Al Presidente del Consiglio Comunale
Sig. Giovanni Aiello
In
riferimento alla vostra lettera datata 11 Luglio 2012, in cui mi comunicate
la decisione di non portare alla discussione del Consiglio Comunale la mozione
da me presentata il 29 Giugno scorso, sulla base di un parere del segretario comunale a me non recapitato,
faccio presente che ritengo la vostra decisione anacronistica, assurda, e contro
le più elementari norme di legge (TUEL), di statuto e di regolamento del
Consiglio Comunale.
Infatti, lei in quanto presidente del Consiglio Comunale ha l’obbligo di
garantire e tutelare i diritti dei consiglieri. Art. 8 del regolamento del
Consiglio Comunale, ultimo rigo del comma 2.
L’art.
17 del regolamento del Consiglio Comunale recita: “ I consiglieri possono
presentare mozioni, interpellanze e interrogazioni su argomenti che interessino,
ANCHE INDIRETTAMENTE, la vita della città e l’attività del
Comune”.
Si
vuole forse sostenere che la denuncia fatta dal Senatore Fazzone in un’apposita
intervista sul quotidiano La
Provincia in cui testualmente recita “ho avuto notizia che è stata indetta una
gara per qualche centinaia di migliaia di Euro. La ditta che è arrivata prima ha
avuto un’aggiudicazione provvisoria. Dopo venti giorni, con relazione del
funzionario del Comune, è stata mandata via. Allora è stata chiamata la ditta
che è arrivata seconda. Stessa storia. Alla fine l’Ente si è servito della sesta
ditta. Questo non è possibile che accada. Volete sapere come è andata a finire?
Che chi è stato scavalcato ha presentato ricorso al TAR e il TAR ha annullato la
gara e in città si è creato un disservizio”non rientra forse tra gli
argomenti che interessano anche indirettamente la vita della città e l’attività
del Comune?
Cosa si
vuole sostenere che parlare di appalti gestiti male, ed addirittura con il TAR
che da torto al Comune, e per importi di centinaia di migliaia di Euro non
rientrano nella normativa sopra richiamata sui diritti dei Consiglieri
Comunali?
Le
voglio ricordare che l’art. 50 dello Statuto Comunale stabilisce che i pareri
del segretario comunale, quando sono negativi devono essere motivati, e questo
nel nostro caso non è avvenuto.
La mia mozione, secondo quando
lei mi ha comunicato, non può essere
discussa sia per i contenuti che per la veste formale, in base a quanto dal
segretario comunale espresso. Allora le chiedo, quale attinenza c’è tra quanto
previsto dall’art. 50 dello statuto e quanto sottoscritto dal segretario
comunale? E lei, in qualità di Presidente del Consiglio Comunale, avallando
questo modo di fare sta veramente tutelando il mio ruolo e le mie prerogative di
Consigliere Comunale secondo quanto dettato dall’art. 8 del regolamento del
Consiglio Comunale?
Per
questo, prima di fare qualche considerazione politica, le chiedo formalmente le motivazioni
scritte sul perché la mia mozione non può essere discussa.
Con
l’occasione, se qualcuno ha voluto mettere la testa sotto la sabbia e far finta
di non sapere, faccio presente che ho letto nei giorni scorsi una dichiarazione
dell’avvocato del Comune che diceva che l’appalto suddetto riguardava le pulizie
dei locali del Comune, cosa che io non potevo sapere al momento della
presentazione della mozione, in quanto nell’intervista del Senatore Fazzone
questo dato non veniva riportato.
Sembra
proprio che la storia si ripete, ogni qualvolta che si presentano interrogazioni
o mozioni che toccano i nervi scoperti di questa Giunta ed in particolare di
questo Sindaco, ci sono dei valletti pronti a fare in modo che i diritti dei
consiglieri vengano calpestati a favore dell’omertà e del non far conoscere ai
nostri compaesani come si disamministra il nostro Comune e come vengono spesi i
soldi dei contribuenti. Certo tutto questo emerge da un conflitto interno al PDL
e nel caso specifico dalla faida apertasi tra il capo del PDL in provincia ed il
nostro Sindaco, ma non per questo la città deve essere
oscurata.
Pertanto, le ribadisco la richiesta di svolgere il suo ruolo ed i sui
doveri di Presidente del Consiglio in piena autonomia, al di sopra delle parti e
rispettando le prerogative della legge e dei regolamenti a lei
demandati.
In
ultima analisi le ricordo che è lei che dopo aver ascoltato la conferenza dei
capi gruppo spetta di definire l’ordine del giorno del Consiglio Comunale e non
al segretario comunale sulla base di un parere immotivato e rispondente più alla
logica di chi amministra che al ruolo che gli compete.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
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