Obama 'sorpreso' da Putin, "Di grande aiuto sull'Iran". Per l'intesa sul nucleare "Io come Nixon e Reagan"
Ora lo
attende la battaglia per far approvare dal Congresso l'intesa sul nucleare
iraniano e lui non ha nessuna intenzione di cedere. Ma per l'inquilino della
Casa Bianca c'è un altro aspetto positivo nell'accordo raggiunto a Vienna (che
ha tolto le sanzioni a Teheran ma che impedirà all'Iran per dieci anni di avere
l'atomica), ed è la 'sorpresa' Putin. C’è infatti anche una apertura alla
Russia nelle parole di Barack Obama in un'intervista al New York Times: "La
Russia è stata d’aiuto. Devo essere onesto: non ne ero sicuro considerate le
differenze sull’Ucraina". Obama si è detto "sorpreso da Putin: il governo russo
ha in questo caso distinto gli ambiti in un modo che mi ha sorpreso. E non
avremmo raggiunto questo accordo se non fosse stato per la volontà della Russia
di rimanere con noi e con gli altri partner del 5+1 nell’insistere per un
accordo solido". Il presidente Usa si è inoltre sentito "incoraggiato" dal fatto
che Putin lo abbia chiamato un paio di settimane fa iniziando la conversazione
parlando della delicata situazione in Siria e del futuro del regime di Assad. Ma
sempre sull'intesa di Vienna nell'intervista c'è dell'altro: la sincerità di
Obama - che viaggia a gonfie vele in politica estera, dalla Birmania a Cuba
all'Iran... - nel confessare di essersi ispirato a Nixon (per le aperture alla
Cina) e a Reagan (per quelle all'Unione Sovietica). "Io come Richard Nixon e
Ronald Reagan: ci sono molte cose che mi distinguono da Reagan - afferma Obama -
ma ciò per cui lo ammiro è la capacità di riconoscere che se c’era la
possibilità di un accordo verificabile con l’“Impero del male”, che perseguiva
la nostra distruzione e poneva una minaccia ben maggiore dell’Iran, allora ne
valeva la pena". "Su molti punti ero in disaccordo anche con Nixon - aggiunge il
presidente Usa - ma lui capì che c’era la possibilità che la Cina prendesse una
strada diversa".
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