sabato 7 luglio 2012

Terracina: stipendi in ritardo


TORNANO a surriscaldarsi gli
animi all’interno dell’Azienda
speciale di Terracina. Tre mesi di
stipendi arretrati e uno svuotamento progressivo delle mansioni da parte del Comune: questi i
motivi che hanno spinto i dipendenti dell’ente strumentale ad occupare, simbolicamente, i locali
dell’Azienda per dire basta ad un
teatrino che svilisce l’operato dei
lavoratori. La protesta è partita
dai sindacati Cgil e Cub, che
domani saranno al fianco dei lavoratori a partire dalle 8 del mattino e fino alla
sera. Da quanto
si apprende in
vi a   informa l e ,
l ’ ade s ione  dovrebbe essere totale. Maestre degli asili, ammin   i   s   t   r   a t   i v   i   ,
operatori assis t e n z i a l i ,   t u t t i
sembrano ormai
esausti. Il futuro
per loro è incerto: con il reintegro dei dipendenti in distaccam   e   n t   o
f u n z i o n a l e   a l
Comune, deciso
con una delibera di giunta, di
fatto non è chiaro cosa si stia
accingendo a diventare l’Azien -
da speciale. E il timore che si
diffonde tra i lavoratori è che
presto si andrà alla chiusura.
D ’ a l t r o n d e ,  i   l a v o r a t o r i
dell’Azienda temono che il loro
ruolo sarà derubricato a lavori di
normale manutenzione della città.
Ma il problema principale restano i soldi. Ritardi di tre mesi nel
pagamento degli stipendi. L’ulti -
ma retribuzione è stata garantita
da 500 mila euro che l’ammini -
strazione comunale ha liquidato,
come prima tranche degli stanziamenti destinati all’Azienda, il
mese scorso. Nulla invece si sa
dei restanti 500 mila euro, annunciati ma mai arrivati. Nel retroscena, le polemiche mai sopite tra
il direttore generale dell’Azienda
Carla Amici, il sindaco Nicola
Procaccini e l’assessore Rossano
Alla. In quest’ottica qualcuno vede le modifiche del regolamento
degli uffici e dei servizi che toglie
il settore minori e quello delle
politiche scolastiche all’e nt e
strumentale per reintegrarlo in
Comune con tanto di ritorno del
personale storico dei servizi sociali, che dunque lascerà l’Azien -
da. Una scelta politica che dovrà
passare la prova dell’economici -
tà e dell’efficienza. Ancora tutta
da valutare.

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