Epifani comandante di lungo corso? Vince Letta, Renzi a rischio rottamazione
Chi ha vinto
e chi a perso, amlmeno per ora nel Pd? Innazitutto ha vinto Guglielmo Epifani,
che da ex socialista e' riuscita nella non facile impresa di diventare
segretario del Pd, nel momento piu' difficile per il giovane partito ma anche
per questo con notevoli possibilita' di rilancio per futuri successi. Doveva
essere un "traghettatore", un segrtario balneare in vista del Congresso in
autunno. Ma non e' scritto da nessuna parte, ed a questo punto, se sapra'
ricucire, lui abile tessitore sindacale gli strappi interni, potra' anche
diventare quel "comandante di lungo corso", che tanto serve al Pd. Insomma
Epifani non ha nessuna intenzione di fare il re-travicello e, con ogni
probabilita' si candidera' al Congresso. D'altra parte non potevano proprio
chiedere a uno come lui, con la sua storia, la sua autorevolezza, di tenerlo li'
qualche mese e poi salutarlo con un "ciao grazie". Ma il vero vincitore nel Pd
e' Enrico Letta, che con la sua triplice, cioe' l'asse con Bersani e
Franceschini, ha ottenuto quel che voleva. Un segretario di garanzia per il suo
giovane governo ed in prospettiva una guida solida che recuperi il rapporto con
il suo elettorato e la sua forza riformista. Poi c'e' un'altra triplice, che non
ha vinto, ma neanche perso rovinosamente, che non si parla da tempo. Sono gli
eterni rivali D'Alema e Veltroni ed il giovane rottamatore Renzi, visibilmente
molto nervoso. D'Alema sussurrava, ai pochi intimi ai quali rivolge la porola:
"Prima o poi dovremo affrontere anche il tema del perche' abbiamo perso.
Bisognera' fare un esame di quello che e' successo, perche' fare finta di niente
sarebbe un suicidio". Ed ancora: "Bisognera' ridare la parola ai cittadini in
tempi brevi". Che e' poi lo stesso convincimento di Veltroni, che si e' appena
affacciato all'Assemlea. Ma loro due sono li' e ci rimaranno, non sara' certo
Epifani a fare piazza pulita della vecchia guardia, sulla quale anzi conta per
allargare il suo consenso. Il piu' arrabbiato e' Renzi, che corre il serio
rischio di essere rottamato, ancora prima di partire, perche' del "partir non
ve' certezza". E se lascera' il partito ad altri potrebbe anche perdere la
strada della premiership. Perche' Enrico Letta, che guida il governo nelle
difficolta' con un accordo "obbligato" dalla situazione e dall'alto del
Quirinale, e che nel partito ha vinto, dovrebbe tirarsi da parte proprio quando
si dovra' concorre per la guida di un governo organico di centrosinistra?
Domanda che inquietamente si sta ponendo Renzi, che un treno lo ha gia
perso.
Nessun commento:
Posta un commento