Elezioni 2013, i risultati
26/02/2013 - Al Pd la Camera, con Movimento 5 stelle primo partito. Al Senato non c'è la maggioranza
di Redazione
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07.11 - Risultati elezioni: Il centrosinistra prevale d’un soffio al Senato, ma non ha la maggioranza assoluta. Secondo i dati del Viminale conquista 119 seggi contro i 117 del centrodestra. Al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo vanno 54 senatori, a ‘Con Monti per l’Italia’ 18 seggi, altri 1 seggio. Non sono ancora stati attribuiti i 6 seggi della circoscrizione estero. Con il 27,43% dei voti il Pd è il primo partito a Palazzo Madama; Sel si attesta al 2,97%; il Centro democratico allo 0,53%; il Megafono-Lista Crocetta allo 0,45%; il Psi allo 0,18%; i Moderati 0,04%. La coalizione di centrosinistra è al 31,63%. Nel centrodestra il Pdl si ferma al 22,30; Lega Nord al 4,33%; Fratelli d’Italia all’1,92%; La Destra allo 0,72%; Partito Pensionati allo 0,40%; Grande Sud 0,39%; Moderati in Rivoluzione alle 0,32%. Totale centrodestra 30,72%.
- A scrutinio ultimato sono stati attribuiti 301 seggi del Senato su 315 (mancano Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, che eleggono rispettivamente 7 e un senatore, e i 6 senatori eletti all’estero): 116 seggi sono stati assegnati al centrodestra, 113 al centrosinistra, 54 al Movimento 5 Stelle e 18 alla lista Con Monti per l’Italia. Per quanto riguarda il centrodestra, 98 seggi sono stati attribuiti al Pdl, 17 alla Lega Nord e uno al Grande Sud; per il centrosinistra, 105 al Pd, 7 a Sel e uno alla Lista Crocetta. In termini assoluti, il centrosinistra ha ottenuto il maggior numero di voti – 9 milioni 686.398, pari al 31,63% – mentre al centrodestra ne sono andati 9 milioni 405.786, il 30,72%. Lo scarto e’ pertanto di 280.612 voti e dello 0,91%. Il movimento di Beppe Grillo ha raccolto 7 milioni 285.648 voti, pari al 23,79% e la Lista Monti 2 milioni 797.451 voti, corrispondenti al 9,13%.
03.47: Definitivi Senato e Camera, questi i risultati delle elezioni 2013.
AL SENATO E’ CAOS - L’ingovernabilità, la nuova parola che aleggia per i media italiani, è lampante al Senato, dove nessuno raggiunge la soglia per il premio di maggioranza. Ecco i dati finali (ANSA):
A scrutinio ultimato sono stati attribuiti 301 seggi del Senato su 315 (mancano Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, che eleggono rispettivamente 7 e un senatore, e i 6 senatori eletti all’estero): 116 seggi sono stati assegnati al centrodestra, 113 al centrosinistra, 54 al Movimento 5 Stelle e 18 alla lista Con Monti per l’Italia.
Le proiezioni sul Senato di SkyTg24
ALLA CAMERA - Finiscono così, senza una vero perché, le elezioni politiche della svolta che di svolta sembrano avere ben poco, e ribadiscono semmai ancora una volta – ce ne fosse il bisogno – che l’elettorato italiano è molto sensibile, per usare un eufemismo, alle tasse restituite e ai deus ex machina improvvisati. Lapidari i dati: alla Camera vince il centrosinistra di misura con uno 0,36% risicatissimo, mentre al Senato vi è il più totale caos. Mancano i voti esteri, ma ben poco potranno cambiare in uno scenario comunque in bilico che vede il centrosinistra partire da 119 senatori (39 sotto il magic number). Da notare il flop di Monti, ex ago della bilancia, che – unica buona notizia – ci libera di Casini e Fini. E ovviamente la notizia numero uno: il Movimento 5 Stelle è la prima forza del paese. Cosa succederà adesso? Bersani tenterà un improbabile scouting fra i grillini? Si cercherà comunque di raggiungere una maggioranza che pare davvero impossibile, se non “strana” come quella che ci ha accomagnato a queste elezioni? Si tornerà a votare? Tutte domande che in questo momento non ci potevamo permettere. Errare è umano, perseverare italiano.
02.40 - Ufficiale: quando mancano 5 seggi, Bersani e la sua coalizione “vincono” il premio di coalizione alla Camera con un margine dello 0,36% (al Senato mancano 2 seggi). Ma probabilmente non finisce qui: Alfano ha infatti già comunicato il “ricorso”, quando ha parlato di too close to call:
I dati del Viminale ‘sono solo ufficiosi’ ‘soggetti inevitabilmente ad un margine di errore’ ‘certamente superiore allo scarto dei voti, davvero minimo, che si registra tra le prime due coalizioni della Camera’. Lo afferma AngelinoAlfano chiedendo al ministero di dichiarare il ‘too close to call’? “I dati diffusi dal Viminale, come ha ricordato il Ministro Cancellieri nei giorni scorsi – si legge nella nota diffusa dal segretario del Pdl -, sono solo dati ufficiosi che vengono raccolti con metodi empirici soggetti inevitabilmente ad un margine di errore. Anche se tale margine è molto contenuto, esso è però certamente superiore allo scarto dei voti, davvero minimo, che si registra allo stato tra le prime due coalizioni della Camera’.
‘In queste condizioni, come sempre avviene negli Stati Uniti, l’autorità preposta alla diffusione dei dati ufficiosi non può che dichiarare il ‘too close to call’, cioè l’impossibilità di dichiarare il vincitore considerato lo scarto irrisorio di voti a livello percentuale ed assoluto’.
‘Solo gli Uffici Centrali circoscrizionali e solo l’Ufficio Centrale presso la Corte di Cassazione – spiega Alfano – potranno calcolare con certezza, sulla base dei verbali di tutte le sezioni, la coalizione che ha effettivamente conseguito il maggior numero di voti ai fini dell’assegnazione del premio di maggioranza nazionale”.
02.05 - L’Agi “chiama” il Senato a 5 seggi dalla fine: il centrosinistra di Bersani ha conquistato nelle regioni italiane 119 senatori. Anche ottenendo il voto dei sei senatori eletti all’estero e dei quattro senatori a vita, non raggiungerebbe la maggioranza assoluta di 160 senatori. Per governare non basta Monti. Rivoluzione civile è fuori dal Parlamento e deve sperare nel voto estero.
01.40 - Siamo alle ultime sezioni: ne mancano 44 alla Camera e 7 al Senato. Vince il centrosinistra alla Camera con uno scarto dello 0,37% (29,55% contro il 29,18%). Beppe Grillo e il Mo
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