BICICLETTA:
PEDALARE IN ITALIA È SEMPRE PIÙ PERICOLOSO
di
Davide Mazzocco
Via
ASAPS
Dopo
aver superato i motorini, la bicicletta
diventerà il mezzo di trasporto più pericoloso, vale a dire quello con il
maggior tasso di mortalità per numero di utenti.
A
sostenerlo è l’ASAPS, l’Associazione Amici
Polizia Stradale che da anni compie un monitoraggio sulle incidentalità stradali
su scala nazionale e che nel corso del 2012 (fino al 20 dicembre) ha rilevato 925 episodi gravi di pirateria di cui 134 hanno coinvolto
biciclette: 22 con esito fatale e 126 con gravi conseguenze.
Nel
2011 gli episodi di pirateria a danno dei ciclisti erano stati
107: con 16 morti e 100 feriti. Fra i due anni l’incremento è stato del 25,5%,
quello delle vittime del 37,5% e dei feriti 26%. È questo trend di crescita,
accompagnato a un crescente numero di utilizzatori, a far prevedere un aumento
delle vittime fra i pedalatori.
Nei
dati sull’incidentalità stradale stupiscono i 34 decessi di ciclisti stranieri
sul totale dei 1.268 incidenti che hanno visto coinvolti i cittadini non
italiani. Un dato che “parla”: gli stranieri hanno una mortalità molto più alta
perché, probabilmente, sono impreparati di fronte alla maleducazione e alla
scorrettezza degli automobilisti di casa nostra. È sufficiente varcare i confini
nazionali per accorgersi come altrove (in Francia, Svizzera, Austria) vi sia un
maggiore rispetto dei ciclisti da parte di chi guida.
Ogni
giorno in Italia perde la vita un ciclista e 40 finiscono all’ospedale per
ferite più o meno gravi. Se in termini assoluti è l’automobile a fare più
vittime con circa 4.000 decessi all’anno, i dati relativi ci dicono che dato un
valore medio 1 all’incidentalità veicolare la bicicletta, già qualche anno fa,
faceva registrare un indice di 2,18.
Nonostante
la rete delle piste ciclabili diventi sempre più diffusa sia a livello urbano
che extra-urbano e il bike
sharing sia ormai una realtà consolidata in alcune grandi metropoli ci
vogliono riforme del codice stradale, interventi logistici ed educativi affinché
la sicurezza sia qualcosa di più di una striscia d’asfalto.
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