COMUNICATO
STAMPA
Ho
appena letto la lettera delle dimissioni
da Presidente della commissione consiliare ai servizi sociali e sanità del
Consigliere Roberto Palmacci, ed ho provato contemporaneamente un senso di
frustrazione e di sollievo.
Il
senso di frustrazione è dovuto al fatto che le sue pur striminzite motivazioni
sul perché si è dimesso, confermano le obiezioni che da quando sono Consigliere
Comunale ho rivolto alla gestione dell’assessorato di riferimento, quindi al
Dott. Rossano Alla, di una gestione dell’assessorato fatta ad uso e consumo
personale. Tanto è vero che le uniche volte che la commissione si è riunita è
stato per approvare il modo di gestire l’Azienda Speciale, Settembre 2011,
(chissà quando se ne sta pentendo ora) per approvare un atto di distretto socio
sanitario, giustificato dal suo capo gruppo in Consiglio Comunale come atto di
fiducia nei confronti dell’Assessore, visto che seduta stante in commissione si
è provveduto ad approvare un documento di una settantina di pagine circa senza
leggerle ed il pastrocchio degli Istituti Scolastici Comprensivi, vedi Borgo
Hermada.
L’arroganza di tale modo di gestire, che ha responsabilità in chi sia in
Giunta che in Consiglio l’ho ha coperto ed avallato, che gli ha consentito di
mettere a far svolgere illegalmente la segretaria di commissione ad una precaria
dell’azienda speciale, quando per svolgere tale ruolo occorre un’apposita
deliberazione, di non rispondere alle richieste di convocazione della
commissione con argomenti specifici da me fatte, ha creato prima in me, ma vedo
ora anche in altri pezzi sani del Consiglio Comunale, un senso di frustrazione
ma anche di ribellione e di volontà forte di reagire.
Ho
provato anche un senso di sollievo, perché ho sempre pensato che la voglia di
rendere la commissione VI trasparente, funzionale ed operativa, come lo sono
altre commissioni, non è solo mia, per cui c’è da avere fiducia e sperare che
altre forze presenti in Consiglio Comunale reagiscano a tale stato di cose e
presentino anche loro il conto a chi ha fatto della gestione della cosa pubblica
un fatto privato e riservato rispetto ai quali tutti devono svolgere il ruolo di
comparsa acritica.
Per
dare un senso alle cose dette, bisogna richiamare alla mente quali sono i
problemi di pertinenza della commissione, quale la presenza sul territorio di
tali problemi e l’immobilismo dimostrato dall’Assessore Alla rispetto al
precipitare delle situazioni.
Stiamo
parlando di Azienda Speciale, possibile che si decide in Giunta di asfissiare
l’AST e nella commissione di riferimento non se ne parla? Possibile si riducono
i trasferimenti all’AST e la commissione non ne viene coinvolta? E questo
neanche dopo le osservazioni del Ministero? E neanche dopo i rilievi dei
revisori dei conti? E neanche dopo che nel bilancio riequilibrato i conti tra il
Comune e l’AST non combaciavano? E dell’Ospedale ne vogliamo parlare? E dei
ritardi nel pagamento delle rette dei libri nella scuola dell’obbligo ne
vogliamo parlare? E delle famiglie che devono ancora prendere i rimborsi dei
libri dell’anno scolastico 2010 / 2011? E
dei bambini meritevoli che si sono meritati la borsa di studio nello
stesso anno scolastico, che hanno risposto al bando e che non sanno che fine ha
fatto la propria domanda ne parliamo? E dell’assistenza domiciliare alle persone
sole? E dell’assistenza scolastica ai diversamente abili? E che dire della
vergognosa vicenda dell’appalto degli arenili? E delle pari opportunità? E
dell’integrazione degli immigrati? E dell’appalto del Tempio di
Giove?
Si
potrebbe continuare per molto ancora, ma gli esempi riportati sono sufficienti
da soli a far capire che non si possono affrontare tali problemi riunendo la
commissione tre o quattro volte l’anno, si sono fatte più riunioni (DUE) per
presentarci il Consiglio d’amministrazione dell’AST che per riunire la stessa
sui problemi sociali della città.
Per cui
non posso far altro che solidarizzare con il Consigliere Palmacci, al quale va
dato atto che con le sue dimissioni ha messo tutto il Consiglio Comunale di
fronte alle proprie responsabilità e di fronte al fatto che dopo un anno di
malgoverno della città, si vada anche ad una rivisitazione e riflessione su come
stanno o non stanno funzionando le commissioni consiliari.
Mi
auguro infine che il Presidente del Consiglio Comunale la smetta di prendere
ordini da un Sindaco inadeguato e non all’altezza del compito, e rivendichi la
sua autonomia ponendo all’ordine del giorno del primo e più celere possibile
Consiglio Comunale le dimissioni del Consigliere Palmacci e quelle del
Consigliere Coccia, entrambi da Presidenti di commissione, tutti e due,
comunque, motivate da un modo di fare arrogante che riguardano le due figure più
chiacchierate della compagine amministrativa, l’assessore Alla ed il Sindaco,
guarda caso i due principali imputati dalla stessa compagine consiliare del
PDL.
Il consigliere Comunale
(Alias Robin Hood)
Vittorio
Marzullo
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