I greci festeggiano con pugno chiuso ma non hanno un euro e li chiedono alla Bce. Frau Merkel l'ha presa male "Buonanotte Grecia"
Tsipras ha vinto, anzi ha stravinto il suo referendum. Che pero' era
anche se indirettamente un referendum sullla permanenza in Europa ed in
particolare su chi di fatto la guida, Angela Merkel. Che l'ha presa male, molto
male. Aveva detto "Tsipras corre il rischio di portare i greci a sbattere contro
un muro", aveva provato disgusto per l'attacco del ministro delle Finanze
Varoufakis, che non aveva avuto remore a definire gli europei creditori dei
"terroristi" ed aveva avvisato che le cose sarebbero state molto diverse se
avesse vinto il si' oppure il no. Ora i greci festeggiano in piazza, insieme a
tutta la sinistra di vari paesi Italia compresa, per la vittoria, alzando il
pugno chiuso sventolando bandiere greche miste a quelle rosse, stile comunismo
anni 50. E i greci chiedono da subito di essere aiutati con i soldi europei dei
"terroristi" della Bce, senza prima onorare i loro debiti ed anzi chiedendo un
taglio del debito del 30%. Il fatto e' che nelle banche non ci sono più euro,
solo qualche spicciolo che potrà servire al massimo per dare poco più di un
elemosina a chi pure i soldi in banca ce li ha, per qualche giorno. Scarseggiano
i medicinali e presto e' prevedibile anche il carburante. Una situazione da
tragedia greca. E la Banca centrale greca non può battere moneta in euro.
Potrebbe scegliere di ristampare la dracma, che pero' diventerebbe presto come i
soldi del monopoli, carta straccia. Insomma la festa rischia di durare solo
l'arco di una sera. E' vero che sia Hollande che Obama spingono per un accordo,
ma chi dovra' decidere e' sempre lei, Frau Angela. Perché ormai l'euro europeo
e' un euro a trazione tedesca. Domani vedrà Hollande, ma difficile presagire
eventi miracolosi. Per il momento quello che circola a Berlino da parte dei suoi
alleati e' una campana a morto: "Kali nichta, Hellas!", "Buona notte Grecia!". I
primi commenti nella capitale tedesca sono che la Grecia ha scelto. Ed ha
scelto l'isolamento. Non ci sono le basi per concedere altri aiuti alla Grecia.
Insomma le possibilità di raggiungere un accordo entro 48 ore come vorrebbe
Tsipras sembrano davvero remote. E 48 ore per i greci forse sono già troppe con
il baratro del default ed una crisi che potrebbe degenerare in una caduta libera
del paese nel giro di poche settimane.
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