Terremoto Fifa, in manette 7 dirigenti. Gli Usa: "Hanno corrotto il calcio per 20 anni". Caso diplomatico con Mosca
L'operazione dell'Fbi all'alba a Zurigo. Nel mirino due
decenni di governo del calcio, comprese le gare per l'assegnazione dei
Mondiali (Russia e Qatar). Accuse pesanti: "Tangenti per milioni di dollari". Blatter per il momento non incriminato: "Faremo fuori i colpevoli". Platini chiede il rinvio delle elezioni presidenziali
New York, 27 maggio 2015 - Un terremoto
sconvolge il calcio mondiale. A poche ore dal Congresso di venerdì che
dovrà eleggere il nuovo presidente (ma la Uefa ha chiesto di far
slittare il voto), sette funzionari della Fifa sono stati arrestati in Svizzera su richiesta degli Usa. Tra questi il vicepresidente Jeffrey Webb. La polizia svizzera ha eseguito una retata all'alba nell'hotel di Zurigo in cui si svolgono le riunioni della federazione calcistica mondiale. I provvedimenti sono stati eseguiti su richiesta del Dipartimento di giustizia Usa in
relazione a una grande inchiesta internazionale sulla corruzione ai
vertici del calcio. Poche ore dopo la procura elvetica ha rivelato che
sta lavorando a un'altra inchiesta contro ignoti per il sospetto di "riciclaggio di denaro e truffa" in relazione all'assegnazione dei mondiali di calcio del 2018 e del 2022, in Russia e Qatar,
e ha sequestrato documenti e dati on-line dalla sede della Fifa a
Zurigo. Questa seconda inchiesta era stata aperta il 10 marzo, ma finora
non se ne era saputo nulla.
GUARDA LA GALLERY DEI COINVOLTI
TANGENTI PER 100 MILIONI DI DOLLARI - I sospettati avrebbero intascato tangenti per oltre 100 milioni di dollari dagli anni '90 a oggi in cambio di diritti tv, di commercializzazione e sponsorizzazione legati alle partite in America Latina. Tra le persone coinvolte nella maxi indagine c'è anche l'ex vicepresidente, Jack Warner, che secondo i responsabili dell'indagine condotta in Usa, ricevette dal governo sudafricano una tangente di 10 milioni di dollari per ospitare i Mondiali del 2010. Tangenti sarebbero state pagate anche per le elezioni del presidente Fifa del 2011 e per la sponsorizzazione della nazionale brasiliana da parte di un noto marchio Usa.
GLI ARRESTATI - Oltre a Webb e Warner, gli altri arrestati sono: Eugenio Figueredo (vicepresidente e membro del Comitato Esecutivo della Fifa); Eduardo Li (membro del Comitato Esecutivo), Julio Rocha (responsabile dello sviluppo della Fifa); Costas Takkas (Ufficio di presidenza Concacaf); Rafael Esquivel (membro comitato esecutivo Conmebol); José Maria Marin (ex presidente Federcalcio brasiliana). I sette arrestati verranno estradiati negli Stati Uniti. Tutti e sette, insieme ad altri quattro dirigenti, sono stati sospesi dall'incarico.
L'incriminazione dovrebbe scattare anche per altri dirigenti legati al mondo del marketing sportivo che nel corso degli anni hanno pagato i funzionari Fifa sotto banco per ottenere contratti vantaggiosi. "Siamo colpiti dal fatto che queste pratiche siano andate avanti per così tanto tempo, toccando quasi ogni attività della Fifa - confessa una fonte anonima fra gli inquirenti - Sembra che fosse il loro modo di fare affari, che la corruzione fosse stata istituzionalizzata".
INDAGINE LUNGA 4 ANNI: "SDRADICHEREMO CORRUZIONE DAL CALCIO" - L'indagine è stata portata avanti per quattro anni dall'Fbi: i reati si sarebbero consumati su suolo americano, pagamenti compresi. A dare una svolta sarebbe stata la presa di posizione di Michael Garcia, incaricato dalla Fifa di indagare sull'assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 a Russia e Qatar. Indagine che secondo la Commissione etica della Fifa non aveva rivelato alcuna irregolarità mentre Garcia sosteneva che del suo rapporto era stata fatta una lettura "erronea e incompleta", tanto da rassegnare le dimissioni.
Nel corso di una conferenza stampa a New York col capo dell'Fbi, il procuratore generale degli Stati Uniti, Lorretta Lynch, ha confermato le accuse: "Hanno corrotto il sistema per arricchire se stessi, anno dopo anno, torneo dopo torneo. E' un sistema generalizzato che interessa gli ultimi 20 anni. Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale. Vogliamo che il calcio resti libero e aperto a tutti". La Lynch ha sottolineato che l'indagine americana ha fatto emergere "milioni e milioni di dollari frutto di corruzione, riciclaggio e di attività di criminalità organizzata" e ha denunciato che il vicepresidente della Fifa, Jack Warner, ricevette dal governo sudafricano una tangente di 10 milioni di dollari per ospitare i mondiali del 2010. Due persone si sono già dichiarate colpevoli, mentre il presidente "Joseph Blatter non è al momento sotto accusa".
Decisi anche i toni del capo dell'Fbi, James Comey: "Vogliamo essere chiari: questo è solo l'inizio, non la fine". Mentre Richard Weber, capo indagini fiscale Usa, ha rivelato che "tutto è iniziato nel 1991, sono coinvolte due generazioni di dirigenti calcistici compresi i direttori e i presidenti di confederazioni come la Concacaf e la Conmebol".
LA RETATA - La retata al "Baur au Lac Hotel", elegante albergo a cinque stelle con vista sulle Alpi e sul lago di Zurigo, ha visto gli agenti prelevare le chiavi delle camere alla reception e recarsi nelle varie camere. Gli arresti, si legge ancora sul New York Times, sono stati condotti pacificamente: a uno degli arrestati, il costaricense Eduardo Li, è stato consentito di uscire da una porta secondaria con tanto di bagaglio appresso. Li, tra l'altro, avrebbe dovuto partecipare venerdi all'esecutivo Fifa che precederà il Congresso per l'elezione del presidente. In corsa c'è anche rimasto come l'unico rivale del 79enne dirigente svizzero dopo il ritiro di Michael Van Praag e Luis Figo.
LA FIFA: "BLATTER NON COINVOLTO, NOI PARTE LESA" - Adesso il presidente della Fifa, Joseph Blatter, il 79enne svizzero che è l'uomo più potente dello sport mondiale, trema: né lui né il segretario generale, Jerome Valcke, sono coinvolti nell'inchiesta, ha precisato un portavoce Fifa, Walter De Gregorio, smentendo che la voce che Blatter fosse indagato. "Siamo parte lesa", ha tuonato la federazione mondiale, e anzi "l'inchiesta è un bene perché si farà pulizia".
BLATTER: "FAREMO FUORI I COLPEVOLI" - In serata è arrivata anche la reazione di Blatter: "E' un momento difficile per il calcio, per i tifosi e per la Fifa come organizzazione. Comprendiamo la delusione espressa da molti e so che gli eventi di oggi avranno un impatto sul modo in cui le persone ci vedono. Voglio essere chiaro: queste cattive condotte non trovano posto nel calcio e noi ci assicureremo che coloro che sono coinvolti siano messi fuori gioco. L'azione di oggi è stata messa in moto quando abbiamo presentato un fascicolo alle autorità svizzere alla fine dello scorso anno".
E I BOOKIE SCOMMETTONO SU MONDIALE QATAR A USA - Nonostante le rassicurazioni della Fifa dopo lo scandalo corruzione, i bookmaker inglesi hanno subito riaperto le quote sul Paese che ospiterà i Mondiali del 2022: il Qatar, riferisce Agipronews, resta favorito a 1,16, ma secondo i quotisti Ladbrokes la possibilità di uno spostamento non è così remota. E, nel caso, gli Stati Uniti sarebbero la meta privilegiata, dati a 4 volte la scommessa. Probabile che dopo il mondiale in Russia del 2018 si decida di giocare comunque in un Paese extraeuropeo: la prima volta dell'Australia è data quindi a 9,00. Si sale a 13,00 per la Germania, mentre le ipotesi Sud Corea e Inghilterra viaggiano molto più in alto, a 26,00.
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TANGENTI PER 100 MILIONI DI DOLLARI - I sospettati avrebbero intascato tangenti per oltre 100 milioni di dollari dagli anni '90 a oggi in cambio di diritti tv, di commercializzazione e sponsorizzazione legati alle partite in America Latina. Tra le persone coinvolte nella maxi indagine c'è anche l'ex vicepresidente, Jack Warner, che secondo i responsabili dell'indagine condotta in Usa, ricevette dal governo sudafricano una tangente di 10 milioni di dollari per ospitare i Mondiali del 2010. Tangenti sarebbero state pagate anche per le elezioni del presidente Fifa del 2011 e per la sponsorizzazione della nazionale brasiliana da parte di un noto marchio Usa.
GLI ARRESTATI - Oltre a Webb e Warner, gli altri arrestati sono: Eugenio Figueredo (vicepresidente e membro del Comitato Esecutivo della Fifa); Eduardo Li (membro del Comitato Esecutivo), Julio Rocha (responsabile dello sviluppo della Fifa); Costas Takkas (Ufficio di presidenza Concacaf); Rafael Esquivel (membro comitato esecutivo Conmebol); José Maria Marin (ex presidente Federcalcio brasiliana). I sette arrestati verranno estradiati negli Stati Uniti. Tutti e sette, insieme ad altri quattro dirigenti, sono stati sospesi dall'incarico.
L'incriminazione dovrebbe scattare anche per altri dirigenti legati al mondo del marketing sportivo che nel corso degli anni hanno pagato i funzionari Fifa sotto banco per ottenere contratti vantaggiosi. "Siamo colpiti dal fatto che queste pratiche siano andate avanti per così tanto tempo, toccando quasi ogni attività della Fifa - confessa una fonte anonima fra gli inquirenti - Sembra che fosse il loro modo di fare affari, che la corruzione fosse stata istituzionalizzata".
INDAGINE LUNGA 4 ANNI: "SDRADICHEREMO CORRUZIONE DAL CALCIO" - L'indagine è stata portata avanti per quattro anni dall'Fbi: i reati si sarebbero consumati su suolo americano, pagamenti compresi. A dare una svolta sarebbe stata la presa di posizione di Michael Garcia, incaricato dalla Fifa di indagare sull'assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 a Russia e Qatar. Indagine che secondo la Commissione etica della Fifa non aveva rivelato alcuna irregolarità mentre Garcia sosteneva che del suo rapporto era stata fatta una lettura "erronea e incompleta", tanto da rassegnare le dimissioni.
Nel corso di una conferenza stampa a New York col capo dell'Fbi, il procuratore generale degli Stati Uniti, Lorretta Lynch, ha confermato le accuse: "Hanno corrotto il sistema per arricchire se stessi, anno dopo anno, torneo dopo torneo. E' un sistema generalizzato che interessa gli ultimi 20 anni. Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale. Vogliamo che il calcio resti libero e aperto a tutti". La Lynch ha sottolineato che l'indagine americana ha fatto emergere "milioni e milioni di dollari frutto di corruzione, riciclaggio e di attività di criminalità organizzata" e ha denunciato che il vicepresidente della Fifa, Jack Warner, ricevette dal governo sudafricano una tangente di 10 milioni di dollari per ospitare i mondiali del 2010. Due persone si sono già dichiarate colpevoli, mentre il presidente "Joseph Blatter non è al momento sotto accusa".
Decisi anche i toni del capo dell'Fbi, James Comey: "Vogliamo essere chiari: questo è solo l'inizio, non la fine". Mentre Richard Weber, capo indagini fiscale Usa, ha rivelato che "tutto è iniziato nel 1991, sono coinvolte due generazioni di dirigenti calcistici compresi i direttori e i presidenti di confederazioni come la Concacaf e la Conmebol".
LA RETATA - La retata al "Baur au Lac Hotel", elegante albergo a cinque stelle con vista sulle Alpi e sul lago di Zurigo, ha visto gli agenti prelevare le chiavi delle camere alla reception e recarsi nelle varie camere. Gli arresti, si legge ancora sul New York Times, sono stati condotti pacificamente: a uno degli arrestati, il costaricense Eduardo Li, è stato consentito di uscire da una porta secondaria con tanto di bagaglio appresso. Li, tra l'altro, avrebbe dovuto partecipare venerdi all'esecutivo Fifa che precederà il Congresso per l'elezione del presidente. In corsa c'è anche rimasto come l'unico rivale del 79enne dirigente svizzero dopo il ritiro di Michael Van Praag e Luis Figo.
LA FIFA: "BLATTER NON COINVOLTO, NOI PARTE LESA" - Adesso il presidente della Fifa, Joseph Blatter, il 79enne svizzero che è l'uomo più potente dello sport mondiale, trema: né lui né il segretario generale, Jerome Valcke, sono coinvolti nell'inchiesta, ha precisato un portavoce Fifa, Walter De Gregorio, smentendo che la voce che Blatter fosse indagato. "Siamo parte lesa", ha tuonato la federazione mondiale, e anzi "l'inchiesta è un bene perché si farà pulizia".
BLATTER: "FAREMO FUORI I COLPEVOLI" - In serata è arrivata anche la reazione di Blatter: "E' un momento difficile per il calcio, per i tifosi e per la Fifa come organizzazione. Comprendiamo la delusione espressa da molti e so che gli eventi di oggi avranno un impatto sul modo in cui le persone ci vedono. Voglio essere chiaro: queste cattive condotte non trovano posto nel calcio e noi ci assicureremo che coloro che sono coinvolti siano messi fuori gioco. L'azione di oggi è stata messa in moto quando abbiamo presentato un fascicolo alle autorità svizzere alla fine dello scorso anno".
IL RIVALE ALLA PRESIDENZA - Per il suo unico rivale, il principe Ali Bin Al-Hussein di Giordania, si tratta di "un giorno triste per il calcio. Non
possiamo continuare con la crisi nella Fifa, una crisi che è in corso
ed è rilevante non solo per i fatti di oggi - ha commentato in una nota -
La Fifa ha bisogno di una leadership che governi, guidi e protegga le
nostre associazioni nazionali, una leadership che si assuma la
responsabilità delle proprie azioni e non scarichi le colpe. Una
leadership che ripristini la fiducia di centinaia di milioni di
appassionati di calcio di tutto il mondo". Al suo fianco si è schierato apertamente il presidente della Uefa Michel Platini.
LA UEFA CHIEDE RINVIO ELEZIONI - Intanto, la Uefa ha chiesto di rinviare le elezioni presidenziali della Fifa, in
programma venerdì a Zurigo. La richiesta è stata formalizzata al
termine della riunione straordinaria del Comitato Esecutivo chiesto dal
presidente Michel Platini. "Crediamo fortemente che il Congresso della
Fifa dovrebbe essere rinviato con nuove elezioni da organizzare nei prossimi sei mesi", ha detto il segretario generale Infantino. "Gli
eventi di oggi sono un disastro per la Fifa e offuscano l'immagine del
calcio nel suo complesso - aggiunge una nota ufficiale - Questi fatti
mostrano, ancora una volta, che la corruzione è profondamente radicata nella cultura della Fifa. Il
prossimo Congresso della Fifa rischia di trasformarsi in una farsa e,
pertanto, le Federazioni europee dovranno valutare attentamente se sia
il caso di parteciparvi, a guardia di un sistema, che, se non viene
fermato, alla fine ucciderà il calcio".
La Confederazione
africana (Caf) ha invece ribadito il suo sostegno a Blatter, anche se
ha lasciato i propri membri "liberi di votare. Quello che è successo
stamattina può rimescolere le carte per le elezioni".
"MONDIALI RUSSIA E QATAR NON A RISCHIO" - La Fifa ha anche fatto escluso una nuova votazione sull'assegnazione dei mondiali del 2018 e 2022. "Si terranno regolarmente",
ha assicurato il portavoce. Le accuse americane vanno dalla corruzione
al riciclaggio di denaro fino all'associazione a delinquere, reati commessi in un arco di tempo che copre gli ultimi 24 anni, e hanno portato all'incriminazione di nove dirigenti della Fifa e di cinque uomini d'affari.
SCONTRO DIPLOMATICO USA-RUSSIA - Il ministro dello Sport russo, Vitali Mutko, ha dichiarato che lo scandalo di corruzione che ha investito la Federazione internazionale di calcio (Fifa) non è legato all'assegnazione del mondiale 2018 alla Russia. Lo
riporta l'agenzia Tass. "Se guardiamo alle persone arrestate molte di
loro non avevano niente a che fare con l'esame delle richieste per
ospitare i mondiali", ha dichiarato Mutko. Gli ha fatto eco il portavoce
del Cremlino per il quale gli arresti "non sono un nostro problema e
non possiamo commentarli". Il presidente della Commissione per lo Sport
alla Duma, Igor Ananskikh, ha fatto notare che la tempistica degli
arresti, "alla vigilia" delle elezioni per il posto di presidente della è quantomeno "sospetta". Per il ministero degli Esteri russo c'è addirittua il sospetto di un tentativo illecito degli Stati Uniti di imporre le loro leggi su Paesi stranieri. "Questo è un altro caso di applicazione extraterritoriale delle leggi statunitensi - si
legge in una nota ufficiale - esortiamo Washington a smettere di
cercare di ergersi a giudice all'esterno dei suoi confini e di seguire
le procedure legali internazionali generalmente accettate".
PERQUISITA LA SEDE DELLA CONCACAF - L'Fbi ha perquisito la sede di Miami della Concacaf,
la confederazione che governa il calcio in America centrale e
settentrionale e nei Caraibi. Il procuratore generale, Loretta Lynch, ha
spiegato che l'inchiesta riguarda "due generazioni di funzionari del
calcio" che avrebbero "abusato della loro posizione" per accaparrarsi "milioni di dollari in tangenti e bustarelle".
TAVECCHIO:
"GIOVEDI' DECIDO CHI VOTARE" - L'operazione rischia adesso di
modificare gli equilibri delle elezioni del presidente Fifa. In arrivo a Zurigo anche Carlo Tavecchio, numero 1 della Figc: "Non commentiamo - dicono in Figc - Tavecchio prenderà una decisione sul voto solo domani dopo aver parlato con l'Uefa di Michel Platini".
Il presidente federale starebbe prendendo in considerazione la
possibilità di esprimersi per il principe di Giordania che, tra l'altro,
qualche settimana fa era stato a Roma per spiegare il suo programma:
una attenzione molto apprezzata da Tavecchio.
TOMMASI: "FIFA HA PIU' MEMBRI DELL'ONU" - "La Fifa é un organismo importante non solo a livello calcistico, ha più associati delle Nazioni unite, e come tutte le associazioni simili rischia di contenere situazioni poco chiare": così il presidente dell'Assocalciatori Damiano Tommasi commenta
lo scandalo che ha travolto la Federazione internazionale del calcio,
sottolineando che vedeva di buon occhio la corsa alla presidenza dell'ex
Pallone d'oro Luis Figo, che ha denunciato il "potere assoluto" di
Blatter. "Mi piaceva la candidatura di Figo ma sappiamo perché l'ha ritirata.
Mi spiace che non siano maturi i tempi per una simile candidatura - ha
notato Tommasi, a margine della presentazione dei camp estivi dell'Aic
-. Sappiamo che noi atleti non votiamo in quella sede, e questa è
un'altra particolarità di questo mondo". Il presidente dell'Aic é
convinto che "in generale, non solo nel calcio, chi ha vissuto lo sport
in campo con certi risultati si presume che abbia quanto meno un
approccio diverso alle istituzioni. Io tifo - ha concluso - perché nelle
istituzioni sportive ci siano più atleti che abbiano a cuore lo sport".E I BOOKIE SCOMMETTONO SU MONDIALE QATAR A USA - Nonostante le rassicurazioni della Fifa dopo lo scandalo corruzione, i bookmaker inglesi hanno subito riaperto le quote sul Paese che ospiterà i Mondiali del 2022: il Qatar, riferisce Agipronews, resta favorito a 1,16, ma secondo i quotisti Ladbrokes la possibilità di uno spostamento non è così remota. E, nel caso, gli Stati Uniti sarebbero la meta privilegiata, dati a 4 volte la scommessa. Probabile che dopo il mondiale in Russia del 2018 si decida di giocare comunque in un Paese extraeuropeo: la prima volta dell'Australia è data quindi a 9,00. Si sale a 13,00 per la Germania, mentre le ipotesi Sud Corea e Inghilterra viaggiano molto più in alto, a 26,00.
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