Crocetta all'Ars: "Non lascio". Renzi: "Governi o vada a casa"
Così il governatore all'Assemblea regionale siciliana: "Falsi
scoop non possono decidere i passaggi politici: irricevibile la
richiesta di andare al voto. Decida l'aula"
Palermo, 23 luglio 2015 - "L'attacco al presidente della
Regione è un attentato alle istituzioni e alla democrazia". Ha esordito
così Rosario Crocetta, arrivato in ritardo all'Assemblea regionale siciliana. Il governatore era chiamato a relazionare sullo stato di salute della maggioranza incrinata dopo la notizia della presunta telefonata con il medico Tutino su Lucia Borsellino.
'MONTAGNA DI FANGO' - "Ho vissuto in questi giorni i momenti più terribili della mia vita", spiega Crocetta che parla di "dolore e di pianto incontenibile" e di "una montagna di fango" contro di lui. Crocetta, che ha querelato l'Espresso chiedendo un risarcimento di 10 milioni, ieri aveva raccontato di aver pensato anche al suicidio.
'NON MI DIMETTO' - Crocetta è tornato a ribadire che non si dimetterà. "Non sono interessato né a poltrone né a carriere politiche" ma "i falsi scoop non possono decidere le sorti dei governi". "Quella intercettazione è una bufala", ripete come un mantra e "non può determinare i passaggi della politica". Per il governatore, la richiesta di andare al voto "è irricevibile" perché "è strumentale e interessata" e avanzata "per meri calcoli elettorali". La verità, dice Crocetta, è che qualcuno ha voluto "usare questa vicenda per fare killeraggio politico".
'RAPPORTI CON TUTINO TRASPARENTI' - Crocetta ha poi chiarito i suoi rapporti con Tutino, il primario ora agli arresti domiciliari per truffa: "Lo frequentavo ogni quindici giorni e nel suo studio medico. La scorta rimaneva sempre con me. Fantasie sulla mia vita privata giorno e notte non se ne possono fare. Nessuna vita può essere più chiara della mia, vivo con la scorta ogni momento e ogni secondo della mia vita è documentato e controllabile", dice il presidente all'Ars. Nel suo discorso all'assemblea, Crocetta tira in ballo anche l'ex presidente Totò Cuffaro. "Tutino era medico personale anche di Cuffaro. Ma di ben altro è stato accusato Cuffaro, mica dell'amicizia con Tutino...". E gli animi si sono subito surriscaldati: proteste si sono levate da alcuni banchi dell'aula.
SE PARLAMENTO STACCA LA SPINA E' SCIACALLAGGIO - Crocetta rimette all'aula la decisione di andare a elezioni anticipate: "Vi invito a completare le riforme e, poi, voi e solo voi potrete decidere la fine della legislatura, senza diktat romani e spinte di poteri occulti". E con poteri occulti si riferisce a "mafia e massoneria". "Si facciano le corse urgenti si completi l'avvio della programmazione europea, poche altre riforme e poi si faccia una valutazione sul da farsi". Eppure, dice il governatore "mi rifiuto di pensare che uominini destra o sinistra possano partecipare a questo massacro: il danno di immagine provocato alla Sicilia è incalcolabile". Certo, "il parlamento può staccare la spina in qualsiasi momento - ha aggiunto - ma se lo facesse ora potrebbe rendersi complice di un'azione eversiva di sciacallaggio".
ORLANDO: VERIFICHE PRELIMINARI SUL CASO - Intanto sul caso Crocetta il ministro della giustizia Andrea Orlando fa sapere di aver "avviato le verifiche preliminari come avviene ogni volta che c'è una diffusione impropria di informazioni processuali". Il ministro specifica che "non c'è una specificità, è quasi un automatismo".
RENZI: GOVERNI O A CASA - "Si occupino di cose concrete, dei problemi della gente, della sanità. si smetta di guardare a strani giochi politici: se sono in grado di governare vadano avanti, altrimenti vadano a casa. Basta con la telenovela continua: la gente non si chiede se un politico resta in carica ma se risponde alle sue domande". Queste le parole dì Renzi a Marino e Crocetta.
'MONTAGNA DI FANGO' - "Ho vissuto in questi giorni i momenti più terribili della mia vita", spiega Crocetta che parla di "dolore e di pianto incontenibile" e di "una montagna di fango" contro di lui. Crocetta, che ha querelato l'Espresso chiedendo un risarcimento di 10 milioni, ieri aveva raccontato di aver pensato anche al suicidio.
'NON MI DIMETTO' - Crocetta è tornato a ribadire che non si dimetterà. "Non sono interessato né a poltrone né a carriere politiche" ma "i falsi scoop non possono decidere le sorti dei governi". "Quella intercettazione è una bufala", ripete come un mantra e "non può determinare i passaggi della politica". Per il governatore, la richiesta di andare al voto "è irricevibile" perché "è strumentale e interessata" e avanzata "per meri calcoli elettorali". La verità, dice Crocetta, è che qualcuno ha voluto "usare questa vicenda per fare killeraggio politico".
'RAPPORTI CON TUTINO TRASPARENTI' - Crocetta ha poi chiarito i suoi rapporti con Tutino, il primario ora agli arresti domiciliari per truffa: "Lo frequentavo ogni quindici giorni e nel suo studio medico. La scorta rimaneva sempre con me. Fantasie sulla mia vita privata giorno e notte non se ne possono fare. Nessuna vita può essere più chiara della mia, vivo con la scorta ogni momento e ogni secondo della mia vita è documentato e controllabile", dice il presidente all'Ars. Nel suo discorso all'assemblea, Crocetta tira in ballo anche l'ex presidente Totò Cuffaro. "Tutino era medico personale anche di Cuffaro. Ma di ben altro è stato accusato Cuffaro, mica dell'amicizia con Tutino...". E gli animi si sono subito surriscaldati: proteste si sono levate da alcuni banchi dell'aula.
SE PARLAMENTO STACCA LA SPINA E' SCIACALLAGGIO - Crocetta rimette all'aula la decisione di andare a elezioni anticipate: "Vi invito a completare le riforme e, poi, voi e solo voi potrete decidere la fine della legislatura, senza diktat romani e spinte di poteri occulti". E con poteri occulti si riferisce a "mafia e massoneria". "Si facciano le corse urgenti si completi l'avvio della programmazione europea, poche altre riforme e poi si faccia una valutazione sul da farsi". Eppure, dice il governatore "mi rifiuto di pensare che uominini destra o sinistra possano partecipare a questo massacro: il danno di immagine provocato alla Sicilia è incalcolabile". Certo, "il parlamento può staccare la spina in qualsiasi momento - ha aggiunto - ma se lo facesse ora potrebbe rendersi complice di un'azione eversiva di sciacallaggio".
ORLANDO: VERIFICHE PRELIMINARI SUL CASO - Intanto sul caso Crocetta il ministro della giustizia Andrea Orlando fa sapere di aver "avviato le verifiche preliminari come avviene ogni volta che c'è una diffusione impropria di informazioni processuali". Il ministro specifica che "non c'è una specificità, è quasi un automatismo".
RENZI: GOVERNI O A CASA - "Si occupino di cose concrete, dei problemi della gente, della sanità. si smetta di guardare a strani giochi politici: se sono in grado di governare vadano avanti, altrimenti vadano a casa. Basta con la telenovela continua: la gente non si chiede se un politico resta in carica ma se risponde alle sue domande". Queste le parole dì Renzi a Marino e Crocetta.
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