domenica 8 luglio 2012

Terracina: brucia Morelle

BRUCIIA MORELLE
A fuoco il deposito mezzi attiguo all’impianto di compostaggio
LA colonna di fumo nero era
alta qualche decina di metri,
visibile a chilometri di distanza.
Pezzi di cenere sono
stati trasportati dal vento fino
al litorale.
Quando sono arrivati
al sito di compostaggio
dei rifiuti
a Morelle i vigili
del fuoco si sono
trovati di fronte a
un muro di fumo
denso. Quasi non si
respirava. Partito
da alcune sterpaglie
poco lontano,
le fiamme hanno
investito in poco
tempo un vasto terreno
adiacente il sito
di Morelle. L’ap -
pezzamento esteso
per alcuni ettari di
sterpaglie ed erbacce,
nel più totale
stato di abbandono,
era diventato da anni
una discarica a
cielo aperto disseminata
di vecchi
camion della Slia in
disuso, pneumatici,
cassonetti e altri rifiuti
accatastati in
una vera e propria
montagna di scarti.
Il rogo è stato devastante:
in una manciata
di minuti bruciava
tutto e si tem
e v a c h e
l’incendio potesse
allargarsi anche al
sito di Morelle, dove
si trovavano parcheggiati
numerosi camion della nettezza
urbana. Sono le 15 e 50
quando un operaio che stava
lavorando nel deposito di
Morelle per riparare un mezzo
ha sentito alcuni scoppiettii
di cannucce. Il tempo
di avvertire l’a m m i n i s t r a t ivo
del Comune Sergio Renzetti,
anche lui presente a Morelle
al momento del rogo,
che le fiamme erano già diventate
altissime. Immediato
l’intervento dei vigili del
fuoco di Terracina, arrivati
con diverse squadre sul posto
e coadiuvati durante le
operazioni di spegnimento
da una squadra dei volontari
del gruppo di protezione civile
Petrucci di Borgo Vodice
oltre che dal Centro operativo
Circe. Un inferno, aria
irrespirabile: per calmare la
virulenza delle fiamme i vigili
del fuoco si sono dovuti
addentrare nella nube. Ci sono
volute oltre tre ore per
poter dire che la situazione
era tornata sotto controllo.
Le operazioni di bonifica del
terreno si sono protratte
più a lungo.
A Morelle sono arrivati
anche carabinieri,
polizia e vigili
urbani. Mentre
gli operai della
«Servizi Industriali
» accorrevano per
spostare i mezzi
presenti nel deposito
- poiché si è
temuto anche il
peggio - i carabinieri
hanno avviato
le indagini per accertare
la natura
del rogo. Sembrano
esserci pochi
dubbi: il rogo si è
sprigionato da un
originario incendio
di sterpaglie nato
s ul l’argine di un
canale di campagna.
Mentre Morelle
bruciava, almeno
altri quattro
focolai si vedevano
ben distintamente
lungo gli argini del
canale. Uno di questi
ha minacciato
da vicino un deposito
di imballaggi
nella zona di San
Martino, poco lontano
dallo stadio
«Mario Colavolpe
». Un disastro
per così dire annunciato. Di
roghi di sterpaglie in quella
zona se ne contano parecchi.
I vigili del fuoco devono
intervenire continuamente
per evitare che semplici roghi
di sterpaglie possano diventare
qualcosa di più grosso,
come avvenuto ieri.
Servizi a cura di:
Francesco Avena
e Pierfederico
Pernarella
Da anni veicoli e rifiuti abbandonati. Maragoni: fatto inquietante
Nessuno sapeva della discarica
È UN fatto «inquietante». Lo
ha ripetuto tante volte l’asses -
sore all’ambiente Loreto Maragoni
arrivato in tutta fretta al
sito di Morelle non appena si
è sparsa la notizia dell’incen -
dio. Poco prima di lui, sconsolato
e sconcertato, era giunto a
Morelle Davide Fatone, titolare
della «Servizi Industriali
». Anche l’imprenditore, visibilmente
stupito e amareggiato.
Poi è stata la volta del
primo cittadino Nicola Procaccini
accompagnato dal
consigliere Luca Carinci che
si è intrattenuto a lungo per
toccare con mano il danno
degli incendi. Sono adesso in
corso le indagini, ma una cosa
è certa: poteva essere un disastro.
Ma soprattutto un disastro
evitabile. Se le fiamme
avessero raggiunto il deposito
con i mezzi parcheggiati, i
danni sarebbero stati incalcolabili.
C’è una circostanza che
lascia davvero perplessi, e
cioè il fatto che a quanto pare
nessuno, ma proprio nessuno,
sapeva dell’esistenza di quella
discarica a cielo aperto. Un
deposito provvisorio con camion
e altre attrezzature della
Slia abbandonate all’interno
di quel terreno da chissà quanti
anni senza che nessuno abbia
mosso un dito per bonificarla.
«Non sapevo niente di
questo deposito - ha affermato
l’assessore Loreto Maragoni -
. Vengo sempre a Morelle, ma
di quella discarica nessuno ha
mai detto nulla. Bisogna provvedere
subito a fare chiarezza
sulla presenza di tutti quei
rottami». In effetti
per chi arriva
a Morelle
è difficile immaginare
che
dietro il sito di
com postag gio
ci sia qualcosa,
anche perché è
tutto talmente
ricoperto dalle
sterpaglie che
non è neppure
imm aginab ile
pensare cosa ci
sia sotto. Ma il
paradosso resta:
come è
possibile, ci si
chiede, che una discarica del
genere - con decine di camion
e pneumatici - sia potuta restare
per tanto tempo in quel
modo. A pochi metri dal sito
in cui ha sede da sempre la
ditta della nettezza urbana.

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