Regionali: alla fine è 5 a 2, ma Renzi non sfonda e arretra rispetto alle Europee. Avanti Lega e M5s
Alla fine
queste regionali si chiudono con il risultato di 5 a 2: il Pd strappa con De
Luca la Campania al centrodestra di Caldoro ma perde la Liguria dove vince il
consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti che batte nettamente la
candidata dem Paita, rimasta vittima della scissione interna. Il partito di
Renzi si conferma in Toscana, Marche, Puglia e anche in Umbria, dopo un testa a
testa tra la Marini e Ricci. Ma soffre attestandosi complessivamente intorno al
25%: sempre il primo partito - contro il 23 dei Cinquestelle e il 20 della Lega
- ma ben lontano dal 41% delle Europee di appena un anno fa. Bene ovunque la
Lega di Salvini ("Sono lo spauracchio di tante mummie") che si conferma in
Veneto con Zaia, sbarca in forze al centro (nella rossa Toscana il candidato del
Carroccio ha preso il 20%) e soprattutto mette un'opa sulla leadership nel
centrodestra doppiando Forza Italia. Il partito di Berlusconi si consola con il
risultato della Liguria, mantiene il livello delle Europee (13,9%) e chiama il
centrodestra all'unità "perchè solo così si vince" ma ormai guarda la Lega dal
basso in alto. Bene anche Fratelli d'Italia ma davvero ottimo il risultato del
Movimento 5 Stelle (complessivamente intorno al 23%, il secondo partito) che in
qualche modo a livello locale mostra di essersi affrancato dalla tutela di
Grillo, un Grillo che non ha partecipato attivamente alla campagna per le
Regionali, e di saper marciare con le sue gambe e con i risultati ovunque buoni
dei suoi quasi sconosciuti 'cittadini' a livello amministrativo. Dati
sconfortanti sull'affluenza: come si prevedeva la disaffezione è di gran lunga
il primo 'partito'. er le Regionali ha votato il 52%, come dire che uno su due
non si è recato alle urne. Nel 2010 l'affluenza era stata del 61%.
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