Migranti, Parigi chiude: "Ci pensi l'Italia". Renzi: "Il piano B? Fare da soli" / VIDEO. Pisapia: "Basta nuovi arrivi a Milano"
La gendarmerie francese ha rafforzato i controlli
oltreconfine mentre gli uomini del battaglione mobile dei carabinieri
presidiano, in territorio italiano, la zona della scogliera
FOTO: LA PROTESTA CHOC
VENTIMIGLIA - Seconda alba sugli scogli per i 100 migranti che protestano per la chiusura della frontiera da parte della Francia a Ponte San Ludovico. Notte tranquilla anche alla stazione di Ventimiglia, dove hanno dormito circa 80 persone tra cui donne e bambini. Stamani la polizia potrebbe iniziare a mediare con i migranti sugli scogli per favorirne l'allontanamento volontario. Questa mattina il personale della Croce Rossa ha portato loro del cibo, rifiutato dai profughi che proseguono lo sciopero della fame.
Trenitalia ha concesso al comune una sala d'aspetto all'interno della stazione di Ventimiglia per ospitare i migranti che dormono vicino allo scalo ferroviario. La struttura è stata ottenuta dal comune al termine di un vertice che si è tenuto ieri sera con la prefettura di Imperia. Intanto alla frontiera la gendarmerie francese ha rafforzato i controlli oltreconfine mentre gli uomini del battaglione mobile dei carabinieri presidiano, in territorio italiano, la zona della scogliera.
FRANCIA E AUSTRIA - Dall'inizio dell'anno "abbiamo avuto circa 8.000 passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6.000 migranti. Non devono passare, è l'Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen". ha detto il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve, in un'intervista a radio RMC e BFM-Tv. E ancora: "Bisogna che l'Italia accetti di creare dei centri" per distinguere i migranti economici irregolari dai rifugiati. Cazeneuve ha aggiunto che circa 15mila migranti sono stati respinti nel 2014 e che il numero quest'anno è aumentato in modo deciso, dopo che ha ordinato che i migranti per motivi economici fossero rimandati nel Paese di arrivo. "Ciò va fatto per garantire l'accoglienza ai rifugiati", ha detto. "Ci deve essere una politica ferma", ha aggiunto.
RENZI: "NO ATTEGGIAMENTO MUSCOLARE" - La risposta del premier Matteo Renzi alle parole di Cazeneuve non si è fatta attendere: "L'Europa ha il dovere di affrontare il problema immigrati tutti insieme. Per noi questo è il piano A. L'atteggiamento muscolare che alcuni ministri di Paesi esteri stanno avendo va nella direzione opposta. Quella degli immigrati è una vicenda complessa che si gestisce con la solidità di un Paese, il nostro, che non può consentire che la Francia abbia navi nel Mediterraneo e lasci i migranti in Italia". Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Nessun egoismo nazionale può far chiudere gli occhi di fronte a quanto sta avvenendo". Il premier si dice convinto che il presidente della Commissione Europea Juncker "abbia nel suo dna e nei suoi valori la volontà di affrontare l'idea di una comunità solida, perché solidale, e quindi sia in condizioni di fare proposte all'altezza della civiltà europea. Se così non sarà, faremo da soli. Questo è il nostro piano B. Siamo un grande paese e questa non sarebbe una sconfitta dell'Italia, ma dell'Europa", ha concluso Renzi. Poi, rivolgendosi alla Lega e a chi in questi giorni continua a soffiare sul fuoco, ha aggiunto: "Facile affidare i fenomeni migratori a un tweet o a un post su facebook. Facile farci campagna elettorale. Sono questioni che hanno radici profonde, sono disciplinate da accordi come Dublino 2, voluti da governi precedenti i cui componenti oggi dicono cose diverse da quelle che dicevano allora".
ALFANO, L'EUROPA E IL PIANO B - Anche il ministro dell'interno Angelino Alfano, parlando ad Agorà del cosiddetto "Piano B", ha spiegato: "Sono tutte ipotesi sulle quali stiamo lavorando: prima vediamo se l'agenda Juncker viene migliorata e approvata, dopo di che si passa a un altro piano dove l'Italia che ragiona con l'Europa non sarà più l'Italia solidale come è stata fin qui ma sarà un'Italia che avrà un altro approccio e un altro atteggiamento". "Ricambieremo, saremo reciproci, saremo della stessa pasta di cui l'Europa è stata con noi - assicura Alfano -. Nessuna ritorsione, diremo che l'Italia sin qui è stata un Paese che ha rispettato tutto, ha fatto tutto ciò che ci competeva ma che d'ora in poi, nel momento in cui dovesse andare male, non sarà più così". Qualche dettaglio in più sul piano B? "Non è in una trasmissione che posso anticipare i dettagli, prima di vedere i ministri dell'Interno domani e prima del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo". Poi, al termine dell'incontro con il prefetto Francesco Paolo Tronca e con il sindaco Giuliano Pisapia per fare il punto sugli immigrati in arrivo a Milano, Alfano non ha risparmiato critiche a Maroni: "Durante il governo in cui era ministro Maroni la Libia era stabile, la Tunisia no. C'erano decine di migliaia di tunisini che arrivavano e chi ha buona memoria ricorderà che furono montate le tendopoli, altro che". Alfano ha ricordato che "fu dichiarato lo stato di emergenza nella primavera 2011 con procedure in deroga, tendopoli, e Lampedusa collassò. Io ricordo esattamente cosa accadde e ho un ricordo leggermente diverso da quello del presidente Maroni". Domani il ministro dell'Interno parteciperà al vertice dei suoi colleghi europei in Lussemburgo per portare avanti la "battaglia giusta" dell'equa distribuzione dei profughi in Europa. "Domani sarò a Lussemburgo - ha spiegato - per incontrare i colleghi ministri dell'Interno. Prima incontrerò il collega francese per discutere di quanto accaduto a Ventimiglia". "Porteremo avanti la battaglia che riteniamo giusta - ha concluso - perché l'equa distribuzione in Europa è la cosa più giusta che possa avvenire".
In un articolo su Le Monde si chiarisce la mossa del governo di Hollande, spiegando che il blocco dei migranti tra Ventimiglia e Mentone è soprattutto dovuto alla situazione esplosiva a Parigi, dove nel giro di appena una settimana centinaia di africani sono stati evacuati per ben tre volte da altrettanti accampamenti di fortuna, dopo il primo sgombero del 2 giugno al Pont de la Chapelle, tra polemiche e denunce contro i metodi della polizia. "Un campo a Ventimiglia è meno mediatico che un accampamento di fortuna a Parigi...", scrive il quotidiano.
Intanto il ministero del'Interno austriaco, tramite il portavoce Karl-Heinz Grundböck spiega che l'Austria non ha chiuso le frontiere con l'Italia e i respingimenti dei migranti che arrivano senza documenti sono un procedimento "routinario" applicato da anni. "Quando ci sono controlli e si incontra qualcuno che non abbia permesso legale di permanenza nell'Unione europea, lo si consegna al Paese da cui è entrato", ha affermato un portavoce.
PISAPIA: STOP NUOVI ARRIVI - "Visto che l'Europa ci ha abbandonato è necessario ridistribuire le presenze nelle diverse Regioni, proporzionalmente agli abitanti e in base alla effettiva capacità di dare una prima e dignitosa accoglienza": lo afferma il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in merito all'accoglienza dei profughi, dopo l'incontro di oggi con il ministro dell'Interno Angelino Alfano e con il prefetto Francesco Paolo Tronca. "L'amministrazione e la città hanno già fatto la loro parte, e continueranno a farla. La catena di solidarietà è stata straordinaria", ma "più di così Milano non può fare", dice Pisapia che chiede "che non vengano inviati ulteriori profughi in città".
L'UNIONE EUROPEA - La Commissione "è al corrente dei controlli alle frontiere di Francia, Austria e Svizzera" con l'Italia: "stiamo verificando la situazione", dice Natasha Bertaud, portavoce del Commissario Ue all'Immigrazione. "Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo", aggiunge.
Quanto alle soluzioni annunciate da Renzi, la portavoce commenta: "Non siamo al corrente di piani B". "Stimiamo di aver trovato un buon equilibrio" nella proposta che domani sarà sul tavolo dei ministri dell'Interno: vogliamo che il sistema di ricollocazione sia obbligatorio", aggiunge Bertaud.
OSSERVATORE ROMANO: "UE BASATA SU CONDIVISIONE" - Davanti all'emergenza immigrati, "i fautori europei di un approccio 'a la carte', per cui i singoli Governi possono accettare alcune richieste e rifiutarne altre, corrodono alla base il senso stesso dell'Unione Europea". Lo scrive oggi l'Osservatore Romano, per il quale "Con gli inevitabili compromessi politici, l'agenda dell'Ue sulla migrazione va nella giusta direzione". "La questione immigrazione - si legge nell'articolo firmato da Mario Benotti - sta mettendo l'Europa di fronte alle proprie responsabilità". Secondo il quotidiano vaticano, "al Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 25 e il 26 giugno, la Commissione Europea si presenterà con una posizione che tiene conto, anche se in maniera parziale, dell'emergenza umanitaria in atto. Ma la vera questione sul tavolo dell'Europa è un'altra: alcuni Stati nazionali, infatti, non sono disponibili ad accogliere i richiedenti asilo. In altre parole, alcuni sembrano convinti che l'Europa costituisca un principio regolatore da accettare solo in determinati casi". "Se si affermasse una politica del genere, rischierebbe di venir meno - ammonisce l'Osservatore - il principio stesso della condivisione dei problemi e delle soluzioni. Un principio alla base della costruzione dell'Europa". L'articolo raccomanda che "non si perdono mai di vista le vittime di guerre e persecuzioni" e definisce "evidente che l'unica possibilità di interventi efficaci passa per una politica europea concertata tra tutti gli Stati". Da parte sua, infine, il giornale della Santa Sede dà atto al Governo italiano, "il più colpito dal carico di questa a vera e propria tragedia, le cui vittime sono uomini, donne e bambini", di essere "disponibile a discutere i criteri e le modalità della distribuzione dei migranti nei vari Paesi dell'Unione". "Una flessibilità - conclude - che dovrebbe servire a superare le obiezioni dei Governi più critici nei confronti della proposta della Commissione".
APPELLO DELL'ONU - L'Alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein ha esortato l'Unione europea a compiere "passi coraggiosi" in materia di immigrazione: l'Ue dispone delle capacità per "dare rifugio, su un certo numero di anni, a un milione di rifugiati sfollati dai conflitti in Siria e altrove", ha affermato Zeid.
LEGA: SALVINI COMMISSARIO - Di certo il Carroccio non smette di soffiare sul fuoco e su Facebook il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli scrive: "Renzi e Alfano dicono che se non arriveranno aiuti e risposte dall'Europa sull'immigrazione è pronto un 'piano B': la smettano di dire cazzate! Riconoscano il loro fallimento e nominino Salvini commissario straordinario, con pieni poteri, ruspa compresa, sull'immigrazione".
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