Lettera aperta al commissario prefettizioby supermarco |
Gentile Commissario,
abbiamo letto sulla stampa locale che Lei si è recata in visita nei luoghi della città di maggior pregio dal punto di vista turistico ed archeologico.
Noi La invitiamo ad andare a visitare Borgo Hermada.
Come si sa, Lei è stata nominata commissario prefettizio in seguito alle dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali.
Lei, pertanto, è a Terracina in rappresentanza dello Stato, che sostituisce temporaneamente la politica locale nei casi previsti dalla legge.
Bene, a Borgo Hermada si renderà conto che lo Stato è assente.
In una frazione di circa 10.000 abitanti, non c’è un posto di pronto soccorso, non c’è un servizio di guardia medica, non c’è una stazione delle forze dell’ordine, fatta eccezione per un “avamposto” della Polizia Municipale con un’auto e due unità di personale.
Lei rappresenta lo Stato, in particolare il Ministero dell’Interno, che si occupa, tra le altre competenze, di ordine pubblico.
Come si può tutelare l’ordine pubblico, la legalità, in un centro abitato di 10.000 anime senza la presenza fissa delle forze dell’ordine?
Come saprà, a novembre 2013 a Borgo Hermada è stato barbaramente assassinato Vincenzo Del Prete. L’omicida lo ha aspettato, nascosto, fuori dell’ingresso della sua villa. Segno che il territorio di Borgo Hermada non è adeguatamente presidiato.
D’altronde, lo confermano anche gli innumerevoli furti nelle abitazioni della frazione, qualche scippo ed i frequenti roghi notturni di auto e motoveicoli (anche l’edicola della piazza principale è stata incendiata), nonché una gambizzazione effettuata in pieno centro ad agosto 2011 davanti ad alcune famiglie con bambini che mangiavano il gelato.
Ma qui siamo nel campo della tutela della sicurezza, noi invece facciamo un discorso di più ampio respiro. Noi parliamo di cultura della legalità.
In un territorio in cui sono assenti le forze dell’ordine, è più facile violare la legge, di ogni genere.
Vuole avere un riscontro banale ma concreto?
Prima di andare a Borgo Hermada, faccia un giro per le vie del centro di Terracina e verifichi quante locandine affisse sulle vetrine dei negozi hanno il timbro che attesta il pagamento dell’apposita tassa comunale. Dopodichè, faccia la stessa cosa nei negozi del centro di Borgo Hermada.
L’occasione fa l’uomo ladro, e così spesso non si timbrano le locandine. Ma, analogamente, si evadono altri tributi locali, si fa lavorare personale in nero, si costruisce abusivamente, ecc.
Nel 2011 un altro uomo di Stato, un ispettore della Ragioneria Generale dello Stato appositamente convocato dall’ex sindaco, nella sua relazione ha rilevato che il Comune di Terracina storicamente non incassa come dovrebbe i tributi locali, le famose entrate correnti che garantiscono solidità al bilancio comunale. Non a caso, infatti, l’Ente è in dissesto finanziario.
Da quanto ci risulta (non abbiamo letto i documenti), il Comune di Terracina ha incassato solo il 54% della TASI che doveva riscuotere nel 2014.
È tutto qui il problema dei problemi a Terracina: l’evasione fiscale.
Chi evade le tasse vive sulle spalle dei contribuenti onesti e ruba il futuro ai giovani.
È un “cittadino di serie B” perché non rispetta le regole basilari di una comunità civile, eppure ha un fortissimo potere elettorale.
Il problema è “storico” a Terracina perché le forze politiche, per motivi clientelari, non hanno alcun interesse a risolverlo.
Ecco perché noi del Terracina Social Forum riteniamo Lei un dono piovuto dal cielo, perché Lei rappresenta lo Stato (che è assente, ma attualmente è presente proprio grazie a Lei) e perché non ha “interessi di bottega” che possano eventualmente trattenerLa nello svolgimento dei suoi compiti.
Cogliamo poi l’occasione per segnalare un altro annoso problema delle campagne di Borgo Hermada: lo sfruttamento, al di là di ogni più basilare diritto umano, di manodopera di origine indiana.
Nel nostro territorio sono riemersi casi di caporalato ed inoltre ci sono sospetti sul fatto che sia la criminalità organizzata a gestire l’arrivo nel nostro Paese dei braccianti indiani.
Questi ultimi, poi, per riuscire a reggere i pesantissimi ritmi di lavoro, sono costretti ad assumere droghe, in particolare meta-anfetamine, come segnalato recentemente dall’associazione InMigrazione.
La denuncia di tale associazione ha scatenato un putiferio, con interrogazioni parlamentari e perfino articoli giornalistici sulla stampa straniera, ma la politica locale è rimasta muta, immersa in un assordante silenzio.
La Questura di Latina ha preso atto del problema, infatti ha stipulato un’intesa con i sindacati per la lotta al caporalato (http://www.latinaquotidiano. it/lotta-al-caporalato-intesa- tra-questura-e-sindacati-per- tutelare-gli-immigrati/).
Anche le forze dell’ordine di Terracina hanno deciso di collaborare maggiormente tra loro: http://www.ilcaffe.tv/ articolo/11750/terracina- sotto-controllo-grazie-alla- sinergia-tra-forze-dell-ordine .
Ma i controlli nelle campagne di Borgo Hermada andrebbero effettuati in sinergia anche con ispettori e funzionari del Ministero del lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, per contrastare qualsiasi fenomeno di evasione fiscale.
Inoltre, i contratti di locazione delle abitazioni dove risiedono i braccianti indiani sono stati regolarmente registrati?
Gentile Commissario, si rechi al più presto a Borgo Hermada.
Quando ad agosto 2012 è stato ucciso sul lungomare di Terracina il boss camorrista Gaetano Marino, una troupe di Sky Tg24 è venuta a girare un servizio. Noi del Terracina Social Forum li abbiamo invitati a Borgo Hermada (il servizio è qui:http://video.sky.it/news/ cronaca/terracina_sky_tg24_ nel_basso_lazio_residenza_dei_ clan/v132050.vid).
Alla fine del servizio la giornalista (la stessa che ha intervistato il boss pentito Carmine Schiavone deceduto qualche mese fa), dopo averci ascoltato attentamente, ha detto queste parole: «Mi state dicendo che l’assenza delle istituzioni qui a Borgo Hermada è voluta?».
Gentile Commissario, confidiamo in Lei. È assolutamente necessario ripristinare la cultura della legalità nella nostra città, perché da essa discende, automaticamente, la possibilità di ricreare un sano senso di comunità, che latita fortemente dalle nostre parti.
Distinti saluti.
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