lunedì 11 febbraio 2013

Terracina: lettera aperta


                    Lettera aperta al Sindaco di Terracina
                                                                                  Dott. Nicola Procaccini
ed alla  Giunta Comunale



QUESTA VOLTA NON CI PASSO SOPRA E VI DENUNCIO TUTTI PER CALUNNIA
E PER TUTTI INTENDO DIRE SINDACO E GIUNTA.

            Dopo aver  letto la delibera di Giunta in cui l’esecutivo da mandato al sindaco di denunciarmi  per diffamazione, basandosi, per motivarla, su omissioni ed alterazione della verità, annuncio che questa volta non finirà come è finita con il precedente delle firme false dei revisori dei conti. Dove il Sindaco ha  ufficializzato nel C. Comunale del 23 Maggio di avermi denunciato, con un’apposita  comunicazione al Consiglio in apertura di seduta, successivamente ha deliberato in Giunta il testo della denuncia salvo poi non averla mai presentata.

Ho sotto i miei occhi il mio certificato dei carichi pendenti rilasciatomi dal Tribunale di Latina lo scorso 4 Febbraio dove si attesta che, AI SENSI  DELL’ART. 60 CO. 1 C.P.P. E ART.27 D.P.R. 313/02, DAL REGISTRO INFORMATIZZATO DELLE NOTIZIE DI REATO RISULTA:

                                                                  NULLA

Per cui caro sig. Sindaco non le permetterò anche questa volta di sparare a salvo.

            Adesso è ora di dire basta caro sig. Sindaco, non sono disposto a fare da specchietto delle allodole alle sue false minacce e quelle della sua GIUNTA.

La denuncia allegata alla delibera n. 43 del 5 Febbraio 2012, fa riferimento all’articolo di Latina Oggi del 24 Gennaio e per forzare la mano, si afferma FALSAMENTE che il testo non sia stato scritto su carta intestata. E’ Falso e si afferma il falso nella consapevolezza di affermare il falso, in quanto il testo a cui fa riferimento l’articolo è riportato su carta intestata del Comune.

Altra alterazione della realtà è che si tenta di far passare il tutto come se fossimo in presenza di un comunicato stampa anziché di una iniziativa ISTITUZIONALE DEL SOTTOSCRITTO IN QUALITA’ DI CONSIGLIERE COMUNALE. 

ECCO I FATTI: Il sottoscritto ha fatto regolare richiesta, al dipartimento amministrativo interessato di copia degli atti che hanno visto sanzionare la Servizi Industriali. A seguito di tale richiesta, il dipartimento mi ha consegnato a mani una documentazione di 150/200 pagine nelle quali era contenuta la lettera in cui su CARTA INTESTATA DEL COMUNE , CON LA FIRMA DATTILOSCRITTA DEL SINDACO E SENZA NUMERO DI PROTOCOLLO, SI DICEVA DI NON SANZIONARE LA DITTA DURANTE GLI SCIOPERI, FACENDO RIFERIMENTO NEL TESTO ANCHE  AL PREFETTO-.

Il sottoscritto, vista la fonte da cui l’aveva ottenuta, non ha fatto altro che promuovere un’azione istituzionale scrivendo al Segretario Comunale, al dirigente affari generali, al dirigente pianificazione urbanistica  e per conoscenza, al responsabile gestione e protezione ambientale, al Prefetto di Latina, ALLO STESSO SINDACO DI TERRACINA,  al Presidente del Consiglio Comunale, a tutti i capo gruppi consiliari ed al Presidente dei revisori dei conti, in cui chiedevo sostanzialmente, se era legittimo il comportamento del Sindaco vista la separazione dei compiti tra potere politico e potere gestionale che la legge 267/2000 tiene ben distinti e separati.

Va altresì precisato come il sottoscritto, pur allegando copia della lettera in questione, abbia fatto presente ai suoi interlocutori che la stessa anche se non firmata e protocollata risultava essere scritta con carta intestata del Comune di Terracina. Tale fatto, unitamente ufficialità istituzionale dell’iniziativa, dimostra non solo l’assenza dell’intento diffamatorio ma anche, che tali atti sono stati forniti direttamente dagli uffici comunali competenti dopo una mia formale ed ufficiale richiesta di accesso agli atti.

Nella vicenda firme false dei revisori, il Sindaco mi imputava che come Consigliere Comunale non potevo non saper in quando ho diritto di accesso agli atti: Oggi io ho seguito il suo consiglio e nella circostanza ho fatto formale richiesta di accesso agli atti.

Il Sindaco, e la sua Giunta, fanno finta di non sapere, e allora diciamola tutta. Il giorno dopo  che ho depositato la mia lettera al protocollo comunale, CON ALLEGATA LA COPIA DELLA LETTERA PROCACCINI,  nel pomeriggio, in presenza di testimoni, in quanto stavo tenendo riunione di partito, mi è arrivata una telefonata di un Assessore che mi chiedeva chi mi avesse dato quella lettera e senza indugi gli ho spiegato come ne ero venuto in possesso. A tal proposito, quest’ultimo mi ha fatto presente che la mattina vi era stata una non meglio precisata riunione burrascosa e che avevano comunque, dopo accurate ricerche, individuato il P. C.  dove questa lettera  era tenuta. Il giorno dopo ancora, sono andato a parlare con i soggetti che mi hanno consegnato il materiale, in cui era compresa anche la famigerata lettera. Tali dipendenti mi hanno fatto presente che non avevano compreso nella posta preparata per me la lettera imputata, ma che nel contempo erano a conoscenza che la stessa era contenuta all’interno del P. C.  corrispondente a quello indicatomi (il giorno precedente) dall’Assessore. 

Ora caro Sindaco, a fronte di tali fatti, lei e la sua Giunta non potete fare come le tre scimmiotte e mettermi in mezzo solo per strumentalizzazione politica.

Come vede il contesto e l’evoluzione dei fatti è ben diversa da quella da lei descritta e descritta  nella consapevolezza che stava calunniandomi per coprire le sue difficoltà politiche.

La sua reazione è come quella di un pugile suonato che ne ha prese tante e non ha più la lucidità per difendersi. Io sono consapevole che per lei rappresento una spina nel fianco, ma proprio per questo lei dovrebbe dare per scontato che non sarei stato disponibile a prestarmi al giochetto al quale lei vuole farmi partecipare  con il ruolo di vittima designata.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, le comunico ufficialmente che mi vedrò presto con i miei legali di fiducia e se ne ricorrono le condizioni vi denuncerò, questa volta non la risparmierò ne a lei, ne alla sua Giunta e ne altri eventuali collaboratori di questa torbida vicenda.

Ma, intimamente le confesso, che lei mi fa una certa tenerezza, vede io non l’ho mai vista in grado di svolgere il ruolo di Sindaco della nostra città, non solo per opposta scelta politica, ma proprio perché semplicemente non la ritengo all’altezza, e proprio in nome di questa tenerezza che provo nei suoi confronti le do un consiglio, approfitti dell’imminente caos politico che si determinerà a Terracina e più in generale in Italia dopo le prossime elezioni nella sua compagine politica per andarsene.

                                               Il Consigliere Comunale

                                               Vittorio Marzullo

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