Riforma scuola è legge: ok alla Camera. Giannini: "Atto iniziale". Proteste
La riforma della scuola è legge. Il ministro Giannini: "Non è
atto finale". La Lega si è opposta con forza alla norma gender: sospesa
la seduta per qualche minuto e espulso il capogruppo Fedriga. Sel: "Oxi
alla Buons scuola di Renzi". Spettacolare forma di protesta nella
notte da parte dell'Unione studenti: imbavagliate decine di statue a
Roma
MINISTRO GIANNINI: ATTO INIZIALE - "Questo non è un atto finale" ma "l'atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola". Così il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. "La scuola riparte a settembre con maggiore regolarità rispetto ad anni dominati dalla supplentite. Riparte con l'opportunità straordinaria di avere la persona al centro". Stefania Giannini lo ha voluto chiarire dopo l'annuncio da parte dei sindacati di un inizio anno caldo. "La protesta è sempre organizzata, il consenso è sempre individuale e silenzio". Ma sono convinta che "il consenso crescerà". Solo 277 sì? "Dipende più dalle assenze che da un dissenso". Ha concluso il ministro dell'Istruzione.
CINQUE PD CONTRO - Alfredo D'Attorre, Carlo Galli, Angelo Capodicasa, Vincenzo Folino, Giuseppe Zappulla: sono i cinque deputati del Pd che hanno votato no al ddl scuola approvato in via definitiva oggi alla Camera.
4 VERDIANI A FAVORE - Sono quattro i 'verdiniani' che hanno votato a favore della riforma della Scuola, contrariamente al resto del gruppo di Forza Italia. I 4 azzurri, vicini al senatore toscano Denis Verdini, che hanno dato il loro voto favorevole al ddl La Buona Scuola, sono d'Alessandro, Faenzi, Parisi e Mottola. D'Alessandro tiene però a precisare: "Non è assolutamente un voto politico, non c'entra nulla con i dissensi interni a Forza Italia, ma è una posizione personale. Io ho votato convintamente per la riforma, perché ritengo che se l'avessimo fatta noi la sinistra sarebbe salita sulle barricate e noi saremmo a festeggiare con i caroselli per strada".
PROTESTA LEGA - Protesta della Lega in aula alla Camera contro la cosiddetta norma gender. Durante le dichiarazioni di voto sul ddl di riforma della scuola, i deputati della lega hanno esposto dei cartelli 'giù le mani dai bambini', per protesta contro la norma sull'educazione di genere. Nonostante le richieste di Roberto Giachetti, presidente di turno, per far tornare la calma nell'emiciclo, la Lega ha proseguito la protesta e Giachetti ha espulso il capogruppo Massimiliano Fedriga e sospeso per pochi minuti la seduta.
SEL: OXI A BUONA SCUOLA RENZI - "Oxi alla 'buona scuola' di Renzi". Sono questi i cartelli in bianco e blu, i colori della bandiera greca, che sono stati portati dai deputati di Sel sui banchi di Montecitorio mentre l'aula della Camera termina l'esame del ddl di riforma della scuola. Sel ha annunciato la sua contrarietà al ddl.
PRESIDIO DAVANTI A MONTECITORIO - Anche oggi presidio di protesta contro il ddl "Buona scuola" davanti a Montecitorio. I Cobas, ma anche gli altri sindacati, con bandiere e striscioni, hanno ribadito in piazza le ragioni del no.
STATUE IMBAVAGLIATE - Blitz notturno dei ragazzi dell'Unione degli studenti, a Roma: decine di statue sono state imbavagliate per protestare contro l'approvazione del disegno di legge sulla scuola per oggi e la sordina a loro parere messa sul mondo dell'istruzione e della cultura , come spiegano gli stessi autori dell'azione. "Dopo mesi di cortei, occupazioni, proposte alternative e scioperi è assurdo che non si sia fatto un passo indietro: da settembre renderemo le scuole ingovernabili - tuona Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione -. Renzi non ha compreso l'entità della resistenza che metteremo in campo. Il movimento della scuola ha già dimostrato di essere maggioritario nel Paese e non si fermerà".
E, ancora: "Il Governo con questa legge risponde soltanto agli interessi delle imprese, dei presidi manager e alle logiche valutative degli Invalsi. Le scuole dovranno diventare 'imprenditrici' per autopromuoversi recependo fondi dal territorio e saranno palestre di clientelismi, autocrazia e assenza di diritti per studenti e lavoratori. Il risultato è solo quello di inasprire le disuguaglianze già oggi ben visibili e nel mentre continuare ad aiutare e scuole private".
RENZI - "Centomila assunzioni, più merito, più autonomia #labuonascuola è legge". Così il premier Matteo Renzi commenta su Twitter il via libera definitivo alla riforma della scuola. "Adesso focus su fisco e riforme costituzionali verso il referendum del 2016", scrive poi il premier su Facebook.
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