martedì 28 maggio 2013

INQUINAMENTO INARRESTABILE. LA RICHIESTA DEI CITTADINI DI BORGO MONTELLO: INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PRIMA DI AMPLIARE LA DISCARICA

INQUINAMENTO INARRESTABILE. LA RICHIESTA DEI CITTADINI DI BORGO MONTELLO: INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PRIMA DI AMPLIARE LA DISCARICA
C’è una preoccupazione più grande di quella di non riuscire (ancora) ad organizzare una seria raccolta differenziata nella provincia che pure investe otto milioni di euro l’anno con l’intento dichiarato di potenziarla. Ed è il timore che sia tardi per recuperare i danni ambientali già causati dalla discarica di Borgo Montello, nonché quelli che potranno derivare da un suo inevitabile ampliamento e dalla costruzione di ben due impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani. Ora i cittadini della zona chiedono un intervento degli enti locali che possa limitare gli effetti su ambiente e salute dei nuovi invasi e anche degli impianti in fase di realizzazione (uno già appaltato). Fino ad oggi il solo Comune di Latina, che è anche il più esposto per via della servitù delle due discariche, ha adottato una delibera che prevede la perimetrazione degli invasi. I cittadini della zona chiedono di più. Insieme ai Verdi, che in un documento invitano soprattutto la Regione Lazio a non procedere al rilascio di ulteriori autorizzazioni all’esercizio delle discariche «non conformi alla normativa vigente in materia, in particolare in relazione al conferimento dei rifiuti solidi urbani tal quali, ossia senza il pretrattamento imposto da sei anni dalla Commissione Europea». Ma soprattutto si chiede di «non procedere a nessuna nuova autorizzazione fino al completamento dell’indagine epidemiologica sulla popolazione che ha subito gli effetti nocivi della discarica» e di «non autorizzare impianti di qualsiasi genere al di sopra della necessità del territorio provinciale, considerato che il conferimento in discarica nei prossimi anni dovrà avvenire solo per la parte residuale del 65% di raccolta differenziata». In realtà la rete di impianti già autorizzata è sin da ora capace di garantire un’offerta di trattamento che è pari quasi al doppio delle esigenze attuali del territorio. Ed è una situazione dalla quale difficilmente si riuscirà a tornare indietro. Per capire: la capacità degli impianti autorizzati è pari a 580.000 tonnellate di rifiuti all’anno quando la «domanda» adesso è pari a 337.000 tonnellate annue ed è destinata a scendere perché oggi la raccolta differenziata è ferma a poco più del 20% e deve arrivare al 65%.

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