mercoledì 25 luglio 2012

Lavoro e ferie, cosa dice la normativa


       Lavoro e ferie, cosa dice la normativa attuale

Ridurre le ferie per rilanciare l'economia. Sulla scia di quanto deciso in alcuni Paesi in forte recessione, la proposta si sta facendo strada anche in Italia. Con la conseguente scia di polemiche con i sindacati. Prescindendo dai possibili sviluppi futuri, quali sono le regole attuali in materia di ferie? Proviamo a capirlo.

Le basi normative
L'articolo 36 della Costituzione stabilisce che il lavoratore “ha diritto a ferie annuali retribuite e non può rinunciarvi”. Trattandosi della Magna Carta del nostro ordinamento, in linea di principio questa disposizione è inderogabile. Di conseguenza, anche il Codice Civile e le normative di settore stabiliscono per il lavoratore il diritto irrinunciabile a ferie retribuite per consentirgli di recuperare le energie e soddisfare esigenze ricreative di carattere personale. Motivazione che spiega perché il periodo di astensione retribuita dal lavoro deve essere possibilmente continuativo.

La durata
La durata minima delle ferie è fissata per legge in quattro settimane all'anno (secondo quanto previsto dal decreto legislativo numero 213 del 19 luglio 2004). I contratti collettivi possono estendere questo periodo, ma non ridurlo. A decidere sulle modalità di accesso è l'imprenditore, alla luce delle esigenze dell'azienda e degli interessi del prestatore d'opera, il quale ha diritto a un'adeguata informazione in merito. In ogni caso, salvo particolari esigenze, le ferie devono essere godute per almeno due settimane nel corso dell'anno di maturazione delle stesse e, nel caso di impossibilità, per il residuo nei 18 mesi successivi a tale anno.

Dal blog di 6sicuro: idee utili per trovare lavoro d'estate

Le esclusioni
Le ferie non godute non possono essere monetizzate: lo prevede il decreto legislativo n. 66 dell' 8 aprile 2003, alla luce delle finalità per cui questo diritto è riconosciuto. Gli unici a poter rinunciare spontaneamente alle ferie sono i dirigenti, considerando la grande autonomia di cui dispongono per organizzare il loro lavoro. Nel caso di lavoratrice in maternità, occorre distinguere: durante il congedo obbligatorio matura il diritto alle ferie, mentre lo stesso non vale durante l'eventuale congedo facoltativo. Infine, il periodo trascorso in cassa integrazione guadagni, sia ordinaria che straordinaria, non dà diritto alle ferie se è a zero ore, mentre in caso di orario diritto è proporzionale.        

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