Crisi, redditi sempre più giù:
Italia divisa, emergenza Sud
Maglia nera alla Campania
Bolzano ed Emilia Romagna al top
Istat: nel 2011 la ricchezza pro-capite nel Mezzogiorno si è fermata a
13.400 euro, il 25,5% in meno della media nazionale pari a circa 18 mila
euro
Un uomo calcola la sua dichiarazione dei redditi (Ravaglia)
Roma, 6 febbraio 2013 - In Italia i redditi delle famiglie languono: la crisi restituisce un Paese sempre più diviso con un Sud in emergenza, sganciato dal resto della Penisola nonostante i duri colpi inferti dalla recessione al Nord. Nel 2011 la ricchezza pro-capite nel Mezzogiorno si è fermata a 13.400 euro,
il 25,5% in meno della media nazionale pari a circa 18 mila euro. Al
Nord, invece, il budget per abitante arriva a 20.800 euro.
La Liguria è la regione che più ha risentito degli effetti della crisi economica: fra il 2008 e il 2011, le famiglie hanno subìto una diminuzione del 2,9% del reddito disponibile. Le aree territoriali meno toccate dalla recessione sono state invece la provincia di Bolzano e il Veneto, con aumenti, nel periodo considerato, rispettivamente del 4,6% e del 3,3%.
Nel 2011, prosegue l'Istituto, il reddito disponibile delle famiglie (a prezzi correnti) registra la crescita più marcata rispetto all'anno precedente nel Nord-est (+2,7%, contro il +2,1% a livello Italia), grazie ai risultati molto positivi di Emilia-Romagna (+3%) e Veneto (+2,8%). Nel Nord-ovest l'incremento è di poco inferiore (+2,5%), mentre nel Centro e nel Mezzogiorno la crescita del reddito disponibile si ferma sotto il valore medio nazionale (rispettivamente +1,5% e +1,6%).
Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie, misurato in valori correnti è risultato, su base nazionale, superiore dello 0,4% rispetto al 2008, cioè prima della crisi degli ultimi anni. Nel medesimo confronto temporale il Nord-est ha registrato l'incremento maggiore (+1,2%) e il Nord-ovest ha segnato un calo dello 0,5%.
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A dare i numeri è l'Istat nel suo rapporto sul reddito disponibile delle famiglie nelle Regioni italiane, stilando un classifica territoriale che vede al primo posto Bolzano,
con oltre 22.800 euro, e all'ultimo la Campania, con poco più di 12.500
euro. Perde il suo primato e si piazza sul secondo gradino del podio la
Valle d'Aosta (22.495 euro), terza con 21.590 euro l'Emilia Romagna.La Liguria è la regione che più ha risentito degli effetti della crisi economica: fra il 2008 e il 2011, le famiglie hanno subìto una diminuzione del 2,9% del reddito disponibile. Le aree territoriali meno toccate dalla recessione sono state invece la provincia di Bolzano e il Veneto, con aumenti, nel periodo considerato, rispettivamente del 4,6% e del 3,3%.
Nel 2011, prosegue l'Istituto, il reddito disponibile delle famiglie (a prezzi correnti) registra la crescita più marcata rispetto all'anno precedente nel Nord-est (+2,7%, contro il +2,1% a livello Italia), grazie ai risultati molto positivi di Emilia-Romagna (+3%) e Veneto (+2,8%). Nel Nord-ovest l'incremento è di poco inferiore (+2,5%), mentre nel Centro e nel Mezzogiorno la crescita del reddito disponibile si ferma sotto il valore medio nazionale (rispettivamente +1,5% e +1,6%).
Nel 2011 il reddito disponibile delle famiglie, misurato in valori correnti è risultato, su base nazionale, superiore dello 0,4% rispetto al 2008, cioè prima della crisi degli ultimi anni. Nel medesimo confronto temporale il Nord-est ha registrato l'incremento maggiore (+1,2%) e il Nord-ovest ha segnato un calo dello 0,5%.
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