giovedì 4 giugno 2015

Regionali: alla fine è 5 a 2

Regionali: alla fine è 5 a 2, ma Renzi non sfonda e arretra rispetto alle Europee. Avanti Lega e M5s

. Politica

Alla fine queste regionali si chiudono con il risultato di 5 a 2: il Pd strappa con De Luca la Campania al centrodestra di Caldoro ma perde la Liguria dove vince il consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti che batte nettamente la candidata dem Paita, rimasta vittima della scissione interna. Il partito di Renzi si conferma in Toscana, Marche, Puglia e anche in Umbria, dopo un testa a testa tra la Marini e Ricci. Ma soffre attestandosi complessivamente intorno al 25%: sempre il primo partito - contro il 23 dei Cinquestelle e il 20 della Lega - ma ben lontano dal 41% delle Europee di appena un anno fa. Bene ovunque la Lega di Salvini ("Sono lo spauracchio di tante mummie") che si conferma in Veneto con Zaia, sbarca in forze al centro (nella rossa Toscana il candidato del Carroccio ha preso il 20%) e soprattutto mette un'opa sulla leadership nel centrodestra doppiando Forza Italia. Il partito di Berlusconi si consola con il risultato della Liguria, mantiene il livello delle Europee (13,9%) e chiama il centrodestra all'unità "perchè solo così si vince" ma ormai guarda la Lega dal basso in alto. Bene anche Fratelli d'Italia ma davvero ottimo il risultato del Movimento 5 Stelle (complessivamente intorno al 23%, il secondo partito) che in qualche modo a livello locale mostra di essersi affrancato dalla tutela di Grillo, un Grillo che non ha partecipato attivamente alla campagna per le Regionali, e di saper marciare con le sue gambe e con i risultati ovunque buoni dei suoi quasi sconosciuti 'cittadini' a livello amministrativo. Dati sconfortanti sull'affluenza: come si prevedeva la disaffezione è di gran lunga il primo 'partito'. er le Regionali ha votato il 52%, come dire che uno su due non si è recato alle urne. Nel 2010 l'affluenza era stata del 61%.

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