscita dal Quirinale peraltro annunciata come ravvicinata nel tempo già al momento della sua seconda elezione. Ma lasciare il Colle in anticipo, ha precisato il capo dello Stato, è ipotesi prevista dalla Costituzione e poi le condizioni in base alle quali aveva accettato il secondo incarico due anni fa si stanno realizzando, le riforme appunto, istituzionali e costituzionali, incanalate in un percorso che non deve essere interrotto, per cui il Parlamento non deve sentirsi condizionato dalla sua decisione che è assolutamente personale e può procedere "serenamente" alla nomina del successore. Tutte le forze politiche, ad eccezione di Grillo e della Lega, hanno reso omaggio al capo dello stato che sta per lasciare il Colle. Renzi ha parlato al telefono con Napolitano e poi ha twittato "Nove anni di autorevolezza" e lanciato l'hashtag #GrazieGiorgio. Salvini invece ha definito "da bocciare" il messaggio del capo dello Stato. Grillo, nel suo contro-discorso diffuso via web sul suo blog, ha detto: "Forse il 2015 ci porterà dei risultati straordinari! Può darsi che l'ebetino si toglierà di mezzo, magari con le Olimpiadi allenandosi con i 100 metri ostacoli quando sarà rincorso dalla popolazione. Forse avremo una grande soddisfazione perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso (e anche leggermente sponsorizzato) questo sfacelo, si toglierà da questa posizione molto precaria che ha oggi come Presidente della Repubblica".

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