MILLE
IN PIAZZA A COLFELICE CONTRO I RIFIUTI ROMANI
“Non
siamo schiavi di Roma”. Nonostante la pioggia, quasi un migliaio di persone si
sono ritrovate ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento SAF di
Colfelice, indicato dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini e dal commissario
Goffredo Sottile per smaltire 400 tonnellate di rifiuti al giorno provenienti
dalla Capitale. L’intenzione del presidio spontaneo era quella di bloccare
l’accesso ai compattatori provenienti da Roma, che però non si sono visti. Il
trasferimento, infatti, non avrà inizio sino a quando non sarà completata la
verifica chiesta dallo stesso Clini ai carabinieri del NOE per accertare le
condizioni di effettivo funzionamento degli impianti e le loro reali capacità
residue di trattamento.
Gli
esposti dei sindaci
«Se
qualcuno ha fornito dati falsi - ha messo in chiaro il ministro - scatteranno le
denunce». A presentare gli esposti, intanto, sono i sindaci. Uno lo ha inviato
alle procure di Roma, Cassino e della Corte dei Conti il sindaco di San Giovanni
Incarico, Antonio Salvati, diffidando il commissario Sottile «a revocare
immediatamente il provvedimento di conferimento dei rifiuti nell’impianto SAF di
Colfelice». Un ricorso al TAR contro il decreto del ministro Clini sarà invece
presentato oggi dal sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini.
Ordinanza
di Alemanno per Malagrotta
Il
sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha emanato un’ordinanza che dispone il
conferimento a Malagrotta dei rifiuti «trattati negli impianti individuati dal
commissario nelle altre province del Lazio». Quanto ai rifiuti indifferenziati
prodotti a Roma, Fiumicino, Ciampino e Vaticano «saranno comunque smaltiti nel
territorio romano».
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