Ici scuole religiose, Cei contro le toghe: "Sentenza pericolosa, limita la libertà"
Durissima presa di posizione di Monsignor Galantino contro la
sentenza della Cassazione. Il ministro Giannini: "Senza le scuole
cattoliche alcune regioni si troverebbero in enormi difficoltà"
Per Galantino "si rischia davvero la chiusura di queste scuole. Ma la chiusura delle scuole paritarie vuol dire limitare la libertà. È la stessa Europa che ci chiede garanzie sulla libertà educativa. Quello che pericolosamente caratterizza l'Italia è l'ideologizzazione passata all'estremo. Smettiamola di pensare che sia la Chiesa cattolica ad affamare l'Italia".
E ancora: "Non stiamo parlando solo di scuole cattoliche - ha precisato il segretario della CEI - impariamo a chiamare le cose con il loro nome: parliamo di scuole pubbliche paritarie. Lo stesso ministro Giannini, in maniera illuminata, sta cercando di fare percepire che le scuole paritarie sono pubbliche. Ci sono un milione e 300 mila studenti nelle scuole paritarie. Bisogna anche sapere che a fronte dei 520 milioni che ricevono le scuole paritarie, lo Stato risparmia 6 miliardi e mezzo. Attenzione dunque a non farsi mettere il prosciutto sugli occhi dall'ideologia".
GIANNINI: RIFLETTERE - Anche il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, interviene sulla sentenza della Cassazione. I giudici dicono "che c'è un trattamento diverso" tra pubbliche e paritarie "perché sono istituzioni diverse. Penso che forse ci sia una riflessione da fare", dice dopo aver ricordato che in regioni come il Veneto, senza paritarie, Stato e Regione "si troverebbero in enormi difficoltà economiche e strutturali".
In Veneto, ha spiegato Giannini, "il 67% della educazione infantile e della scuola primaria è coperta dalle scuole paritarie". Il ministro ha sottolineato che la sentenza riguarda un "capitolo che non è di mia pertinenza, quindi non lo commento nel merito". Ha spiegato poi che "il nostro provvedimento non interviene certo sulle questioni che riguardano le amministrazioni locali e le scuole. Interviene su un altro principio, dal mio punto di vista assai più fondante, quello della libertà di scelta educativa, con una, per carità, simbolica, diciamo, possibilità di riconoscimento alle famiglie che o scelgono o sono talvolta anche obbligate a scegliere".
Più in generale, ha sottolineato il ministro, "il tema delle scuole paritarie dal mio punto di vista - la legge riflette questo punto di vista che non è solo mio, è della maggioranza di governo - va affrontato in un quadro anch'esso europeo di riferimento. L'Italia l'ha fatto 15 anni fa, con una belle legge a firma Berlinguer che così sintetizzo: 'La Repubblica italiana è dotata di un sistema nazionale pubblico, statale e non statale. È un sistema integrato dell'istruzione, un sistema che lo Stato si impegna ovviamente con modalità differenti, a far sviluppare e non declinare'".
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