sabato 2 febbraio 2013

Disfunzione erettile: nella maggior parte dei casi è possibile curarla


Disfunzione erettile: nella maggior parte dei casi è possibile curarla

di Caterina Steri
Il disturbo dell’erezione nell’uomo si manifesta in diversi modi.
L’erezione:
·         può non avvenire mai durante il rapporto sessuale;
·         scomparire subito dopo o indebolirsi;
·         può non avvenire quando l’uomo non si sente in situazioni di sicurezza e di serenità;
·         può avvenire in presenza di determinate compagne piuttosto che altre (ad esempio, uomini di una certa età riferiscono di non aver l’erezione con la moglie mentre avviene regolarmente con l’amante);
·         può cessare nel momento in cui avviene la penetrazione
·         non avviene nel primo incontro con la partner mentre nei successivi il problema non si pone.

Una volta escluse, attraverso visite ed esami medici, le basi organiche del disturbo dell’erezione nell’uomo possiamo parlare di diverse cause psicologiche.

Le cause psicologiche possono essere varie e spesso agiscono in modo sinergico nella manifestazione del problema. Diversi fattori quali scarsa autostima, stress, stanchezza, paura dell’insuccesso, di perdere il controllo e di lasciarsi andare, difficoltà nella relazione, sensi di colpa dovuti a un’educazione troppo rigida, difficoltà di comunicazione che contribuiscono a non vivere serenamente la sessualità.

Fortunatamente le situazioni meno importanti e strutturate di difficoltà erettile, sono molto più comuni di quelle gravi. Quindi la maggior parte di esse sono risolvibili.
L’efficacia di una terapia dipende dalla capacità di riconoscere le cause del disturbo, oltre che dalle strategie messe in atto per risolverlo. E’ infatti essenziale la stretta collaborazione tra diverse figure professionali dall’urologo, all’andrologo, al sessuologo, allo psicoterapeuta.

Nello specifico, quando si parla di cause psicologiche, le terapie sessuali vengono accompagnate dalla psicoterapia.
La terapia sessuale ha la funzione di cambiare la percezione del proprio corpo, conoscere meglio l’area genitale e ascoltarne le sensazioni, educare o rieducare la persona ad abituarsi alla gratificazione corporea.
La psicoterapia invece indaga e lavora sui vissuti personali ed emotivi e su quelli relazionali.

Per alcuni individui è difficile rivolgersi ad un esperto a causa dell’imbarazzo che suscita il dover raccontare ciò che succede durante i rapporti sessuali. Ma come dico sempre ai miei pazienti: "Se io non conosco bene la situazione non posso aiutarvi". Occorre quindi che si instauri un forte clima di fiducia per lavorare al meglio sul problema.
Ci sono poi uomini che preferiscono far finta che quello che hanno non sia un problema e non chiedono un aiuto sperando che la loro sia una situazione passeggera. Questo rischia invece di consolidare la disfunzione che viene evitata all’infinito.
Ancora ci sono casi di individui che rimandano alla propria compagna, raccontando che con le altre donne non è mai accaduto nulla di anomalo. Questo determina un forte senso di colpa, di inadeguatezza e un’importante frustrazione. Le donne, in questi casi, si rivolgono a me colpevolizzandosi per l’accaduto.

Riconoscere quanto prima il problema aiuta ad intervenire precocemente e a risolverlo in tempi relativamente brevi.

La sessualità è una dimensione molto importante nella vita degli individui e delle coppie, riconoscere un problema e affrontarlo non è sinonimo di fallimento, ma di maturità e responsabilità nei confronti di se stessi e del partner.

Nessun commento:

Posta un commento