Giro di vite sulla movida
Chiusura entro le 2 e concerti da prenotare. Chi «sgarra» rischia la licenza
È ARRIVATA per mettere ordine al consumo di alcolici e al
disturbo della quiete pubblica,
ma rischia di div e n t a r e u n a
mannaia per numerosi esercizi
commerciali e
s t a b i l i m e n t i
balneari. È l’or -
dinanza numero
23 datata primo
giugno ma entrata in vigore
solo da qualche
giorno, già ribattezzata «ant i - m o v i d a » .
S t r e t t i l i m i t i
a g l i o r a r i d i
chiusura, procedure stringenti
per chiedere le
a ut o r i z z a z i on i
per serate danzanti e spettacoli dal vivo, multe
salatissime per i trasgressori.
Nel mirino finiscono sale da
ballo, discoteche, locali notturni e stabilimenti balneari che
fanno intrattenimento musicale.
Atteso che, si legge nell’ordi -
nanza, il «diritto al divertimento
o all’aggregazione» è ritenuto
«di minore importanza sociale e
giuridica rispetto al diritto alla
quiete». Lo dice la legge. E
dunque, bevande solo in bicchieri di plastica dopo le 22,
chiusura entro le ore 2.00 tranne
che a natale e a ferragosto, e una
richiesta di almeno 15 giorni
prima per ottenere le autorizzazioni dell’Arpa e del Comune.
Una mannaia per i locali, che
proprio d’estate danno il via alla
movida con musica e spettacoli.
Deroghe in realtà sono previste,
le decide il dirigente del dipartimento Attività produttive ma
s o l o c o n l ’ a u t o r i z z a z i o n e
dell’agenzia regionale, che dovrà misurare i decibel, e comunque gli impianti sonori devono
spegnersi entro l’una. Ultimo
ma non meno importante, divieto di fare spettacoli in locali o
stabilimenti contigui lo stesso
giorno. Le multe vanno da un
minimo di 180 euro a un massimo di 3 mila euro, e chi viola
l’orario di chiusura rischia la
revoca della licenza.
L’ordinanza ha lasciato spalle
al muro i locali e gli stabilimenti
balneari. A metà luglio è difficile annullare gli impegni, si sono
fatti investimenti ed è tardi per
seguire la procedura, che non
tutti conoscevano. Sulla questione è interven u t o i l c a p ogruppo del Pd
Alessandro Di
T o m m a s o :
« A n c o r a i mprovvisazione -
attacca -. Si cala
una scure sugli
e s e r c i z i c ommerciali senza
preavviso. Bene
le regole, ma
dovevano essere rese note a
marzo. In alcuni
casi il Comune
deve rispondere
a richieste del 2010». Qualcuno
afferma che l’ ordinanza non è
mai comparsa sull’Albo pretorio online, ma altri la conoscono. E così già infiammano le polemiche.
Nessun commento:
Posta un commento