Papa in Bolivia. Morales gli dona foglie di coca e crocifisso con falce e martello
Al suo arrivo a El Alto Papa Francesco è stato accolto dal presidente boliviano Evo Morales, alcune autorità e vescovi boliviani, e circa 500mila persone
Il Papa acclamato in Bolivia
"Come ospite e pellegrino, vengo per confermare la fede dei credenti in Gesù", ha detto il Papa ai presenti. Poi è stato il turno del discorso di Morales: "Tutti i boliviani e boliviane sono molto felici perché Papa Francesco è venuto da noi a portare il suo messaggio di liberazione e di pace. E' il papa dei poveri che si identifica con san Francesco, che è stato coerente con uno dei postulati principali del cristianesimo: la lotta per i poveri". "Chi tradisce un povero - ha concluso - tradisce Cristo".
Il Pontefice si è poi trasferito da El Alto a La Paz dove ha sostato nel luogo dell'omicidio di un suo confratello gesuita, padre Luis Espinal, vittima nel 1980 della famigerata operazione Condor. Si è poi recato nella cattedrale di La Paz dove si è rivolto nuovamente ai boliviani e a tutta la comunità cristiana, facendo - tra le altre cose - anche un riferimento ai tre muri della vergogna, ovvero ai due che sono stati eretti per respingere i palestinesi ai confini con Israele e i messicani al confine con gli Stati Uniti, ma anche a quello che vuole costruire l'Ungheria per tenere fuori gli immigrati. "Bisogna costruire ponti piuttosto che erigere muri", ha detto.
Papa Francesco è poi arrivato all'Episcopio di Santa Cruz, terza tappa della sua visita in Bolivia. Il Pontefice risiederà in questo edificio, scelto su consiglio dei medici perché La Paz, dove si trova la nunziatura apostolica, è a 3600 metri di altitudine.
Proprio a Santa Cruz, nella piazza del Cristo Redentore, il pontefice ha celebrato la messa, davanti a quasi 2 milioni di persone, con un Pastorale in legno intagliato, simbolo di queste terre. Papa Francesco e gli altri vescovi e preti concelebranti hanno utilizzato come sacrestia, per indossare i paramenti, un fast food della catena Burger King. Durante l'omelia ha richiamato alla responsabilità i paesi ricchi e le società consumistiche: "Con gli scarti alimentari - ha detto in sisntesi - si vincerebbe la fame nel mondo".
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