mercoledì 17 giugno 2015

Napolitano da' un consiglio a Renzi "Errore isolare Putin"

Napolitano da' un consiglio a Renzi "Errore isolare Putin" mentre Obama e' pronto a schierare carri e 5 mila uomini a Est


"Non ci può essere una pura strategia punitiva o di isolamento nei confronti della Russia". E' il messaggio di Giorgio Napolitano che se anche indirettamente si rivolge anche al governo talliamo ed a Renzi in particolare. Forse la sua mente ritorna a quella sera del 10 febbraio 2014, quando insieme alla moglie Clio, ospito' in una cena al Quirinale il giovane Renzi che, fatto fuori Letta con un blitz politico, si apprestava, da li' a poco, a sostituirlo a palazzo Chigi. La signora Clio noto' quel giovane anche per il suo gran parlare, un po' da affabulatore, mentre lui Giorgio lo studiava con una certa diffidenza, ritenendolo forse ancora immaturo soprattutto sui due terreni ai quali teneva più, il piano internazionale e l'economia. Si fidava di più del riflessivo Letta, di salda scuola politica che dell'esuberante Matteo, che pero' aveva già stravinto le primarie. All'inizio lo ha tenuto d'occhio, lo ha guidato e consigliato. Ora Napolitano si gode il meritato riposo, ma e' sempre molto attento ai grandi temi, ed osserva "sorpreso e stupito" che Obama affermi che Putin voglia ricostruire un impero. "Dove sono le condizioni perche' questo accada?", domanda in una conversazione con il Corriere. Sull'Ucraina cita l'amico Kissinger "Il suo ruolo e' farsi ponte tra Europa e Mosca". Ed ancora: "Tra Usa e Russia c'e' tutta una retorica della Guerra fredda, ma null'altro di simile al contesto di allora". L'ex presidente ha pure riferito di avere molto apprezzato le parole di Putin al Corriere "Non sono un aggressore", osservando "Siamo alleati contro il terrorismo". A ben altro di messaggi pensa Obama, che ha pronto un piano per schierare carri armato e 5 mila uomini  in alcuni stati dell'Est Europa: Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia, Romania, Bulgaria ed Ungheria. Si tratterebbe di un vero e proprio schiaffo in faccia al Cremlino, dispiegare truppe proprio sui territori che appartenevano all'ex Unione Sovietica od ai suoi alleati della cortina di ferro. Una escalation mai vista dai tempi della guerra fredda. Il piano giunge infatti bel momento di massima tensione tra Washington e Mosca a seguito della guerra nell'est dell'Ucraina e dell'annessione della Crimea da parte della Russia di Putin.

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