Un taglio all'orario di lavoro - da 40 a 30 ore alla settimana - bilanciato dall'assunzione dei figli nella più famosa "fabbrica del cioccolato" italiana. È quanto propone Nestlè Italia ai lavoratori dello stabilimento Perugina di San Sisto, presso Perugia, «a fronte dello slittamento delle pensioni, che rischia di sbarrare la strada alle occasioni di lavoro per i giovani». Il "patto generazionale" per favorire l'occupazione giovanile messo sul tavolo delle relazioni sindacali vuole essere una «risposta seria, responsabile e coraggiosa in un momento di difficoltà per l'economia, non solo in Umbria e in Italia, ma in molti Paesi europei».
Nessun automatismo
In concreto, spiega Gianluigi Toia, responsabile delle relazioni sindacali, la Perugina intende proporre ai circa 1.000 dipendenti un cambiamento su base volontaria del contratto da full time a part time di 30 ora medie settimanali in cambio dell'impegno ad assumere un figlio con contratto di apprendistato a condizione che abbia il profilo professionale adatto alle esigenze della produzione. «Nessun automatismo in questo scambio, sottolinea Toia, ma la possibilità, se competenze e formazione sono adeguate, per dare una mano al budget familiare in un momento di forte crisi economica».
A regime possibili 100 neo assunti
Al momento la proposta dell'azienda ha mosso solo i primi passi, e nelle prossime settimane si svilupperà il confronto con lavoratori e sindacati - interessati ad approfondire ma anche preoccupati per i possibili effetti sui lavoratori stagionali - sulla percorribilità effettiva del "patto generazionale": «a regime, spiega Toia, prevediamo di poter coinvolgere fino ad un centinaio di nuovi lavoratori», con modalità che permetteranno all'azienda «di concentrare la produzione sull'arco di dieci mesi, favorendo la stagionalità del cioccolato». Più lavoratori assunti, ma occupati per un periodo meno esteso, a garanzia della qualità della produzione.