mercoledì 25 luglio 2012

Latina e provincia: illegalità diffusa


RIACCENDERE le ruspe sul litorale
pontino per fronteggiare i ritmi sempre
più intensi dell’abusivismo edilizio.
La parola d’ordine per Legambiente e
per il Presidente Lorenzo Parlati è
agire è poi a seguire colpire in
maniera mirata
e incisiva.
N e i   g i o r n i
scorsi, a proposito di abusivismo edilizio, il
massimo esponente regional e   d eg l i   ambientalisti aveva   o s s e r va  t o
che quello che
si sta consum a n d o   n e l l a
provincia pontina è un assalto criminale legato
all’edilizia. Parlati si era rivolto ai
Comuni che devono ripristinare la legalità sul territorio, anche con il supporto della Regione Lazio, sia per
fronteggiare e arginare i cavilli amministrativi. « In provincia di Latina -
aveva detto - langue la lotta agli abusi
persino nei Comuni del parco nazionale del Circeo». Ma non è stato l’unico
a parlare in questi mesi di abusivismo
edilizio e rivolgendosi direttamente
agli amministratori.
Lo aveva fatto anche il presidente del
Tar Francesco
Corsaro in occ a s   i o n e
d el l’i na ug ur azione dell’a nno giudiziario
d e l l o   s c o r s o
marzo. Da via
Andrea Doria
aveva invitato
le istituzioni a
vigilare di più e
a non sottovalutare un fenomeno che nel
territorio pontino sembra essere più radicato. «I pubblici amministratori anzichè programmare un ordinario sviluppo del territorio, finiscono
per essere chiamati a mettere ordine
nel caos determinato dall’illegalità e
ad intervenire con varianti e deroghe
che stravolgono la pianificazione. I
sindaci, anzichè risolvere situazioni
che richiederebbero un certo impegno
e il rispetto di procedure più faticose,
utilizzano la scorciatoia dell’or di nan za
esponendo i provvedimenti ad un inevitabile annullamento anche sotto il profilo
dell’incompetenza dell’organo che li ha
adottati». Sono i risultati negativi quelli
che preoccupano di più sulla tendenza ad
agire nell’illegalità. Nel 2009 la provincia
di Latina aveva conquistato il primo posto
nel settore dell’abusivismo edilizio in tutto
il Lazio. Su 2379 gli illeciti nei 23 Comuni
costieri (esclusa Roma), uno su sei del
totale regionale di 15426 abusi (il 15,4%),
dei quali 1680 distribuiti sui 12 comuni
costieri pontini.

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