Regionali 2015: Renzi, chi semina Paita e nervi raccoglie Toti, Zaia e vendette
Antonio Padellaro
Giornalista e scrittore
“Sinistra masochista”: lo sfogo del premier rimbalza sui giornali e si tinge di complotto nelle smorfie televisive di quelli del Giglio Magico, che dicono e non dicono, ma lasciano intendere che l’opposizione interna del Pd ha lavorato per il re di Prussia. Soprattutto in Liguria, in Umbria ma anche in Campania, dove “sono riusciti a resuscitare Grillo e Casaleggio”. Senza contare l’effetto Rosy Bindi e delle sue liste di impresentabili “che rese note a poche ore dal voto hanno sconcertato e confuso molti elettori” (Serracchiani). Tremenda vendetta invoca il pretorio contro il partito antipartito, vecchia conoscenza della tradizione rossa che, ai suoi tempi, Stalin aveva liquidato con certi sistemi spicci e che nella versione tweet di Matteo Renzi suona così: “Il leader non intende cacciare nessuno ma basta con la corrente organizzata”. Tradotto: cari Cuperlo, Fassina, Bersani e anche tu Speranza, che sembri sempre cascare dal pero, state in campana perché adesso mi sto veramente incazzando.