Coppie gay, Italia condannata a Strasburgo. Salvini insorge: "Non è un'emergenza, la Corte ha rotto..."
Una sentenza
che è benzina sul fuoco delle polemiche in corso sulla legge per le unioni
civili attualmente all'esame del parlamento. E' quella emessa oggi dalla Corte
europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che ha condannato l'Italia per aver
violato i diritti di tre coppie gay - che avevano fatto ricorso - cui non è
stato assicurato "rispetto della vita privata e familiare". Le tre coppie vivono
insieme da tre anni a Trento, Milano e Lissone: hanno provato a fare le
pubblicazioni in comune per sposarsi ma la richiesta è stata rifiutata. E si
sono appellati alla Corte che, condannando lo stato italiano (e stabilendo un
risarcimento di 5.000 euro a testa ai ricorrenti "per danni morali") lo ha
invitato a trovare lo strumento adatto per assicurare alle coppie gay una
protezione legale o un riconoscimento che garantisca i bisogni fondamentali di
una coppia che viva una relazione stabile. La notizia, accolta con soddisfazione
dai legali delle tre coppie, ha fatto insorgere il leader della Lega Matteo
Salvini: "La Corte di Strasburgo condanna l'Italia perché non riconosce le
coppie gay. Non una parola sull'immigrazione, sulle tasse, sulle pensioni, sulla
disoccupazione. Penso che le emergenze, per eterosessuali e omosessuali - scrive
Salvini su Facebook - siano queste. La Corte di Strasburgo ha rotto le palle!
Non sarà un burocrate europeo a decidere il Futuro nostro, e dei nostri
figli".
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