martedì 24 luglio 2012

Terracina: lettera di protesta del cons. Marzullo


                                                                                              Al Presidente del Consiglio Comunale
                                                                                              Sig. Giovanni Aiello


                                                          
            In riferimento alla vostra lettera datata 11 Luglio 2012, in cui mi comunicate la decisione di non portare alla discussione del Consiglio Comunale la mozione da me presentata il 29 Giugno scorso, sulla base di un parere del  segretario comunale a me non recapitato, faccio presente che ritengo la vostra decisione anacronistica, assurda, e contro le più elementari norme di legge (TUEL), di statuto e di regolamento del Consiglio Comunale.

            Infatti, lei in quanto presidente del Consiglio Comunale ha l’obbligo di garantire e tutelare i diritti dei consiglieri. Art. 8 del regolamento del Consiglio Comunale, ultimo rigo del comma 2.

            L’art. 17 del regolamento del Consiglio Comunale recita: “ I consiglieri possono presentare mozioni, interpellanze e interrogazioni su argomenti che interessino, ANCHE INDIRETTAMENTE, la vita della città e l’attività del Comune”.

            Si vuole forse sostenere che la denuncia fatta dal Senatore Fazzone in un’apposita intervista sul quotidiano La Provincia in cui testualmente recita “ho avuto notizia che è stata indetta una gara per qualche centinaia di migliaia di Euro. La ditta che è arrivata prima ha avuto un’aggiudicazione provvisoria. Dopo venti giorni, con relazione del funzionario del Comune, è stata mandata via. Allora è stata chiamata la ditta che è arrivata seconda. Stessa storia. Alla fine l’Ente si è servito della sesta ditta. Questo non è possibile che accada. Volete sapere come è andata a finire? Che chi è stato scavalcato ha presentato ricorso al TAR e il TAR ha annullato la gara e in città si è creato un disservizio”non rientra forse tra gli argomenti che interessano anche indirettamente la vita della città e l’attività del Comune?

            Cosa si vuole sostenere che parlare di appalti gestiti male, ed addirittura con il TAR che da torto al Comune, e per importi di centinaia di migliaia di Euro non rientrano nella normativa sopra richiamata sui diritti dei Consiglieri Comunali?

            Le voglio ricordare che l’art. 50 dello Statuto Comunale stabilisce che i pareri del segretario comunale, quando sono negativi devono essere motivati, e questo nel nostro caso non è avvenuto.






            La mia mozione, secondo quando lei mi ha comunicato, non può essere discussa sia per i contenuti che per la veste formale, in base a quanto dal segretario comunale espresso. Allora le chiedo, quale attinenza c’è tra quanto previsto dall’art. 50 dello statuto e quanto sottoscritto dal segretario comunale? E lei, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale, avallando questo modo di fare sta veramente tutelando il mio ruolo e le mie prerogative di Consigliere Comunale secondo quanto dettato dall’art. 8 del regolamento del Consiglio Comunale?


            Per questo, prima di fare qualche considerazione politica, le chiedo formalmente le motivazioni scritte sul perché la mia mozione non può essere discussa.

            Con l’occasione, se qualcuno ha voluto mettere la testa sotto la sabbia e far finta di non sapere, faccio presente che ho letto nei giorni scorsi una dichiarazione dell’avvocato del Comune che diceva che l’appalto suddetto riguardava le pulizie dei locali del Comune, cosa che io non potevo sapere al momento della presentazione della mozione, in quanto nell’intervista del Senatore Fazzone questo dato non veniva riportato.

            Sembra proprio che la storia si ripete, ogni qualvolta che si presentano interrogazioni o mozioni che toccano i nervi scoperti di questa Giunta ed in particolare di questo Sindaco, ci sono dei valletti pronti a fare in modo che i diritti dei consiglieri vengano calpestati a favore dell’omertà e del non far conoscere ai nostri compaesani come si disamministra il nostro Comune e come vengono spesi i soldi dei contribuenti. Certo tutto questo emerge da un conflitto interno al PDL e nel caso specifico dalla faida apertasi tra il capo del PDL in provincia ed il nostro Sindaco, ma non per questo la città deve essere oscurata.

            Pertanto, le ribadisco la richiesta di svolgere il suo ruolo ed i sui doveri di Presidente del Consiglio in piena autonomia, al di sopra delle parti e rispettando le prerogative della legge e dei regolamenti a lei demandati.

            In ultima analisi le ricordo che è lei che dopo aver ascoltato la conferenza dei capi gruppo spetta di definire l’ordine del giorno del Consiglio Comunale e non al segretario comunale sulla base di un parere immotivato e rispondente più alla logica di chi amministra che al ruolo che gli compete.

                                                           Il Consigliere Comunale
                                                           Vittorio Marzullo

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