MARE DI TERRACINA
Due aree non balneabili secondo l’Arpa
Le altre sono balneabili
TERRACINA – L’Arpa
Lazio ha consegnato i dati ufficiali delle analisi chimiche effettuate
alle acque del mare di Terracina, le quali attestano che non sono
balneabili le acque prospicienti il porto di Terracina – depuratore di
via Delle Cave, e quelle in corrispondenza della foce del Fiume
Portatore. Sui rimanti tratti di mare l’Arpa Lazio ha riscontrato
positivi risultati, ottenuti in virtù di una corretta ed efficiente
depurazione delle acque.
Dai 1.000 metri di uno storico divieto
posto alla sinistra del Fiume Portatore si è scesi a 250 metri; dei
1.300 metri posti alla destra dello stesso Fiume Portatore oggi il
divieto di balneazione è posto a soli 250 metri.
Rispetto a queste fisiologiche
interdizioni, sulle quali l’Amministrazione sta lavorando per abbatterle
definitivamente, l’acqua del mare di Terracina è stata definitiva
dall’Agenzia regionale di protezione ambientale, eccellente sul 99% del
nostro tratto di costa. Evidenzio inoltre che l’Amministrazione
comunale, rispetto alle competenze specifiche affidate per legge
all’Arpa Lazio, monitora direttamente e costante la qualità delle acque
del mare terracinese, conscia dell’importanza che queste rappresentano
per il comparto turistico della Città.
Per quelle che sono le nostre
responsabilità e per la passione che poniamo affinchè turisti e
residenti possano bagnarsi in tutta sicurezza, qualche volta siamo
giunti a “frizioni” nei rapporti con altre istituzioni, come nel caso
del Consorzio di Bonificazione dell’Agro Pontino.
Per comprendere il fenomeno in corso c’è
però bisogno di avere contezza che questo è causato principalmente a
un’abnorme fioritura algale provocata all’aumento della temperatura del
mare, che interessa l’intero Basso Tirreno.
Per questo – termina il sindaco
Procaccini – raccomando ai mezzi di comunicazione di porre la massima
attenzione nel diffondere notizie di pseudo inquinamenti non supportate
dalle analisi chimiche emesse da enti preposti, perché potrebbero
rivelarsi dei boomerang gravi dal punto di vista turistico e commerciale
per la nostra Città e per il comprensorio pontino”.
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