mercoledì 18 luglio 2012

Chiuso l'allevamento dei cani destinati alla vivisezione


Chiuso il Green hill: la Forestale sequestra l'allevamento di beagle destinati alla vivisezione

Dopo mesi di proteste e manifestazioni di associazioni animaliste e semplici cittadini, la Forestale sta eseguendo il sequestro della "Green Hill", la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia, partecipano 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (NIRDA). È presente anche personale dellaDigos della Questura di Brescia.
Il blitz per liberare i cuccioli - Sequestrati cani di razza beagle e l'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Tra i reati contestati quello di maltrattamento di animali. Alcuni animalisti erano entrati nell'allevamento il 28 aprile scorso riuscendo a liberare alcuni cuccioli poi adottati.
Tre indagati per maltrattamento - Sono tre le persone indagate dalla procura di Brescia per maltrattamento di animali: si tratta dei vertici dell'azienda. Gli agenti della Digos negli ultimi mesi scorsi hanno acquisito numerosi documenti sulla struttura anche in occasione delle manifestazioni di protesta che si sono succedute contro la Green Hill.
I cani non possono ancora lasciare la struttura - La forestale riferisce che, per il momento, i cani non potranno lasciare la struttura. "Allo stato attuale - spiega in una nota - le operazioni di sequestro sono ancora in corso e andranno avanti per diverse ore. Non si conosce ancora l`entità numerica dei cani beagle sequestrati in quanto la struttura da ispezionare è molto vasta". Ma "i cuccioli di beagle non potranno comunque uscire dall`azienda" e i rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale Asl, e avranno l`obbligo di cura e alimentazione degli animali.
La richiesta del Coordinamento fermare Green Hill - Immediata la presa di posizione dell’associazione che tanto si è battuta per la chiusura del centro. "Per il bene dei 2500 cani dell'allevamento, chiediamo che almeno la custodia giudiziaria dei beagle non venga affidata all'azienda e neppure ad una delle tante realtà improvvisate che sono nate negli ultimi mesi". L'appello arriva dal Coordinamento fermare Green Hill. "Abbiamo individuato l'associazione 'Vita da cani' che, a livello nazionale, si occupa della riabilitazione dei cani da laboratorio - spiegano dal Coordinamento. - Una realtà che sarebbe in grado di accudire i beagle di Green Hill". "Il sequestro - fa sapere ancora il Coordinamento - è un altro tassello verso la chiusura dell'allevamento". Intanto a Montichiari stanno arrivando, alla spicciolata, diversi attivisti e simpatizzanti della causa anti-Green Hill.
Animalisti: ora il Senato approvi la legge - Lega antivivisezione e Legambiente prendono posizione sul sequestro dell'allevamento di beagle Green Hill e si augurano che gli accertamenti della Procura di Brescia facciano luce sulle reali condizioni cui versano gli animali e chiedono che il Senato approvi la legge che vieta l'allevamento di animali per la sperimentazione. "Grazie agli atti presentati dalle due associazioni è stata finalmente riaperta l'inchiesta giudiziaria sulle modalità di detenzione degli animali nella megastruttura. - ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente della Lav - Ci auguriamo che gli accertamenti in corso, disposti dalla Procura, possano fare luce, definitivamente, sulle reali condizioni di vita degli animali rinchiusi nei padiglioni della struttura in attesa della spedizione verso gli 'acquirenti', e sull'impossibilità di Green Hill di garantire il rispetto delle necessità fisiche e comportamentali dei cani, visti i numeri enormi di cui si parla".
La proposta di legge - "In questi mesi - spiegano le due associazioni - è all'esame del Senato la norma, già approvata dalla Camera dei Deputati, che vieterebbe l'allevamento di cani, gatti e primati non umani per la sperimentazione, imporrebbe l'obbligo di anestesia e analgesia per i test e, vietando le esercitazioni belliche e didattiche con animali, sosterrebbe concretamente il ricorso ai metodi sostituivi della vivisezione. Alla luce di questi sviluppi giudiziari rivolgiamo un nuovo appello ai senatori affinché l'articolo 14 della Legge Comunitaria sia finalmente approvato e possa essere di incentivo per la ricerca pulita, scientifica ed eticamente accettabile".
18 luglio 2012

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