TERRACINA,
SICUREZZA «IMPOSSIBILE» SULLA PANTANI DA BASSO
di
Francesco Avena
A
un anno dalla tragica scomparsa di Raffaele Vertolomo e della figlia Penelope in
seguito a un drammatico incidente stradale, si torna a parlare di sicurezza
sulla via Pantani da Basso, la trafficata e pericolosa arteria stradale che
collega Borgo Hermada con la strada regionale Pontina. Una via realizzata di
recente, con asfalto liscio e illuminazione quasi impeccabile, eppure teatro di
una tragedia che l’anno scorso sconvolse l’intera comunità terracinese. Era una
domenica pomeriggio quando Raffaele Vertolomo insieme alla moglie stava
percorrendo la Pantani da Basso. Un cittadino rumeno, ubriaco al volante, invase
la corsia su cui viaggiavano Vertolomo e la giovane moglie. L’impatto fu
violentissimo: Vertolomo morì sul colpo, sua moglie si salvò pur riportando
ferite gravissime. Ma nello scontro perse la figlia, la piccola Penelope, che
portava in grembo e che sarebbe venuta al mondo di lì a qualche mese. Dopo
quella tragedia si è tanto discusso sulla messa in sicurezza di via Pantani da
Basso, dove ogni giorno centinaia di automobili sfrecciano ben oltre i limiti di
velocità consentiti e dove, purtroppo, il rischio di nuovi incidenti è sempre
dietro l’angolo. I familiari delle vittime di quel tragico scontro costato la
vita a due innocenti, avevano chiesto al Comune di mettere in sicurezza la
strada, ad esempio installando dei dossi artificiali che costringessero gli
automobilisti a rallentare. Ma è proprio di questi giorni la risposta,
sull’impossibilità di prendere questa iniziativa. Per quanto paradossale possa
sembrare, pare che la stessa amministrazione comunale abbia in tal senso le mani
legate. La normativa vigente non consente infatti la presenza di dossi
artificiali su strade come la Pantani da Basso su cui circolano mezzi pubblici
come la linea di trasporto urbano. Neppure la richiesta in Prefettura di una
deroga a questa normativa sembra aver avuto i suoi frutti. Quindi per ora i
dissuasori di velocità non saranno installati a meno che non si riesca a trovare
una soluzione alternativa. L’auspicio è che quindi almeno gli automobilisti
facciano la loro parte evitando che i rischi aumentino in una strada già molto
pericolosa e per questo tristemente conosciuta.
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