giovedì 19 luglio 2012

Terracina: ombrelloni chiusi venerdì 3agosto


Concessioni all’asta: il 3 agosto la protesta dei balneari
Ombrelloni
chiusi contro
la direttiva Ue
OMBRELLONI chiusi venerdì 3 agosto per protestare
contro l’Unione Europea e
la sua decisione di imporre
a   l l   ’ I t a l i a   l a
mesta all’asta
delle concessioni balneari.
Un ’azione di
protesta, una
sorta di sciopero indetto
dal Sib (sindacato italiano balneari)
con l’obietti -
vo dichiarato
di fare rumore. Di far capire al governo
italiano e più
in generale alle istituzioni a
tutti i livelli
che la direttiv a   e u r o p e a
Bolkestein rischia di mettere una pietra
tombale sulla vita e l’econo -
mia di migliaia di famiglie.
La serrata degli ombrelloni
è stata fissata per venerdì 3
agosto. Per tutta la mattina,
pur restando aperti i chioschi, gli ombrelloni rimarranno chiusi.
Que s to provocherà disagi, come in
ogni sciopero,
e mancati incassi per gli
operatori balneari che però
hanno deciso
di andare fino
in fondo. Ieri
mattina il Sib
ha deciso a livello nazionale per la serrata, e anche di
q u e s t o   s i   è
p a r l a t o   i e r i
p o   m e r   i g g   i o
nel corso di
una partecipata assemblea
che si è svolta
presso la sede
d e l l’Ascom di via Salita
Annunziata. Numerosi gli
operatori balneari che hanno preso parte all’incontro,
presenziato dal presidente
del Sib provinciale Mario
Gangi, dal presidente regionale Fabrizio Fumagalli, dal
vicepresidente della Confcommercio di Latina Italo
Di Cocco e dal responsabile
della Confcommercio provinciale Marrigo Rosato. I
timori che la direttiva Bolkestein faccia piazza pulita
del settore balneare, così
come esiste da sempre in
Italia, sono più che fondati.
Ci sono intere generazioni
di operatori da difendere, e
che vedrebbero il lavoro e i
sacrifici di una vita messi
seriamente in pericolo dalla
volontà dell’Unione Europea di far decadere il rinnovo delle concessioni demaniali nel 2015. Con la messa
all’asta, molti operatori verrebbero scalzati via. La serrata degli ombrelloni, quindi, servirà a far capire al
governo italiano che deve
muoversi a tutela della categoria turistica. «Sembra
quasi che dal governo - afferma Gangi - non ci siano
vie di uscita. Invece noi
crediamo che con impegno
e concertazione si possa
uscire da questa situazione
di indeterminatezza e paura».
Francesco Avena

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