Attentato a Lione: bombole di gas esplose e una testa mozzata. La Francia ripiomba nell'incubo jihadista
Bombole di gas esplose, una testa mozzata infilzata ad una
recinzione, una bandiera con scritte inneggianti al jihadismo. Torna in Francia
la paura dell'Isis anche se al momento le autorità non parlano esplicitamente di
un'azione dello Stato islamico. Un uomo è stato arrestato, ricercato un
complice. L'attacco è stato portato ad un impianto di gas industriale
nell’Isère, a 30 chilometri da Lione, nel sud-est della Francia. La sezione
antiterrrorismo della procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per "omicidio,
tentato omicidio in associazione organizzata in relazione a un atto
terroristico". Secondo le prime informazini due uomini a bordo di un’auto hanno
fatto irruzione nell’impianto, l’Air Products a Saint-Quentin-Fallavier,
colpendo bombole di gas e provocando un’esplosione. Due feriti tra i dipendenti
dell'impianto. Poco dopo, all’interno del complesso industriale, è stato
ritrovato un corpo decapitato. La testa si trovava a diverse decine di metri dal
corpo, appesa alla recinzione lungo la statale Rd311, ricoperta di iscrizioni in
arabo. Uno dei due presunti autori dell’attacco, che avevano con loro una
bandiera bianca con iscrizioni in arabo, è stato fermato ed era già noto al Dgs,
i servizi di sicurezza interni francesi. L’altro, ricercato, sarebbe stato visto
fare più volte avanti e indietro davanti alla fabbrica a bordo di un’auto nella
stessa mattinata di venerdì.Il primo ministro Manuel Valls, accorso sul posto,
ha ordinato una vigilanza rinforzata su tutti i siti sensibili nella regione.
Sul luogo dell’attentato, in arrivo anche il ministro dell’Interno Bernard
Cazeneuve e quello degli Esteri, Laurent Fabius. Già presente il prefetto del
dipartimento d’Isère. I dipendenti dell’impianto, sotto choc, sono stati
trasferiti in una palestra in un comune vicino.
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