Lettera aperta al Sindaco di
Terracina
Dott. Nicola Procaccini
ed alla Giunta Comunale
QUESTA VOLTA NON CI PASSO SOPRA E VI DENUNCIO TUTTI PER
CALUNNIA
E PER TUTTI INTENDO DIRE SINDACO E GIUNTA.
Dopo
aver letto la delibera di Giunta in cui
l’esecutivo da mandato al sindaco di denunciarmi per diffamazione, basandosi, per motivarla,
su omissioni ed alterazione della verità, annuncio che questa volta non finirà
come è finita con il precedente delle firme false dei revisori dei conti. Dove
il Sindaco ha ufficializzato nel C.
Comunale del 23 Maggio di avermi denunciato, con un’apposita comunicazione al Consiglio in apertura di
seduta, successivamente ha deliberato in Giunta il testo della denuncia salvo
poi non averla mai presentata.
Ho sotto i miei occhi il mio certificato dei
carichi pendenti rilasciatomi dal Tribunale di Latina lo scorso 4 Febbraio dove
si attesta che, AI SENSI DELL’ART. 60 CO. 1 C .P.P. E ART.27 D.P.R. 313/02,
DAL REGISTRO INFORMATIZZATO DELLE NOTIZIE DI REATO RISULTA:
NULLA
Per cui caro sig. Sindaco non le permetterò anche questa
volta di sparare a salvo.
Adesso
è ora di dire basta caro sig. Sindaco, non sono disposto a fare da specchietto
delle allodole alle sue false minacce e quelle della sua
GIUNTA.
La denuncia allegata alla delibera n. 43 del 5 Febbraio
2012, fa riferimento all’articolo di Latina Oggi del 24 Gennaio e per forzare la
mano, si afferma FALSAMENTE che il
testo non sia stato scritto su carta intestata. E’ Falso e si afferma il falso
nella consapevolezza di affermare il falso, in quanto il testo a cui fa
riferimento l’articolo è riportato su carta intestata del Comune.
Altra alterazione della realtà è che si
tenta di far passare il tutto come se fossimo in presenza di un comunicato
stampa anziché di una iniziativa ISTITUZIONALE DEL SOTTOSCRITTO IN QUALITA’
DI CONSIGLIERE COMUNALE.
ECCO
I FATTI: Il sottoscritto ha fatto regolare richiesta, al dipartimento
amministrativo interessato di copia degli atti che hanno visto sanzionare
la Servizi
Industriali. A seguito di tale richiesta, il dipartimento mi ha
consegnato a mani una documentazione di 150/200 pagine nelle quali era contenuta
la lettera in cui su CARTA INTESTATA DEL COMUNE , CON LA FIRMA
DATTILOSCRITTA DEL SINDACO E SENZA NUMERO DI PROTOCOLLO, SI
DICEVA DI NON SANZIONARE LA
DITTA DURANTE GLI SCIOPERI, FACENDO
RIFERIMENTO NEL TESTO ANCHE AL
PREFETTO-.
Il sottoscritto, vista la fonte da cui l’aveva ottenuta,
non ha fatto altro che promuovere un’azione istituzionale scrivendo al
Segretario Comunale, al dirigente affari generali, al dirigente pianificazione
urbanistica e per conoscenza, al
responsabile gestione e protezione ambientale, al Prefetto di Latina, ALLO
STESSO SINDACO DI TERRACINA, al
Presidente del Consiglio Comunale, a tutti i capo gruppi consiliari ed al
Presidente dei revisori dei conti, in cui chiedevo sostanzialmente, se era
legittimo il comportamento del Sindaco vista la separazione dei compiti tra
potere politico e potere gestionale che la legge 267/2000 tiene ben distinti e
separati.
Va altresì precisato come il sottoscritto, pur allegando
copia della lettera in questione, abbia fatto presente ai suoi interlocutori che
la stessa anche se non firmata e protocollata risultava essere scritta con carta
intestata del Comune di Terracina. Tale fatto, unitamente ufficialità
istituzionale dell’iniziativa, dimostra non solo l’assenza dell’intento
diffamatorio ma anche, che tali atti sono stati forniti direttamente dagli
uffici comunali competenti dopo una mia formale ed ufficiale richiesta di
accesso agli atti.
Nella vicenda firme false dei revisori, il Sindaco mi
imputava che come Consigliere Comunale non potevo non saper in quando ho diritto
di accesso agli atti: Oggi io ho seguito il suo consiglio e nella circostanza ho
fatto formale richiesta di accesso agli atti.
Il Sindaco, e la sua Giunta, fanno finta di non sapere, e
allora diciamola tutta. Il giorno dopo che ho depositato la mia lettera al protocollo
comunale, CON ALLEGATA LA COPIA DELLA LETTERA PROCACCINI,
nel pomeriggio, in presenza di
testimoni, in quanto stavo tenendo riunione di partito, mi è arrivata una
telefonata di un Assessore che mi chiedeva chi mi avesse dato quella lettera e
senza indugi gli ho spiegato come ne ero venuto in possesso. A tal proposito,
quest’ultimo mi ha fatto presente che la mattina vi era stata una non meglio
precisata riunione burrascosa e che avevano comunque, dopo accurate ricerche,
individuato il P. C. dove questa lettera
era tenuta. Il giorno dopo ancora, sono
andato a parlare con i soggetti che mi hanno consegnato il materiale, in cui era
compresa anche la famigerata lettera. Tali dipendenti mi hanno fatto presente
che non avevano compreso nella posta preparata per me la lettera imputata, ma
che nel contempo erano a conoscenza che la stessa era contenuta all’interno del
P. C. corrispondente a quello indicatomi
(il giorno precedente) dall’Assessore.
Ora caro Sindaco, a fronte di tali fatti, lei e la sua
Giunta non potete fare come le tre scimmiotte e mettermi in mezzo solo per
strumentalizzazione politica.
Come vede il contesto e l’evoluzione dei fatti è ben
diversa da quella da lei descritta e descritta nella consapevolezza che stava calunniandomi
per coprire le sue difficoltà politiche.
La sua reazione è come quella di un pugile suonato che ne
ha prese tante e non ha più la lucidità per difendersi. Io sono consapevole che
per lei rappresento una spina nel fianco, ma proprio per questo lei dovrebbe
dare per scontato che non sarei stato disponibile a prestarmi al giochetto al
quale lei vuole farmi partecipare con il
ruolo di vittima designata.
Pertanto, alla luce di quanto sopra, le comunico
ufficialmente che mi vedrò presto con i miei legali di fiducia e se ne ricorrono
le condizioni vi denuncerò, questa volta non la risparmierò ne a lei, ne alla
sua Giunta e ne altri eventuali collaboratori di questa torbida
vicenda.
Ma, intimamente le confesso, che lei mi fa una certa
tenerezza, vede io non l’ho mai vista in grado di svolgere il ruolo di Sindaco
della nostra città, non solo per opposta scelta politica, ma proprio perché
semplicemente non la ritengo all’altezza, e proprio in nome di questa tenerezza
che provo nei suoi confronti le do un consiglio, approfitti dell’imminente caos
politico che si determinerà a Terracina e più in generale in Italia dopo le
prossime elezioni nella sua compagine politica per andarsene.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
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