venerdì 13 luglio 2012

Il matrimonio in Italia


ISTAT: il matrimonio in Italia dura 15 anni

Che il matrimonio fosse un'istituzione in crisi si sapeva, ciò che forse è poco noto è quanto. La durata media di un matrimonio, infatti, è di quindici anni. E' quanto emerge dagli ultimi dati raccolti dall'Istat nel report "Separazioni e divorzi in Italia" riferito all'anno 2010. Un dato, quello dei matrimoni che finiscono, in continuo aumento che va considerato insieme al fatto che nel nostro paese ci si sposa sempre meno. Rispetto al 1995 le separazioni sono aumentate di oltre il 68% e i divorzi sono praticamente raddoppiati. "Tali incrementi - spiega l'Istat - osservati in un contesto in cui i matrimoni diminuiscono, sono imputabili ad un effettivo aumento della propensione alla rottura dell'unione coniugale".
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Il picco di questa crisi avviene nella fascia d'età compresa tra i 35 ed i 44 anni
: nel 2010 sono infatti state registrate separazioni in cui la maggior parte dei componenti aveva mediamente 45 anni. Analizzando la distribuzione per età si nota che la classe più numerosa tra i separati, dunque, è quella tra i 40 e i 44 anni per i mariti (18.452 separazioni, il 20,9% del totale) e per le mogli (19.063 pari al 21,6%), mentre solo dieci anni prima il maggior numero delle separazioni ricadeva nella classe 35-39 anni.
Per quanto riguarda il divorzio, invece, l'età media è di 47 anni per i mariti e 44 per le mogli, valori "in aumento - spiega l'Istat - per effetto della posticipazione delle nozze verso età più mature e per l'aumento delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne". Il 68,7% delle separazioni e il 58,5% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio. L'89,8% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l'affido condiviso, modalità ampiamente prevalente dopo l'introduzione della Legge 54/2006.
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A quanto pare gli Italiani preferiscono la separazione al divorzio; il dato rilevante è che le separazioni in Italia sono state 88.191 ed i divorzi 54.160. Nel 1995 si verificarono circa 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1000 matrimoni, nel 2010, invece, si registrano 307 separazioni e ben 182 divorzi, sempre su 1000 matrimoni. Certo, il passo successivo alla separazione resta il divorzio vero e proprio. L'Istat riporta che su 100 separazioni pronunciate nel nostro paese nel 1998 poco più di 60 si sono concluse col divorzio.

Se, però, pensate a separazioni e divorzi sullo stile della "Guerra dei Roses" sbagliate: sono sempre di più i coniugi che si dicono addio in maniera pacifica e consensuale. Nel corso del 2010 si sono conclusi in questo modo pacifico l'85,5% delle separazioni. Vi è inoltre una certa differenza tra nord e sud: l'Istat rivela che la percentuale di separazioni giudiziali è più alta nel meridione e lo è ancor di più se i coniugi hanno un livello di istruzione basso. Nel 20,6% delle separazioni è previsto un assegno mensile per il coniuge (nel 98% dei casi corrisposto dai mariti). Questa è una quota che si alza nelle isole (24,9%) e nel meridione (24,1%), mentre nel nord si attesta al 17%. In quanto alle somme corrisposte gli importi medi sono più elevati al settentrione, dove la quota si aggira intorno a 520,4 euro mentre nel resto del paese si registra mediamente una quota pari a 447,4 euro. La casa viene invece assegnata alla moglie nel 56,2% dei casi.  

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