mercoledì 18 luglio 2012

Il Pd fa discorsi da partito conservatore


"Il Pd fa discorsi da partito conservatore, se andiamo avanti così perdiamo le elezioni"

di Antonella Loi
“Se andiamo avanti così rischiamo di perdere le elezioni”. E’ un grido d’allarme quello di Pippo Civati, "emergente" del Pd, consigliere regionale della Lombardia ed ex "rottamatore". O magari è la fotografia di una difficoltà. “Ci sono cose che non capisco - si sfoga - se Di Pietro e Grillo dicono che sono a favore dei matrimoni omosessuali, io sono contento”. Anche perché “la politica è avere gli obiettivi chiari. E se sugli obiettivi ci sono altri alleati io sono felicissimo di averne”. Resta il fatto che l'immagine del Partito democratico emersa nel corso dell’assemblea nazionale di sabato è quella di un Pd diviso, proprio sugli obiettivi. Toni alti, ordini del giorno non votati, tavoli rovesciati, tessere restituite a dimostrarlo. Civati - con Scalfarotto e Concia - ha firmato un Odg (respinto) a pieno sostegno dei matrimoni omosessuali.
E la questione dei diritti, ancora una volta, è rimasta appesa. Bersani difende Bindi da Grillo, Civati lei come la vede?
“Siamo tutti grandi e vaccinati, pertanto dico che bisogna distinguere il motivo polemico da quello sostanziale. Quindi, la sostanza: sabato il Pd ha riconosciuto parità di trattamento per le persone al di là del loro orientamento sessuale? La risposta è no”.
Sui matrimoni gay il Pd non riesce a trovare la quadra.
“E’ un dibattito che non vuole arrivare a conclusione. Lo spiega bene Fioroni in un’intervista sulla Stampa: l’interesse è non arrivare a nessuna decisione radicale, fermarsi ai Dico, alle formule più generiche sull’argomento così almeno si può fare l’alleanza con l’Udc”.
Un mero problema di alleanze dice?
“Chiaro. All’interno anche i più laici non forzano sull'argomento perché sono convinti di dover scendere a compromessi. La cosa peggiore è che ci accusano di voler far polemica quando noi ripetiamo solo quello che dicono i dirigenti del Pd, insomma, ovviamente non condividendolo”.
Su cosa non è d’accordo?
“Non sono d'accordo che si debba andare con l'Udc, non sono d'accordo che il Pd debba sempre aspettare gli altri per prendere una posizione e non sono d'accordo che tutto quanto, anche le cose più sensibili siano legate al politicismo, all'accordo, all'alleanza”.
Vi accusano di giocare allo sfascio.
“Ma se lo stesso Bersani e i più vicini collaboratori non erano d'accordo con l'impostazione della Bindi? Tanto che hanno presentato un ordine del giorno loro e non solo i cattivoni Civati e Scalfarotto. L’odg della Concia vedeva la partecipazione di Gianni Cuperlo che le assicuro non è vicino a me ma a Bersani. E infatti Bindi si è arrabbiata con il segretario prima di tutto. Poi con noi ci si arrabbia poco perché non contiamo niente”.
Pd confuso. Resta il fatto che i diritti per un partito progressista sono importanti.
“E io aggiungo che se c'è uno strumento giuridico deve essere lo stesso per gli etero e per omosessuali, anche perché si parla di diritti di cittadinanza. Non si capisce perché ci debba essere una ‘sotto coppia’ che ancora discriminerebbe cittadini che sono differenti e uguali nello stesso tempo. Negli altri Paesi a dire queste cose sono i conservatori”.
Anche Hollande ha aperto ai matrimoni tra omosessuali.
“Guardi che tutto il mondo sta andando in quella direzione. La cosa sorprendente è che dell'Europa dobbiamo prendere il taglio delle pensioni, il mercato del lavoro, aderire al fiscal compact e rispettarlo, dobbiamo fare tante cose, giuste o sbagliate. Mentre i diritti di cittadinanza sono vissuti sempre come un di più: è questo l'errore per me. Le questioni dei diritti della cittadinanza, delle frontiere, della tecnologia sono dentro la proposta politica, non sono separate”.
Il quadro è chiaro, ma secondo lei tutto questo paga in termini elettorali?
“Noi rischiamo di perdere le elezioni se andiamo avanti così. Lo sto dicendo in tutti i modi”.
Presenterete un candidato “laico” per le primarie?
“Stiamo mettendo a punto delle cose che renderemo note tra due o tre giorni. Le tireremo fuori perché così non ci basta, non ci piace questo atteggiamento. Anche perché non si può leggere sui giornali che la discussione è chiusa, la discussione non è neanche iniziata”.

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