INQUINAMENTO
INARRESTABILE. LA RICHIESTA DEI CITTADINI DI BORGO MONTELLO: INDAGINE
EPIDEMIOLOGICA PRIMA DI AMPLIARE LA DISCARICA
C’è
una preoccupazione più grande di quella di non riuscire (ancora) ad organizzare
una seria raccolta differenziata nella provincia che pure investe otto milioni
di euro l’anno con l’intento dichiarato di potenziarla. Ed è il timore che sia
tardi per recuperare i danni ambientali già causati dalla discarica di Borgo
Montello, nonché quelli che potranno derivare da un suo inevitabile ampliamento
e dalla costruzione di ben due impianti di trattamento dei rifiuti solidi
urbani. Ora i cittadini della zona chiedono un intervento degli enti locali che
possa limitare gli effetti su ambiente e salute dei nuovi invasi e anche degli
impianti in fase di realizzazione (uno già appaltato). Fino ad oggi il solo
Comune di Latina, che è anche il più esposto per via della servitù delle due
discariche, ha adottato una delibera che prevede la perimetrazione degli invasi.
I cittadini della zona chiedono di più. Insieme ai Verdi, che in un documento
invitano soprattutto la Regione Lazio a non procedere al rilascio di ulteriori
autorizzazioni all’esercizio delle discariche «non conformi alla normativa
vigente in materia, in particolare in relazione al conferimento dei rifiuti
solidi urbani tal quali, ossia senza il pretrattamento imposto da sei anni dalla
Commissione Europea». Ma soprattutto si chiede di «non procedere a nessuna nuova
autorizzazione fino al completamento dell’indagine epidemiologica sulla
popolazione che ha subito gli effetti nocivi della discarica» e di «non
autorizzare impianti di qualsiasi genere al di sopra della necessità del
territorio provinciale, considerato che il conferimento in discarica nei
prossimi anni dovrà avvenire solo per la parte residuale del 65% di raccolta
differenziata». In realtà la rete di impianti già autorizzata è sin da ora
capace di garantire un’offerta di trattamento che è pari quasi al doppio delle
esigenze attuali del territorio. Ed è una situazione dalla quale difficilmente
si riuscirà a tornare indietro. Per capire: la capacità degli impianti
autorizzati è pari a 580.000 tonnellate di rifiuti all’anno quando la «domanda»
adesso è pari a 337.000 tonnellate annue ed è destinata a scendere perché oggi
la raccolta differenziata è ferma a poco più del 20% e deve arrivare al 65%.
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