Migranti, e' emergenza. Bivacchi nelle stazioni e alle frontiere. 50 mila "scomparsi". Governo ora pensa a "difficili" rimpatri
L'emergenza
migranti si aggrava di giorno in giorno, tra degrado e malattie. Senza
trascurare i problemi della sicurezza, La stazione centrale di Milano e Roma
Tiburtina, ma anche il confine con la Francia a Ventimiglia e quello con
l'Austria, sono diventati dei bivacchi, grandi dormitori a cielo aperto.
Naturalmente senza servizi igienici, con le inevitabili ed immaginabili
conseguenze. Di 50 mila profughi si sono perse le tracce, sono i cosiddetti
"spontanei" che non vogliono stare nei centri di accoglienza ed appena possono
fuggono cercando una strada verso il Nord Europa. La tensione tra i cittadini
esposti a questa nuova ondata sale vertiginosamente. "Se vogliamo aiutare i
razzisti, siamo sulla strada giusta, lasciando che le stazioni diventino
bivacchi, che i parchi si trasformino in dormitori, che le periferie siano
trappole per poveri di ogni nazionalità", "chiudiamoci nei nostri appartamenti
con l'aria condizionata, in attesa di spostarci nella casa al mare. Ma dovremo
uscirne prima o poi". Lo scrive Beppe Servegnini nel suo fondo sul Corriere. Che
aggiunge: "Il degrado porta degrado, la bellezza di una città provoca orgoglio e
voglia di fare". Parole sacrosante, anche se e' un po come scoprire l'acqua
calda. Il razzismo germoglia la' dove ci sono situazioni di malessere di vario
tipo dovute alla presenza di stranieri, che molto spesso sono a loro volta
razzisti con gli ospitanti. Insomma in Italia non c'e' mai stato e mai ci sarà
un razzismo ideologico, ma attenzione a quella pragmatico e decisamente più
subdolo, che tocca la sfera personale dei cittadini. Intanto il governo prova a
studiare nuove strade nel silenzio assordante che proviene dall'Europa, quanto a
misure concrete. Un gran baccano e tante parole invece su progetti e strategie.
Ma qui siamo di fronte ad un emergenza che non si arresta con l'arrivo
giornaliero di centinaia di migranti. Anche se le veline, sempre esistite di
palazzi che contano, tendono a minimizzare. L'idea, condivisa a livello europeo,
visto che per le quote tira una brutta aria, e' quella dei rimpatri obbligatori
per i profughi irregolari con aiuti economici ai paesi d'origine o di transito.
Difficile perché lo sparpagliamento attuale dei migranti in fuga dai centri di
accoglienza si scatenerebbe, visto che i migranti il "biglietto" lo hanno fatto,
dopo tanti sacrifici e con il rischio della vita, di sola andata. E poi se anche
riuscissero a rimandarne indietro qualche centinaia, molti proverebbero a
ritornare, e comunque non compenserebbero mai i nuovi arrivi. La politica
ovviamente si scatena, con il centrodestra, che cavalcando la linea dura contro
i profughi, sembra essere rinato, con il Fronte del Nord. Con Renzi che attacca
i "seminatori di paura", cercando di fare il possibile. E con il Papa che non si
stanca di lanciare il suo appello all'accoglienza.
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