Charlie Hebdo e l’anti-terrorismo scadente: come rispondere alla nuova jihad
Loretta Napoleoni
Economista
Due sono gli elementi che a prima vista balzano agli occhi nell’analisi di quanto è accaduto a Parigi negli ultimi giorni: la poca professionalità dell’anti-terrorismo ed il nuovo modello applicato dal terrorismo del fondamentalismo islamico. Vale la pena analizzarli.
A quanto pare i due fratelli Kouachi erano noti all’antiterrorismo ma giudicati poco pericolosi. E questo è il primo punto su cui soffermarci, se è vero che si erano recati nello Yemen doveva bastare questo per renderli ‘pericolosi’. La stampa mondiale ha seguito poco ciò che sta accadendo nello Yemen ma l’anti-terrorismo dovrebbe sapere che c’è in corso una violenta guerra di bande terroriste tra sciiti e sunniti, questi ultimi per la maggior parte affiliati ad al Qaeda. Il tentativo di pacificazione della scorsa estate da parte del governo è fallito clamorosamente. Lo Yemen è una mina vagantein un Medio Oriente in via di destabilizzazione grazie all’avanzata dello Stato Islamico, una mina pronta ad esplodere. L’ultimo attacco risale al 7 gennaio nel cuore della capitale.
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