La Cassazione
boccia il Porcellum
E trasmette
gli atti alla Consulta
Criticato il premio di maggioranza alla Camera e al Senato: "Altera gli equilibri istituzionali". Dubbi sulle liste bloccate
Lo spoglio delle schede elettorali (Germogli)
Roma, 17 maggio 2013 - La Corte di Cassazione, nell’ordinanza interlocutoria depositata oggi con cui dispone di trasmettere gli atti alla Consulta, boccia il cosiddetto premio di maggioranza, previsto sia alla Camera che al Senato, con argomentazioni diverse.
Il premio di maggioranza al Senato, per la Cassazione, pone ‘’dubbi di legittimità costituzionale per la mancanza di una soglia minima di voti e/o seggi’’ e per ‘’un meccanismo irrazionale che di fatto contraddice lo scopo che vuole perseguire (assicurare la governabilità)’’. Infatti essendo ‘’il premio diverso per ogni Regione, il risultato è una sommatoria casuale dei premi regionali che finiscono per elidersi tra loro e possono addirittura rovesciare il risultato ottenuto dalle liste e coalizioni su base nazionale’’.
La Cassazione poi avanza "dubbi" di costituzionalità sul meccanismo delle cosiddette ‘liste bloccate’ e chiede alla Consulta di esprimersi su ‘’un voto che non consente all’elettore di esprimere alcuna preferenza’’. La Cassazione ha dichiarato "rilevanti", in relazione alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, "le questioni di legittimità" sollevate in un ricorso sulla legge elettorale 2005, il cosiddetto Porcellum, e ha disposto l’immediata trasmissione degli atti alla Consulta.
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Il premio di maggioranza alla Camera previsto dal
Porcellum ‘’è un meccanismo premiale che da un lato, incentivando il
raggiungimento di accordi tra le liste al fine di accedere al premio,
contraddice l’esigenza di assicurare governabilità’’ e, dall’altro, ‘’provoca una alterazione degli equilibri istituzionali,
tenuto conto che la maggioranza beneficiaria del premio è in grado di
eleggere gli organi di garanzia che restano in carica per un tempo piu’
lungo della legislatura’’, afferma la Cassazione.Il premio di maggioranza al Senato, per la Cassazione, pone ‘’dubbi di legittimità costituzionale per la mancanza di una soglia minima di voti e/o seggi’’ e per ‘’un meccanismo irrazionale che di fatto contraddice lo scopo che vuole perseguire (assicurare la governabilità)’’. Infatti essendo ‘’il premio diverso per ogni Regione, il risultato è una sommatoria casuale dei premi regionali che finiscono per elidersi tra loro e possono addirittura rovesciare il risultato ottenuto dalle liste e coalizioni su base nazionale’’.
La Cassazione poi avanza "dubbi" di costituzionalità sul meccanismo delle cosiddette ‘liste bloccate’ e chiede alla Consulta di esprimersi su ‘’un voto che non consente all’elettore di esprimere alcuna preferenza’’. La Cassazione ha dichiarato "rilevanti", in relazione alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, "le questioni di legittimità" sollevate in un ricorso sulla legge elettorale 2005, il cosiddetto Porcellum, e ha disposto l’immediata trasmissione degli atti alla Consulta.
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